Marco Guasticchi, Pd arrivato al capolinea, o credibili o niente
Il consigliere regionale del Partito democratico Marco Vinicio Guasticchi interviene in merito al futuro del Pd, che “sembra arrivato al suo capolinea fisiologico”. Per Guasticchi “l’unica prospettiva rimane quella di diventare progettualmente credibili. Parlare la stessa lingua degli elettori ed impegnarci su temi che stanno a cuore degli italiani, con programmi semplici e diretti”.
“Il Pd era un partito popolare che riuniva le esperienze di partiti che evolvendosi dalla loro storia avevano bisogno di un nuovo grande progetto per il futuro. Purtroppo di questi tempi tutto invecchia velocemente, ed anche il partito democratico sembra arrivato al suo capolinea fisiologico”.
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Lo dichiara, “con la morte nel cuore”, il consigliere regionale del Partito democratico Marco Vinicio Guasticchi, spiegando di essere “ancora convinto che di strada e di idee ancora il Pd potrebbe averne, ma le indecisioni ed i personalismi e soprattutto l’autorefenzialità degli attuali vertici non ci lasceranno scampo. Bisognerebbe rompere gli schemi, capire cosa ha scatenato l’odio degli italiani nei nostri confronti, e cercare di dare la speranza a tutti quegli italiani che oggi vivono nello sconforto di non vedere per loro ed i loro figli un futuro.
In questo sistema pseudo bipolare dobbiamo ancora capire quale sarà la collocazione strategica per un partito che ancora oggi annovera tra le sue fila milioni di elettori. Alleati di partiti o coalizioni in antitesi ai nostri programmi elettorali? Oppure un opposizione dura e pura al limite dell’aventino?”.
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Guasticchi ricorda poi “quando ancora il progetto del nascente Partito democratico si stava palesando all’orizzonte di un panorama politico impaludato e stanco, nel lontano 2007. Scetticismo, timori e paura del futuro erano i sentimenti che muovevano gli animi dei militanti dei due grandi partiti che, insieme ad altri soggetti avevano deciso di confluire in questo nuovo partito.
Emmanuel Macron
Guardandolo con gli occhi di oggi quella del Pd fu una grande intuizione che aveva anticipato lo scenario che oggi ci troviamo a vivere politicamente. Molto prima del partito dei Macron in Francia e del Movimento cinque stelle in Italia e tanti altri partiti populisti che oggi sono in Europa”.
Marco Vinicio Guasticchi evidenzia infine che “l’unica prospettiva rimane quella di diventare progettualmente credibili. Parlare la stessa lingua degli elettori ed impegnarci su temi che stanno a cuore degli italiani, con programmi semplici e diretti. Problema finti rifugiati, sicurezza, lavoro e pensioni, avendo il coraggio di modificare le cose che gli italiani chiedono che vengano riviste. La Fornero ed il job act per esempio. Con Renzi avevamo riconquistato un ruolo ed una dignità in Europa che oggi non abbiamo più”.
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