Legittima difesa, Paparelli (Pd) critico su legge proposta da Squarta FdI

Anniversario sisma, Paparelli, “tre anni di grande lavoro”

Legittima difesa, Paparelli (Pd) critico su legge proposta da Squarta FdI

“Ritengo eticamente e politicamente sbagliato che le istituzioni regionali mettano sullo stesso piano quanti sono sotto processo per eccesso colposo di legittima difesa, con le persone offese dai reati di stampo mafioso o dalla criminalità organizzata”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd), già vice presidente del ‘Forum italiano per la sicurezza urbana’, a proposito della proposta di legge sull’assistenza alle vittime della criminalità recentemente annunciata (http://bit.ly/modifiche-legge-sicurezza) dal consigliere di Fratelli d’Italia e presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta.

Pur ritenendo opportuno prevedere un fondo regionale finalizzato a sostenere l’assistenza legale ai familiari dei concittadini rimasti uccisi da azioni criminali – sottolinea Paparelli – ritengo inaccettabile che lo stesso istituto, che prevede l’impegno di soldi pubblici, venga esteso anche agli indagati o imputati per eccesso colposo nella legittima difesa, ancora in attesa di giudizio, ossia in attesa di sapere se hanno commesso o meno un reato.

Questa proposta – prosegue – assume la fisionomia di uno strumento demagogico, di una risposta emotiva che, oltre a tradursi in una disparità di trattamento tra imputati, di dubbia costituzionalità, rischia di giustificare comportamenti eccessivi che non tengono conto del principio di proporzionalità tra difesa e offesa, che è alla base della convivenza civile”.

“Questo genere di provvedimenti – sostiene Fabio Paparelli – rischia di andare a legittimare anche quelle istanze punitive che vanno oltre la legittima difesa, offrendo una solidarietà istituzionale del tutto impropria. Forse è politicamente più facile creare consenso intorno a temi così delicati e sentiti – conclude il consigliere Pd – ma l’idea di lisciare il pelo alle pulsioni più istintive della società non è la risposta adeguata alla domanda di sicurezza di un Paese civile”.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*