Legittima difesa, Paparelli (Pd) critico su legge proposta da Squarta FdI
“Ritengo eticamente e politicamente sbagliato che le istituzioni regionali mettano sullo stesso piano quanti sono sotto processo per eccesso colposo di legittima difesa, con le persone offese dai reati di stampo mafioso o dalla criminalità organizzata”. Lo dichiara il consigliere regionale Fabio Paparelli (Pd), già vice presidente del ‘Forum italiano per la sicurezza urbana’, a proposito della proposta di legge sull’assistenza alle vittime della criminalità recentemente annunciata (http://bit.ly/modifiche-legge-sicurezza) dal consigliere di Fratelli d’Italia e presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Marco Squarta.
Pur ritenendo opportuno prevedere un fondo regionale finalizzato a sostenere l’assistenza legale ai familiari dei concittadini rimasti uccisi da azioni criminali – sottolinea Paparelli – ritengo inaccettabile che lo stesso istituto, che prevede l’impegno di soldi pubblici, venga esteso anche agli indagati o imputati per eccesso colposo nella legittima difesa, ancora in attesa di giudizio, ossia in attesa di sapere se hanno commesso o meno un reato.
Questa proposta – prosegue – assume la fisionomia di uno strumento demagogico, di una risposta emotiva che, oltre a tradursi in una disparità di trattamento tra imputati, di dubbia costituzionalità, rischia di giustificare comportamenti eccessivi che non tengono conto del principio di proporzionalità tra difesa e offesa, che è alla base della convivenza civile”.
“Questo genere di provvedimenti – sostiene Fabio Paparelli – rischia di andare a legittimare anche quelle istanze punitive che vanno oltre la legittima difesa, offrendo una solidarietà istituzionale del tutto impropria. Forse è politicamente più facile creare consenso intorno a temi così delicati e sentiti – conclude il consigliere Pd – ma l’idea di lisciare il pelo alle pulsioni più istintive della società non è la risposta adeguata alla domanda di sicurezza di un Paese civile”.
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