l PD al lavoro sul Pnrr, seminario sulle sei missioni

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l PD al lavoro sul Pnrr, seminario sulle sei missioni

Il Pnrr rappresenta un’opportunità unica e probabilmente irripetibile per costruire l’Umbria di domani. Va colta e non sprecata, questo significa prima di tutto cimentarsi con le sue declinazioni grazie a una visione ambiziosa e programmazione solida.
È per questo che il Pd dell’Umbria ha voluto organizzare, tra le prime iniziative umbre del dopo congresso, un seminario aperto a tutti gli iscritti per capire meglio le opportunità connesse alle missioni e alle ricadute sul territorio del Piano nazionale di ripresa e resilienza. E per portare il suo contributo.
Cinque sessioni di discussione, sei gli ospiti di livello nazionale e internazionale, dalla responsabile salute della segreteria nazionale Pd Sandra Zampa, alla quale è stato affidato un focus sulla sanità e sulla necessità di rimettere il cittadino al centro di un sistema pubblico efficace e di qualità, all’eurodeputato Massimiliano Smeriglio, che sugli assi del Piano e le linee europee su cultura e turismo ha definito alcune delle possibilità per l’Umbria.

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Da Simona Bonafè, vicepresidente del gruppo S&D a Bruxelles, alla quale è stato affidato il tema dell’economia circolare, a Chiara Braga, deputata Pd, che ha acceso i riflettori sulle infrastrutture, nodo cruciale per l’Umbria e per le sue aree interne per la competitività e la coesione. A parlare di lavoro, istruzione, formazione, in una congiuntura nefasta in cui il calo del Pil ha superato il 10%, il tasso di disoccupazione è passato all’8,2% e i numeri della disoccupazione giovanile e femminile disegnano una situazione grave per i nostri ragazzi e le nostre donne, Maurizio Del Conte, ordinario alla Bocconi e già presidente Anpal. Ad aprire Brando Benifei, suo il monito: “il Piano è utile e essenziale per ‘ricostruire’ e non per tornare come eravamo prima della pandemia ma per essere migliori”.

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“L’Umbria – ha detto la segretaria provinciale dem Camilla Laureti – è un territorio storicamente solido ma che oggi è ‘in bilico’, come ci ricordano i dati Svimez. Con il Pnrr abbiamo un’opportunità per rimetterci su una strada di crescita e sviluppo sostenibile”.
“Il seminario di oggi – ha sottolineato il segretario regionale Pd Tommaso Bori nelle sue conclusioni – è stato pensato per rispondere alle tante domande che ogni giorno ci poniamo sul Pnrr, sui suoi percorsi di progettazione per i territori e sulla sua attuazione. Per entrare nel vivo delle sei missioni, per capire quali opportunità ci sono, come renderle operative ed efficaci e come evitare il rischio di non spendere fondi che servono per costruire l’Umbria di domani. Il Pnrr umbro ha molti limiti, a cominciare dalla scarsa attenzione alle aree interni e agli investimenti immateriali, passando per una visione della cultura che punta sulla conservazione del patrimonio, sul restauro, sulla messa in sicurezza, ma troppo poco sulla messa a rete e sulla fruizione, con il rischio di creare cattedrali nel deserto. Per arrivare a una grave mancanza di identità dell’Umbria, che riflette la mancanza di visione del futuro.
Dobbiamo scegliere su cosa puntare seguendo la vocazione di un territorio, non stravolgendolo, e faccio qualche esempio: la regione verde per antonomasia dove l’economia era circolare ben prima che diventasse un tema al centro del dibattito a livello nazionale e internazionale; piccole e medie imprese che sono eccellenza e ossatura dello sviluppo economico; cultura, patrimonio culturale e turismo come leva dello sviluppo regionale.
Come Pd abbiamo vinto una grande battaglia, ora dobbiamo e vogliamo lavorare per le idee, trasformarle in progetti, per non rendere inutile il lavoro fatto fin qui. Sapendo che se non diminuiscono le disuguaglianze e la disparità, non solo di genere, è peggio per tutti”.

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