Infiltrazioni mafia, Galgano (SC): in Umbria fenomeno allarmante, si potenzi la Dia

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Adriana Galgano

Infilitrazioni mafia, Galgano (SC): in Umbria fenomeno allarmante, si potenzi la Dia

“Bene le azioni che il Governo sta mettendo in campo per reprimere il fenomeno delle infiltrazioni di mafia in Umbria ma le dinamiche rilevate in regione sono allarmanti ed quindi è necessario tenere alta l’attenzione anche per l’area di Terni dove, ricordo, il giornalista Michele Inserra è stato vittima di minacce per un’inchiesta che stava conducendo. E’, inoltre, indispensabile potenziare al massimo organico e funzioni della Direzione distrettuale antimafia presente a Perugia”. Così la deputata del gruppo Scelta Civica, Adriana Galgano ha replicato al viceministro degli Interni, Filippo Bubbico durante la discussione dell’interrogazione che aveva presentato sul fenomeno delle agromafie in Umbria.

Nel quarto Rapporto sulle agromafie l’Umbria è, infatti, indicata come una delle regioni d’Italia a più forte penetrazione mafiosa.

Nella sua risposta alla parlamentare, Bubbico ha evidenziato come, in regione, le infiltrazioni di mafia riguarderebbe soprattutto la provincia di Perugia come testimoniato dai sequestri di beni, terreni e aziende agricole e dall’indagine ‘Quarto passo’ coordinata dalla Dia che ha portato al rinvio a giudizio di 57 persone legate ai clan ‘ndranghetisti.

Tra le azioni di contrasto, il viceministro ha indicato l’attivazione anche in Umbria del progetto Ma.Cr.O., che consente la mappatura informatizzata dei sodalizi criminali presenti in tutto il Paese, i 19 protocolli sottoscritti tra i Comuni e la Prefettura di Perugia per controlli specifici nel settore degli appalti e dei contratti pubblici, del commercio, dell’urbanistica e dell’edilizia e le 16 interdittive antimafia emesse nei confronti di altrettante aziende locali.

Rispetto, poi, alla situazione di Gesenu alla quale l’interrogazione faceva riferimento, Galgano ha evidenziato “siamo favorevoli alla proroga di altri sei mesi dell’amministrazione commissariale, così come il Governo sta valutando, e al mantenimento dell’interdittiva antimafia. Provvedimenti necessari per garantire la prosecuzione dei servizi ma soprattutto per arrivare alla chiusura dell’inchiesta legata ai presunti illeciti commessi in relazione al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti”.

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