Emanuele Scarponi, in Consiglio a Perugia esiste il “problema Camicia”

Gruppi opposizione Perugia, no opposizione né bavagli

Emanuele Scarponi, in Consiglio a Perugia esiste il “problema Camicia”

Voglio fare alcune precisazioni in merito a quanto uscito su alcuni quotidiani cartacei e online che descrivono la mia posizione politica come aspramente critica nei confronti dell’operato dell’attuale giunta comunale. Di norma la presunta appartenenza o meno ad una maggioranza si manifesta votando gli atti in consiglio e, se andate a verificare, tutte le mie votazioni sono state sempre allineate alle proposte della giunta. Non sono però caratterialmente uno yes man e forte anche delle mie 715 preferenze avute nell’ultima tornata elettorale, solo una decina in meno rispetto al più votato dello schieramento del centro destra che ricopre uno dei ruoli più importanti in questa consiliatura, credo che abbia tutto il diritto ed il dovere, soprattutto al chiuso delle quattro mura di una riunione di maggioranza, di dire quando debbano essere prese delle posizione politiche anche forti per segnare una discontinuità con il passato.

Da circa 2 anni ad ogni riunione di maggioranza, uno dei punti all’ordine del giorno è , dopo l’organizzazione dei lavori in consiglio comunale, il problema “Camicia”.

Il sottoscritto è l’unico che ha sempre sottolineato e lo ha fatto anche la scorsa sera, che il problema “Camicia” non è tanto il consigliere come persona, ma è il problema politico che esso incarna, ovvero quello di interpretare attraverso atti più o meno scomposti quelle tematiche politiche vere e sentite tra la gente che ha votato questa amministrazione, spesso le stesse tematiche di opposizione continua che hanno rappresentato la tradizione politica dello stesso centro destra perugino.

La questione “Camicia”, pertanto, potrebbe ripresentarsi domani con un altro consigliere di maggioranza o di opposizione che andrà a produrre un atto politico su tematiche vere e sentite per la città. E’ mia convinzione che questa questione che, se volete per ora chiamiamo “Camicia” sia la logica conseguenza di come venga portata o non portata avanti una volontà politica che la nostra città ci ha affidato.Paradigmatico, uscendo dal politichese e dalle metafore retoriche, è quello che è accaduto nell’ultimo consiglio comunale.

Il consigliere Camicia propone un ordine del giorno che era stato un cavallo di battaglia nostro quando eravamo all’opposizione: far timbrare il cartellino di presenza ai dirigenti comunali con conseguente limitazione dei buoni pasti. Orbene, come è possibile accettare di non doverlo votare perché questo infastidirebbe il corpo dirigente che governa, andando contro quello per cui abbiamo lottato? Come possiamo far parlare ai 5 stelle di affittopoli perugina legata ai locali del Comune quando è da anni che denunciamo queste cose, ma non si riesce a dare una risposta concreta al problema? E così via…

Il vero problema pertanto non è Camicia ma la mancanza di una vera regia di indirizzo, non tanto per l’ordinaria amministrazione, che di questo posso solo essere soddisfatto ed andare a testa alta per la mia città, tuttavia però il valore di un’amministrazione non si giudica solo con il chiudere le buche per le strade e inventare le sacrosante manifestazioni culturali , ma realizzare sopratutto il mandato politico che le è stato affidato.

Mandato politico che chiedeva un cambiamento sia sull’ordinaria amministrazione ma anche su quelle partite che hanno bloccato gli ingranaggi della città. Ho sempre consigliato il Sindaco, di cercare di gestire queste problematiche con più attenzione e nel rispetto di tutto il consiglio, dando delle risposte decise e prese di posizioni limpide a volte anche forti sull’operato della giunta. Come uscirne? Ci sta chi propone un rimpasto di giunta.

Credo che questo sia evidentemente impossibile. Se domani venisse meno un assessore anche per problemi non politici, credo che non si riuscirebbe a trovare alcun accordo data la maggioranza composita e si andrebbe probabilmente verso una crisi importante che potrebbe anche portare a nuove elezioni. Non è questo che voglio, non sarà sicuramente il mio voto a mancare in maggioranza negli atti di giunta come mai lo è mancato fino adesso.

L’unico modo per uscirne è quello che gli atti della giunta e non del consiglio in quanto spesso le iniziative di un consigliere possono risultare scomposte, poco tecniche, a volte anche inapplicabili, inizino a incidere anche su queste tematiche, così facendo lo spazio che ora copre il “Camicia” di turno (non me ne voglia il collega se viene citato in continuazione) verrà occupato dall’idea di una nuova visione POLITICA di tutta l’amministrazione.

Capisco che l’onere che viene ricoperto in questo momento dal Sindaco, è un onere difficile, gravoso ma credo che se si inizierà a lavorare in tal senso, tutta la maggioranza non farà altro che aiutarlo e coprirlo in tutte le sue scelte. Tuttavia, nel rispetto dei ruoli, del Sindaco, dei modi e dei toni in particolare quando le discussioni avvengono all’interno di riunioni in “teoria” riservate farò di tutto affinché quel mandato che mi è stato affidato da diversi cittadini e concordato storicamente con atti condivisi anche dallo stesso Sindaco, venga onorato fino in fondo.

Emanuele Scarponi

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