Elezioni 2019, Perugia Ultradigitale, Andrea Romizi: «Era la missione impossibile»

Elezioni 2019, Perugia Ultradigitale, Andrea Romizi: «Era la missione impossibile»

«Era la “missione impossibile” che avevamo impegnato con la prima scheda programmatica proposta ai perugini “Benvenuti nella Perugia Ultradigitale”, primo obiettivo strategico dell’amministrazione comunale appena insediata». E’ quanto ha detto Andrea Romizi, sindaco di Perugia e candidato alle elezioni 2019 per il secondo mandato, durante la conferenza programmatica a Montemorcino.

Ha parlato di quello che è stato fatto a Perugia con riferimento alla città digitale: «Il tempo di passaggio che stiamo attraversando impone un impegno straordinario di rinnovata visione e iniziativa che rimanda a un’idea antica dei Comuni italiani. Interpretando ed esercitando questa alta responsabilità, è nato l’obiettivo di realizzare a Perugia la più avanzata infrastruttura di riferimento per quest’epoca, ovvero una rete di connessione internet con caratteristiche tali da amplificare al massimo le potenzialità di sviluppo che dobbiamo riaprire in tutte le direzioni possibili. Una rete in fibra ottica, quella vera, di ultimissima generazione, sino all’utente finale, Fiber To The Home. Un’ambizione di questa portata pareva impossibile, in un’Italia in gravissimo ritardo rispetto al resto d’Europa sui livelli di connessione, considerata dai più del tutto irrealistica nella Perugia storicamente marginale nello sviluppo delle infrastrutture strategiche».

La giunta Romizi appena insediata ha elaborato e composto un preciso progetto «con il quale abbiamo poi girato l’Italia, tra Milano e Roma, proponendolo e confrontandolo con tutti i principali protagonisti dell’internet italiano, reti, operatori, regolatori. In quel periodo, Perugia è stata partecipe, in prima linea ed in quanti tavoli e confronti, di dinamiche di sistema in grande fermento, che ci hanno portato ad incrociare un’altra “missione impossibile”, quella di Enel Open Fiber, neonata società mediante la quale il colosso dell’energia, caso unico al mondo, si proponeva di cablare FTTH l’Italia. Per realizzare un primo modello, poi da moltiplicare in giro per le principali città, Perugia era l’interlocutore ideale, eravamo pronti, era quanto volevamo e stavamo cercando. Ci siamo resi subito partner di quella loro missione, diventata nostra, sostenendo con il massimo impegno la realizzazione, in un tempo record, di una preziosa infrastruttura che oggi ci rende modello di riferimento. Definito un best case, caso unico anche oltre i confini nazionali. Quale opportunità per la nostra Perugia, lo ha spiegato bene Stefano Quintarelli, una delle voci più autorevoli dell’internet italiano, del quale è stato pioniere, Presidente del Comitato d’indirizzo dell’Agenzia per l’Italia Digitale, il quale, festeggiando a Perugia l’Internet day con i ragazzi dell’ITET “A. Capitini”, è stato molto chiaro. L’ultra internet è moltiplicatore di sviluppo per ogni attività umana, di più “..a Perugia avrete un vantaggio competitive pazzesco rispetto al resto d’Italia, avere per primi la rete ultrabroadband vi consentirà di fare cose che gli altri si sogneranno..”

«Un’esortazione – ha detto Romizi – a comprendere e valorizzare questa straordinaria opportunità, che ci impegna tutti a fare la nostra parte, istituzioni, imprese, professioni. Continueremo a sostenere questo percorso con il massimo impegno».

Il nuovo mondo della rivoluzione internet: «La rivoluzione digitale che sta correndo in quest’epoca segna uno spartiacque con tutto il tempo precedente. Ogni attività umana ne è sempre più il coinvolta e definita, con processi di trasformazione ed evoluzione di tanto radicale, individuale e generale portata, che arrivano ad incidere profondamente gli stessi tratti identitari di fondamentali sociali da sempre tipici. Internet è l’infrastruttura planetaria dove corre questa rivoluzione. Straordinaria opportunità ma grave rischio di nuovi divari sociali che hanno spinto le Nazioni Unite, con la Risoluzione del 5 luglio 2012, deliberata alla unanimità dal Consiglio per i Diritti Umani, a dichiarare l’effettivo e libero accesso alla rete tra i Diritti Fondamentali dell’Umanità Internet è l’infrastruttura attraverso la quale viaggiano conoscenza e formazione, economia e lavoro, comunicazione e informazioni, tutti i servizi alla persona, la democrazia. Rende la nostra sfera personale infinitamente più ricca, aperta, relazionale. Un ragazzino che cresce potendo accedere, nelle migliori condizioni, ai ricchi mondi che apre la rete, alle conoscenze e opportunità che offre, formerà capacit e abilità che lo distingueranno, e di molto, dal coetaneo che non dispone di altrettanta possibilità. Anche le diseguaglianze sociali, per ciò, saranno sempre più misurabili attraverso l’effettivo esercizio di questo diritto fondamentale. Questo nuovo mondo lo si può percorrere camminando per campi o strade acciottolate, ovvero l’Italia del 2014 che viaggiava a 5 Mbps di livello medio di connessione, oppure a bordo di un jet supersonico, ovvero Kansas City che, in quello stesso 2014, viaggiava a 1000 Mbps. Quello il modello di riferimento, connessione internet Fiber To The Home, fibra ottica di ultimissima generazione che arriva sino all’utente finale. Straordinaria velocità, stabilità e capacità di connessione, simmetrica in download e upload (scaricare e trasmettere contenuti), che consente il migliore uso della rete, nelle infinite direzioni possibili, con prestazioni minimamente paragonabili alle precarie connessioni conosciute».

Il grave ritardo italiano: «L’obiettivo della “Perugia Ultradigitale” nasce nel 2014, in un’Italia in grave ritardo e ferma a deprimenti livelli di connessione. Secondo i dati diffusi dalla Commissione europea e relativi al 2014, l’Italia era penultima in Europa per copertura di banda ultralarga, dietro di noi solo la Grecia. Solo il 2 per cento degli italiani navigavano ad almeno 30 Mbps, contro una media europea venti volte superiore. Su una scala di performance che va da meno di 20 Mbps a più di 60 in download, Ookla, leader mondiale del broadband testing, valutava un’Italia in media sotto i 15, insieme a Paesi balcanigi, Grecia e Turchia, mentre il resto d’Europa navigava a tutt’altra velocità, dalla Bielorussia (tra 15 e 20) a Polonia e Ucraina (20-25), fmo ai 45-50 Mbps di Olanda, Svizzera e Lituania e agli oltre 50 Mbps di Romania e Svezia. Secondo il rapporto Akamai 2014, in Italia la velocità media di connessione era di 5,2 Mbps. Una rinnovata strategia nazionale messa in moto dal 2015, regolatoria e di significativi investimenti pubblici e privati (decisiva Open Fiber entrata in campo con effetti dirompenti sui precedenti assetti di sistema), porta ad un 2018 nel quale si può senz’altro apprezzare un’inversione di tendenza, ma la traversata è ancora lunga ed impegnativa.

Secondo l’ultimo rapporto pubblicato da Akamai, l’Italia è arrivata ad una velocità media di connessione pari a 9,2 Mbps, 28esima nella classifica delle 31 nazioni del continente europeo (Russia compresa), 61esima su scala globale, con nazioni del terzo mondo, come il Kenia, più avanti di noi. La necessaria rimonta italiana nell’ultra internet è decisivo fattore di crescita, in tutte le direzioni, solo considerando quali effetti sull’economia. I più accreditati studi internazionali (quello di riferimento pubblicato dalla Banca Mondiale) descrivono quali sperimentati effetti sui tassi di crescita, con un Pil in progressivo incremento quanto maggiori le prestazioni di rete. Questa lunga marcia è partita da Perugia, dalla nostra “Perugia Ultradigitale”, capofila e modello di riferimento di uno strategico impegno nazionale».

A Perugia una straordinaria opportunità da capire e sviluppare: «Era il primo obiettivo strategico dell’amministrazione comunale appena insediata. Da quel giugno 2014, abbiamo impegnato dodici mesi per elaborare il preciso progetto della “Perugia Ultradigitale”, formato nel confronto con i massimi esperti ed operatori nazionali del settore. Diventato un volumetto di settanta pagine con il quale, nei mesi successivi, abbiamo cercato chi potesse investire su questa sfida strategica per un territorio che deve rielaborare e ricomporre i suoi orizzonti di sviluppo. Poi l’incontro con Enel Open Fiber – 3 marzo 2016 – e da quel giorno si è messo in moto un percorso senza precedenti e paragoni possibili al mondo. Perugia è stata cablata Fiber To The Home in un tempo record. Neanche Kansas City, con Google Fiber, che pure era il modello di riferimento mondiale, aveva realizzato una tale impresa, per tempi, architetture e copertura. Questa impresa è stata possibile grazie ad uno straordinario impegno di Enel Open Fiber, che ha saputo mettere in campo una impressionante capacità di organizzazione, progettazione ed esecuzione della rete, che ha coinvolto decine di tecnici, con 50/60 cantieri diffusi in contemporanea per la città, che hanno impegnato circa 450 operai. Impresa sostenuta con grande efficienza dall’amministrazione comunale perugina, dai suoi uffici e tecnici, era il loro ma anche il nostro progetto. Ambizione di tutta una città, che ha accompagnato con esemplare partecipazione e consenso questo straordinarie progetto: cittadini, politica, istituzioni. Anche le aree più esterne e distanti dai due pop realizzati a Fontivegge e Ponte San Giovanni, rimaste sin qui escluse, nel 2018/19 verranno recuperate alla connessione ftth mediante un altro versante di intervento, finanziato con risorse, in questo caso, pubbliche (europee e nazionali) dei bandi Infratel destinati alle aree considerate a “fallimento di mercato”, cosiddette “aree bianche”. Il secondo di questi cinque bandi Infratel, che comprende le “aree bianche” di Perugia è state aggiudicato alla stessa Open Fiber, alla quale abbiamo chiesto di dare quanta possibile continuità tra 18 conclusione del primo progetto e la realizzazione di questa ulteriore estensione di rete. Perugia ormai luogo speciale, l’ambiente ideale, come pochi altri al mondo, per reinventare ed accelerare i tanti percorsi di sviluppo che consente la nostra infrastruttura ultradigitale. Adesso sta a noi, innanzitutto, comprendere quali straordinarie opportunità offre, come dobbiamo essere capaci di svilupparne le innumerevoli potenzialità che devono rendere la nostra Perugia sempre più protagonista in quest’epoca. Come amministrazione comunale stiamo sviluppando i primi importanti progetti applicativi in questa direzione, ma l’opportunità va compresa e valorizzata al massimo da tutti. Soprattutto pensando a formazione – i nostri ragazzi (primi protagonisti di un tempo che dovranno guidare loro)-  e imprese, da sviluppare ed anche attrarre in un territorio speciale.

Quell’ultimo tratto della rete FTTH: «A Perugia è stato realizzato un lavoro imponente in un tempo record, ormai in via di ultimazione in alcune aree. IL progetto complessivo, che copre l’80% delle unità immobiliari perugine nella prima fase (poi le aree bianche), con un investimento di circa 30milioni di euro, si compone di scavi delle minitrincee per 162 km, utilizzo di cavedi esistenti per 500 km, posa aerea per 82 km, 358 armadi con un’estensione e diramazione della fibra misurabile in 100.000 km. Per completare la rete ftth manca quell’ ultimo tratto riferito a ciascun singolo utente, che all’interno dell’ edificio arriva sino dentro all’abitazione o attività da connettere.

Quest’ ultimo tratto della rete in fibra viene posato ed installato quando viene stipulato un contratto di connessione internet con uno degli operatori che si appoggiano sulla rete di Open Fiber, l’elenco è indicato sotto. In questo periodo viene pubblicato sul sito internet comunale un portale dedicato alla Perugia Ultradigitale che avrà, tra i vari contenuti, anche l’utilità di un reindirizzamento sul sito di Open Fiber (www.openfiber.it), il quale a sua volta indica e reindirizza agli operatori che accendono la sua fibra. Una volta scelto quale operatore, lo si può contattare, aderire all’offerta e, successivamente, l’utente verrà contattato dalla stessa Open Fiber, che concorderà l’appuntamento per realizzare quell’ultimo tratto della sua rete in fibra sino all’interno dell’immobile, dove verrà attivata la connessione internet con la relativa station wi-fi».

Circoscrizione 4.0: «Un anno fa, il Comune di Perugia ha sottoscritto un Protocollo d’Intesa con Cisco, leader mondiale del networking e IT. Con questo accordo, la città di Perugia è stata eletta laboratorio di sperimentazione per progetti innovativi, con missioni specifiche indirizzate verso smart city, startup, industria 4.0 e formazione. In questo periodo è stato varato il primo di questi progetti, titolato “CircoscriziOne 4.0”, che ha avuto grande risalto nazionale, con l’attivazione a Ponte Felcino della prima sede di un rinnovato decentramento territoriale delle funzioni comunali. L’utente, cittadino o impresa, che deve recarsi presso una delle sedi comunali per il disbrigo di una sua pratica, che sia a Palazzo Grossi in Piazza Morlacchi, o presso gli uffici di Monteluce, o Palazzo dei Priori, pub evitarsi spostamenti e file. Basta prenotarsi online, sul sito internet comunale nella sezione dedicata, oppure presso il totem installato presso la sede di Ponte Felcino, cosi viene fissato l’appuntamento con l’ufiicio richiesto. Al giorno ed ora scelti dall’utente, ci si reca presso la sede decentrata, organizzata con una room allestita con le più avanzate tecnologie di Cisco, connesse ftth 1 giga. In quella stanza, l’utente potrà dialogare a distanza, in telepresenza, con il funzionario comunale mediante due maxischermi con una tale realtà di percezione e dialogo da sembrare fisicamente presente nella stanza. Avanzate tecnologie che consentono la congiunta verifica di documenti, il loro scambio, ritiro e deposito protocollato. Tutto il Comune disponibile in quella stanza, questo l’obiettivo di un modello, il più avanzato, di servizi a cittadini ed imprese che, poi, Cisco intende replicate in giro per l’Italia ed oltre. La sede di Ponte Felcino quale riferimento del vasto territorio dell’area nord di Perugia, già programmando 13 ulteriori sedi a San Sisto, Madonna Alta, Ponte San Giovanni, Monteluce e Rimbocchi».

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