Dopo dimissioni Bandecchi Terni teme un nuovo commissariamento
La città di Terni si trova di fronte a un periodo di incertezza politica. Il sindaco Stefano Bandecchi ha confermato le sue dimissioni, lasciando la città in uno stato di apprensione per la possibile nomina di un commissario. Questo sarebbe il terzo commissariamento in trent’anni, dopo la fine dei mandati di Gianfranco Ciaurro e Leopoldo Di Girolamo. E’ quanto riporta il Messaggero dell’Umbria di oggi.
Le dimissioni di Bandecchi sono state protocollate, dando il via a un conto alla rovescia di venti giorni per la conferma o la revoca delle dimissioni. Questo significa che la data limite del 24 febbraio per andare al voto entro l’anno è stata superata. Tuttavia, Bandecchi ha lasciato intendere che tutto è possibile, creando un clima di incertezza.
Da un lato, Bandecchi ha parlato di “dimissioni irrevocabili” che diventeranno effettive il 28 febbraio. Dall’altro, ha discusso di vari scenari che intende esplorare per decidere come comportarsi alla fine del periodo di venti giorni che la legge gli consente per risolvere la crisi o confermare le dimissioni.
La crisi è stata innescata da Bandecchi stesso, quando per la prima volta si è registrato un voto contrario da parte di una sezione del suo partito, Ap, rispetto alle indicazioni del capogruppo Guido Verdecchia. I consiglieri comunali Danilo Primieri e Ivano Consalvi hanno rotto le fila, votando a favore di un atto del Pd che chiedeva il rinvio della discussione sulla variazione del bilancio per il dissesto. Il conto alla rovescia a Terni è iniziato e potrebbe succedere di tutto.
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