Disastri ambientali in umbria, città per città, dice M5s

una serie di gravi anomalie nella gestione dell'ambiente in Umbria

Marsciano, per il biodigestore di Olmeto è emergenza, ma nessuno interviene

Disastri ambientali in umbria, città per città, dice M5s

Abbiamo riscontrato in queste ore una serie di gravi anomalie nella gestione dell’ambiente in Umbria, vicende di cui Catiuscia Marini e ARPA medesima dovrebbero parlare pubblicamente e al più presto:

1) a Gubbio, addirittura a fine 2015, si sarebbe verificata una frana nella locale discarica di Colognola, eppure nessuno ha finora dato notizia al riguardo. Pertanto oggi abbiamo presentato un’interrogazione;

2) a Gualdo Tadino, presso la discarica collocata in loc. Palombara, ARPA Umbria avrebbe certificato contaminazioni da oli e metalli pesanti per le migliaia di metri cubi di terra sversati a seguito delle opere realizzate sulla c.d. ‘Quadrilatero’. Tali notizie non sono tuttavia state rese ancora pubbliche da alcuno, né sono noti gli effetti sanitari della contaminazione;

3) a Città di Castello, il gestore della discarica di Belladanza avrebbe illegalmente utilizzato lo spazio che era viceversa riservato al capping; tuttavia ARPA Umbria ha espresso parere positivo in c.d.s.;

4) a Borgogiglione, Magionenella discarica si sta arrivando a una proroga contra legem del famigerato bioreattore anche a causa della schizoide condotta tenuta da ARPA Umbria: ora, pur con delle condizionalità, l’Agenzia sembrerebbe infatti favorevole in merito, ma, soltanto lo scorso anno, aveva un’opinione diametralmente opposta, certificata negli atti;

5) tra Piegaro e Panicale prosegue l’assordante silenzio di Regione e ARPA Umbria dinanzi ai rischi di grave contaminazione determinata dall’interramento di centinaia di migliaia di metri cubi di ceneri radioattive, denunciata da M5S e stampa regionale nei mesi scorsi dopo ben 30 anni di omertà;

6) sui fiumi Paglia e Tevere, il M5S ha denunciato pubblicamente una evidente contaminazione da mercurio anche in forma biodisponibile nella fauna ittica, tanto da costringere -pochi giorni fa- il sindaco di Orvieto a interdire la pesca volta al consumo alimentare; tale denuncia è stata possibile grazie all’emersione di documenti di rango accademico internazionale di cui né la Marini, né ARPA Umbria hanno mai parlato, sebbene fossero disponibili da anni;

7) sul fiume Nera e la conseguente contaminazione da metalli pesanti di piante acquatiche e molluschi a valle dello scarico Thyssen, il presidente di Regione e ARPA Umbria non hanno ancora provveduto a proferire parola dopo la denuncia pubblica del M5S, nonostante, da anni, lo rivelassero gli esiti di uno studio ecotossicologico, paradossalmente prodotto proprio dalla parte privata;

8) su Terni qualcuno dalle parti della Regione e di ARPA Umbria vorrebbe assecondare il proposito della Thyssen per ‘ambientalizzare’ a poco prezzo la discarica di scorie, quella su cui pendono diversi procedimenti giudiziari e che ancora non è stata totalmente impermeabilizzata, discarica da cui, da svariato tempo, trasudano cromo esavalente e altri metalli poi finiti negli acquiferi locali. In tali condizioni, secondo il progetto, tutti i rifiuti siderurgici, pur così abbancati, resterebbero lì, mentre sopra il futuro capping si realizzerebbe un’improbabile ‘terrazza’ sulla città. I cittadini non sono stati minimamente resi edotti di tale ‘meraviglia’;

9) ancora su Terni, luogo ‘eletto’ di un SIN e sede di uno dei poli industriali più inquinanti d’Europa (vedasi Registro europeo delle emissioni, E-PRTR), oggi viene trasferita in silenzio una parte del monumentale patrimonio bibliografico della locale biblioteca ARPA;

10) sulle consulenze-convenzioni, ARPA sta utilizzando risorse umane aggiuntive, quando ha in carico ben oltre 200 dipendenti, di cui moltissimi laureati, specializzati e specializzabili.

E’ bene quindi che Catiuscia Marini e ARPA Umbria cambino radicalmente approccio, informando doverosamente e correttamente l’opinione pubblica in merito a queste e ad altre anomalie. Nessuno viceversa si stupisca se un numero crescente di cittadini, mosso dalla sfiducia nelle istituzioni, sarà frattanto costretto a realizzare analisi in proprio, come sta per accadere anche tra Panicale e Piegaro, ottenendo così -a proprie spese- quelle necessarie certezze che dal pubblico ancora non arrivano

Andrea Liberati – M5S Regione Umbria

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