Caso Arcudi, perché non dire che brucia passaggio da sinistra a destra?
Una vergogna per la città di Perugia!
Socialmente e moralmente la regredisce, mettendola in condizioni di diventare anche, sotto certi aspetti, ridicola perché non si ammette apertamente la verità di questo continuo rimbalzo da una parte quanto da l’altra, di fare quel famoso passo indietro che, in effetti, dal punto di vista politico ormai ha molto il sapore di “arlecchinata”.
Quello che manca a tutti i nostri attori di questa, ormai, diventata commedia satirica, è la sincerità!
Le motivazioni, cantate e ricantate, da chi ha messo in piedi questa diatriba, dichiarandola come necessarie per definire il ruolo dell’istituzione comunale nel contrastare le eventuali infiltrazioni mafiose, fanno acqua da tutte le parti perché hanno il sapore di modeste scuse ridondanti e vuote.
Serve unità di tutte le forze politiche in Comune per arrivare a questi presupposti e non la realtà che si sta vivendo in questo misero comportamento delle parti perché non si ha il coraggio di dire, appunto, la verità: anche se si è chiarita l’estraneità del soggetto, si vuole da parte delle sinistra, la condanna di Nilo Arcudi per il suo passaggio dalla sinistra alla destra politica e che sia come monito alla future mosse chi un qualunque altro politico che si azzardasse a percorrere gli stessi passi.
Dove vogliamo andare con una amministrazione comunale di siffatta specie?
Giampiero Tamburi (Perugia: Social City)
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