Carla Casciari resta in Consiglio regionale, rigettato il ricorso di Biancarelli

a sentenza è stata resa pubblica questa mattina dalla Corte Suprema di Cassazione. La notizia è arrivata a Palazzo poco dopo le ore 11

Immigrazione, Casciari (Pd): "difendere il modello di accoglienza umbro"

La Corte Suprema di Cassazione lo ha confermato: Carla Casciari resta in Consiglio regionale, Giuseppe Biancarelli è fuori. La notizia è arrivata questa mattina poco dopo le ore 11 concludendo un iter di ricorsi che era cominciato oltre un anno fa.

Carla Casciari – la prima dei non eletti del Partito Democratico alle elezioni per il rinnovo del consiglio regionale dell’Umbria tenutesi nei giorni 9 e 10 giugno 2015 – aveva impugnato al TAR la proclamazione di Biancarelli, entrato con la lista “Umbria più uguale” in appoggio alla candidatura di Catiuscia Marini. Secondo lei il seggio era stato “illegittimamente attribuito” alla lista di Biancarelli, che però non aveva raggiunto la soglia dei voti necessari, del 2,5% di quelli “validamente espressi nell’intera circoscrizione”. Il TAR aveva dato ragione alla Casciari, dicendo che “i voti espressi dovevano essere considerati come quelli assegnati solamente alla presidenza della giunta”. Risultato impugnato di fronte al Consiglio di Stato, che aveva rigettato il ricorso. Di qui l’approdo alla Corte per “motivi di giurisdizione” che contestava che per la norma andava applicata la “ragio legis” e non il dato letterale.

Alla fine anche la Corte Suprema di Cassazione ha dichiarato “inammissibile il ricorso” e ha condannato Biancarelli al pagamento delle spese di giudizio liquidate in 5mila euro oltre 200 euro per esborsi oltre accessori di legge e spese forfettarie

La consigliera Casciari è stata rappresentata dagli avvocati Mario Rampini e Roberto Baldoni, mentre Biancarelli ha schierato i legali Mario Bruto Gaggioli Santini e Alberto Zito.

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