Assemblea Legislativa, Mancini, la riorganizzazione della dirigenza è totalmente irricevibile Il vice presidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria, Valerio Mancini (Lega), comunica “il proprio disappunto circa la riorganizzazione della dirigenza dell’Ente trasmessa dal segretario generale” ed annuncia il voto contrario ad un provvedimento che valuta “totalmente irricevibile”. “Siamo in presenza – spiega Mancini – dell’ennesima riorganizzazione senza capo né coda.
Lo spostamento delle attività di supporto all’Aula e di valutazione dell’ammissibilità di mozioni o proposte di legge, dal Servizio ‘Commissioni e lavori d’Aula’ al segretario generale appare come un’operazione illogica e foriera di moltissime contestazioni, considerato che tali funzioni non saranno più svolte da un dirigente tecnico ma appunto dal segretario generale che, come noto, è stato scelto, secondo le norme, direttamente dalla presidente dell’Assemblea legislativa malgrado questa scelta comportasse un dispendio inutile di risorse pubbliche, visto che tale ruolo poteva essere ricoperto da un dirigente interno all’Assemblea stessa”.
Per Mancini “si tratta di funzioni importanti e delicate, che non possono che ricadere sotto la responsabilità di un dirigente tecnico, l’unico che può garantire la massima imparzialità nei confronti di tutti i consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione. Mentre si pensa a modificare la struttura dirigenziale senza che se ne comprenda il motivo reale, considerato che il dirigente del Servizio ‘Lavori d’Aula’ andrà in pensione solo a metà del prossimo anno, ancora non sono state soppresse le 4 posizioni di mini-dirigente vacanti, come da me richiesto più e più volte”.
Per il vice presidente “l’Assemblea legislativa rappresenta un vero caso nazionale, considerato che su 100 dipendenti 25 hanno o avranno, a breve, un incarico da mini-dirigente profumatamente retribuito. Spero che la maggioranza del PD presente in Ufficio di presidenza valuti negativamente le proposte in discussione e accolga favorevolmente la mia proposta di sopprimere le 4 posizioni di mini-dirigente e di lasciare congelata la riforme di riorganizzazione del personale dell’Assemblea legislativa.
Una proposta determinata da un dirigente che è in procinto di lasciare l’Ente, visto che, come annunciato anche dalla stampa, il segretario generale, dopo appena due anni, tornerà alla Provincia, dando vita all’ennesimo valzer di poltrone lautamente pagate che determinano solo enormi spese di risorse e scarsa pianificazione . Ribadisco – conclude Mancini – la mia volontà di non depotenziare le strutture tecniche a favore di soggetti che sono nominati dalla politica”.
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