Assemblea legislativa, approvata legge per prevenzione del bullismo e del cyberbullismo PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato all’unanimità (Pd, SeR, Misto-Mdp, Lega, FI, Ricci) la proposta di legge, di iniziativa dei consiglieri Donatella Porzi (Pd) e Silvano Rometti (SeR), riguardante la ‘Disciplina degli interventi regionali per la prevenzione e il contrasto al fenomeno del bullismo e del cyberbullismo’.
La legge punta a realizzare campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti e agli educatori sulla gravità del fenomeno bullismo e cyberbullismo.
La Regione promuoverà iniziative di carattere culturale, sociale, ricreativo, sportivo e sanitario sui temi della legalità e del rispetto reciproco, nonché sull’uso consapevole degli strumenti informatici e della rete. Saranno attivati programmi di sostegno in favore dei minorenni vittime di atti di bullismo e cyberbullismo, anche attraverso il supporto di competenti figure professionali e il coinvolgimento di associazioni e istituzioni. Previsti programmi di recupero rivolti agli autori di atti di bullismo.
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Illustrando l’atto in Aula Silvano Rometti ha ricordato come il primo passo verso il contrasto al bullismo fu fatto con l’introduzione di una sua specifica proposta legislativa, poi confluita all’interno della legge per le politiche giovanili. «Ma – ha sottolineato – abbiamo ritenuto di doverci dotare di uno strumento legislativo ancor più centrato sulla problematica. Grazie a questo provvedimento andremo a tutelare anche una fascia di età che non poteva essere ricompresa dalla legge ‘1/2016’ (Norme in materia di politiche giovanili, che si rivolge ai ragazzi dai 14 anni in su) mentre questa legge va a tutelare anche i più piccoli spesso colpiti da questo problema. Negli ultimi anni il fenomeno del bullismo e del cyberbullismo ha fatto da sfondo a molti casi di cronaca, con risvolti talvolta drammatici, diventando un problema non più trascurabile. Il cyberbullismo è una forma di bullismo ancora più subdola e pericolosa, in quanto l’uso delle tecnologie informatiche consente l’anonimato del molestatore e permette di superare ogni confine e distanza, raggiungendo un grande numero di osservatori e testimoni. Tra gli emendamenti uno introduce il principio, già praticato in alcuni comuni della Regione, di impiegare coloro che compiono atti di bullismo in attività di pubblica utilità».
La legge ha come finalità la prevenzione e il contrasto del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo, in tutte le sue manifestazioni, con lo scopo di tutelare e valorizzare la crescita educativa, sociale e psicologica dei minorenni. Sono possibili anche accordi e intese con i soggetti istituzionali che operano nel territorio regionale per la prevenzione ed il contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.
La legge promuove programmi e progetti sui seguenti interventi: campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli studenti, alle loro famiglie, agli insegnanti ed educatori; iniziative di carattere culturale, sociale, sanitario, ricreativo e sportivo sui temi della legalità e del rispetto reciproco, nonché sull’uso consapevole degli strumenti informatici e della rete internet; programmi di sostegno in favore dei minorenni vittime di atti di bullismo e di cyberbullismo e programmi di recupero rivolti agli autori di tali atti; corsi, programmi di assistenza e gruppi di supporto per i genitori, al fine di aiutarli ad acquisire consapevolezza del fenomeno del bullismo e del cyberbullismo.
La legge istituisce il tavolo di coordinamento per la prevenzione e il contrasto del bullismo e cyberbullismo, che svolge la funzione di raccogliere informazioni sul bullismo e sul cyberbullismo e sulle iniziative di prevenzione e contrasto degli stessi presenti sul territorio, al fine di creare una sinergia tra tutti i soggetti.
La norma finanziaria di questo provvedimento prevede 30mila euro per il 2018 nell’ambito del programma “Interventi per l’infanzia e i minorenni” e dal Bilancio regionale di previsione 2018-2020.
Beneficiari dei finanziamenti saranno i Comuni, le istituzioni scolastiche, le aziende sanitarie regionali e gli enti del Terzo settore attivi da almeno cinque anni nel campo dei disagi sociali dei minorenni o in quello educativo.
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