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Terremoto, approvate due risoluzioni in consiglio regionale. PERUGIA – L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha approvato ad ampia maggioranza due proposte di risoluzione presentate dai capigruppo Chiacchieroni (Pd), Rometti (SeR), Ricci (Rp), Nevi (FI) e Squarta (FdI) in seguito al dibattito sulle comunicazioni della presidente della Giunta regionale, Catiuscia Marini, relative terremoto del 30 ottobre. La proposta di risoluzione “Umbria fra esperienza ed innovazione: un hub delle costruzioni per lo sviluppo delle problematiche di contrasto alle devastazioni causate dai continui eventi sismici ed al contenimento della crisi del comparto delle costruzioni” ha ottenuto 19 voti favorevoli (Pd, Ser, Rp, FI e FdI) e 4 astensioni (Lega e M5S); mentre la proposta di risoluzione sulle comunicazioni della Presidente della Giunta regionale ha ottenuto 19 voti favorevoli (Pd, Ser, Rp, FI, FdI e Lega Nord) e 2 astenuti (M5S), dopo una modifica chiesta dal consigliere Valerio Mancini (Ln).

Oltre alla presidente Marini, sono intervenuti nel dibattito Claudio Ricci(RP), Andrea Liberati (M5S), Valerio Mancini (LN), Gianfranco Chiacchieroni (PD) PROPOSTE DI RISOLUZIONE La proposta di risoluzione “Umbria fra esperienza ed innovazione: un HUB delle costruzioni per lo sviluppo delle problematiche di contrasto alle devastazioni causate dai continui eventi sismici ed al contenimento della crisi del comparto delle costruzioni” ritiene “necessario costituire in tempi brevi una rete di imprese, ampliando i confini di una filiera delle costruzioni, Università ed altri soggetti, che sia in grado di coniugare le esigenze di innovazione e semplificazione passando attraverso una profonda rivisitazione del comparto.

Tutto ciò può configurarsi come un approccio sistemico al tema che noi definiamo HUB attraverso la costituzione di consorzi, associazioni e protocolli per poter partecipare agli obiettivi che persegue il progetto Casa Italia. Per questo la Regione Umbria si candida come soggetto catalizzatore e promotore di tale processo, d’intesa con gli organi di Governo e con il Commissario straordinario Vasco Errani”.

Inoltre la proposta di risoluzione auspica che “si possa procedere ad una rapida e efficace ripresa della ricostruzione post-terremoto e che vengano apportati elementi di innovazione e di esperienza sostenuti da politiche governative e regionali. Tali processi dovranno essere supportati da iniziative legislative e amministrative che vedano nella riqualificazione urbanistica, energetica e nel miglioramento sismico del patrimonio pubblico e privato il fulcro di tali attività da adottare nei prossimi mesi come già avviato con il Decreto legge del Governo n. 189 del 17 ottobre 2016”.

LA SECONDA RISOLUZIONE sulle comunicazioni della Presidente della Giunta “ritiene necessario sollecitare un piano straordinario del Governo che preveda un finanziamento, a partire dalle quattro regioni colpite dal sisma, di dieci annualità consecutive per l’adeguamento antisismico degli edifici; e reputa che la fase ricostruttiva dovrà prevedere uno studio approfondito delle localizzazioni degli abitati e della attività produttive. Occorrerà sostenere i Comuni con nuovi strumenti di programmazione del territorio che tengano conto della sismicità dello stesso, a partire dalla riprogrammazione di insediamenti quali luoghi simbolo come Castelluccio tra i più colpiti e conosciuti al mondo”. Inoltre la proposta di risoluzione “prende atto del grande lavoro che ha fatto la Giunta regionale fin dai giorni del riacutizzarsi degli eventi sismici del 26 e 30 ottobre che hanno portato devastazioni e sconvolgimento del paesaggio nel nostro territorio e ringrazia tutte le strutture della regione per il grande lavoro che stanno svolgendo, dal Dipartimento della Protezione civile, all’Agenzia per la forestazione, personale dei servizi i VUS, articolazioni dei servizi sanitari e il personale dei comuni; ringrazia la straordinaria presenza del volontario attraverso la Protezione civile di tutta Italia, i Vigli del Fuoco, Polizia, carabinieri, forestali, esercito per l’assistenza alle popolazioni e a tutti beni del territorio”.

INTERVENTI CLAUDIO RICCI (RP): “Dobbiamo aggiornare la mozione unitaria approvata da questa Aula per DARE NUOVE LINEE GUIDA PERCHÉ IL SISMA DEL 30 OTTOBRE HA CAMBIATO LA DIMENSIONE DEL PROBLEMA. NEL MINOR TEMPO POSSIBILE DARE UNA SISTEMAZIONE ADEGUATA A CHI DECIDE DI RIMANERE NEL TERRITORIO. Le soluzioni abitative di emergenza previste hanno una zona-notte di 15 metri quadrati che non può accogliere più di 2 persone. Dobbiamo usare le strutture ricettive per quanto possibile e spingere per l’autonoma sistemazione. Servono anche moduli provvisori aziendali. Per la ricostruzione post sisma del ’97 sono stati spesi 5,5 miliardi di euro. Quindi nei prossimi 5 anni serviranno 15-20 miliardi di euro che dovranno essere inseriti nelle leggi di stabilità finanziaria dello Stato. E la flessibilità dell’Unione europea deve essere definitiva viste le caratteristiche sismiche del nostro Paese. Serve poi conservare un alto livello di semplificazione nelle procedure, con autocertificazione di tutto quanto è possibile, e mantenere una grande flessibilità urbanistica. Le soprintendenze devono essere messe in grado di dare pareri in maniera efficace, efficiente ,veloce e con coraggio, anche a cantiere aperto. Serve inoltre un masterplan sulla riqualificazione stradale nelle zone colpite dal sisma: riqualificare le strade che esistevano, ma anche indicare quelle nuove strade che sarebbe necessario realizzare per assicurarne un adeguata valorizzazione di quelle zone. Infine per i 5mila siti culturali colpiti dal sisma, prima di pensare ai restauri conservativi dobbiamo puntare sul restauro preventivo”.

ANDREA LIBERATI (M5S): “DOBBIAMO PERFEZIONARE IL MECCANISMO DELL’EMERGENZA, CHE SI È RILEVATA CARENTE. NON POSSONO ESSERCI MESI DI ATTESA PER LE CASETTE. Le casette nuove verranno assegnate solo a chi ha danneggiamenti di tipo E: così le persone di Norcia non troverebbero altra soluzione se non vivere per anni nei container. Quando abbiamo un’unita minima di intervento, con case parzialmente danneggiate, dobbiamo dare le casette. Sono stati ordinati circa 2mila container, che sono la fase intermedia imprevista: i 7 mesi necessari alla gara Consip sono un insulto per i nostri concittadini. Per i moduli rurali la Regione ha fatto un bando che impone i 30 giorni. Se la Regione c’è riuscita per questi, allora poteva rinunciare al bando Consip per agire velocemente anche sulle casette. I veri operatori dicono che in 2 settimane le casette sarebbero potute essere disponibili. Per la ricostruzione va aperta una riflessione con le eccellenze nazionali sul modello da seguire. Le scuole sono state riaperte ma non tutti gli studenti sono rientrati perché tanti vivono altrove e vanno a scuola altrove. La scuola ‘Battaglia’ di Norcia è stata eretta sulla faglia attiva, così come le villette che stanno intorno. Qui c’è un’ulteriore criticità: la microzonizzazione sismica deve effettivamente essere inserita nei piani regolatori e seguita dalle amministrazioni. Si dice di ricostruire dov’era e com’era, ma vanno considerate le faglie: il costruito antico va rivisto in maniera seria. Sull’edilizia sanitaria aspettiamo chiarimenti dalla presidente della Regione. È stato un errore non aver inserito nei decreti nazionali la ricostruzione post sisma del ’97, visto che la stima di un miliardo di euro è ferma a prima del terremoto. Spoleto vive una fase difficile per il turismo. Servono risposte rapide, una moratoria fiscale per gli esercenti. Invece si chiede un’alta burocratizzazione della comprova del danno. All’economia agricola servono risposte sui tunnel, per l’esistenza in vita degli animali. La gara è gestita dallo Stato, vorremmo sapere come è andata a finire”.

VALERIO MANCINI (LEGA): “SERVE DIVERSO APPROCCIO DELLA PA A FRONTE DELL’EMERGENZA, VENIRE INCONTRO A CHI VIVE E LAVORA NEI TERRITORI COLPITI DAL SISMA – tante cose sono state fatte ma tante altre restano ancora da fare. La presidente ci dia una relazione scritta su edifici coinvolti, persone fuori di casa, aziende compromesse. Importante che tutta la popolazione umbra conosca la gravità della situazione della parte di territorio coinvolta dal sisma, per stimolare la vasta solidarietà che ha bisogno di essere raccordata. Sia alimentato il sentimento di comunità anche con le iniziative di singole persone. Nella riunione degli Uffici di presidenza delle regioni coinvolte dal sisma, svoltasi a Roma lo scorso 9 novembre, è stato fatto un lavoro proficuo e la Commissione Ambiente e territorio presieduta da Ermete Realacci si attende da parte nostra l’invio di linee di indirizzo per agire a supporto. È un’occasione da non sprecare. In ogni caso l’evento sismico è stato di eccezionale gravità e serve un approccio diverso da parte della Pubblica amministrazione. Serve una diversa riorganizzazione delle attività produttive, scuole non più a cinque piani, interventi straordinari per la viabilità, coinvolgendo Anas anche in piccoli interventi su strade comunali e provinciali. E serve l’intervento della UE. Il tunnel Borgo Cerreto-Rocca Porena, una proposta vecchia di 25 anni, permetterebbe un accorciamento dei tempi di percorrenza considerevole, alziamo l’asticella delle richieste. Alla Ue chiediamo di tutelare non soltanto San Benedetto e Santa Rita ma l’indotto di tutta la filiera economica e culturale con degli investimenti seri. C’è di mezzo il patrono d’Europa, se non ora quando la UE ci darà una mano? Gli uffici postali sono aperti a giorni alterni, cerchiamo di risolvere anche queste difficoltà quotidiane. Per le scuole non mettiamo vincoli stringenti sulla composizione delle classi, teniamo in vita le comunità con ogni mezzo. Tra l’altro abbiamo scoperto che mancano documenti e certificati persino nei fascicoli di fabbricati relativi a scuole e edifici pubblici, mentre al cittadino singolo si chiede di tutto. Il Parco dei Sibillini va tutelato ma veniamo incontro alle esigenze di chi ci vive e lavora: non impediamo a chi ha una stalla di utilizzarla come crede, per mettere al riparo la famiglia, di utilizzare casette di legno non solo come rimessa attrezzi. Quel territorio ha subito un evento mai verificatosi prima, ha bisogno di un approccio diverso, quindi niente freni all’utilizzo delle risorse, non sui moduli abitativi. Sono zone ad economia speciale, con prodotti tipici e attività peculiari, il Governo le sostenga per almeno 5 anni, visto che trova 4 miliardi per gli immigrati”.

GIANFRANCO CHIACCHIERONI (PD): “TUTELIAMO LE RICCHEZZE DELLA VALNERINA E FACCIAMO UNA RICOSTRUZIONE BASATA SU RICERCA E INNOVAZIONE, CHE SIA DI ESEMPIO PER ALTRI – Siamo di fronte a una devastazione di cui non conosciamo ancora le esatte dimensioni perché non solo le abitazioni e i centri storici ma anche le aziende, le case sparse e quasi tutte le aree artigianali sono oggetto di totale o quasi inagibilità. Necessario ripristinare la circolazione sulle strade, salvare le preziose norcinerie e le altre attività commerciali del territorio anche con modalità diverse, per esempio ospitando dentro piccoli centri commerciali i prodotti di chi ha perso la propria azienda e ha difficoltà a proseguire la propria attività commerciale, come accaduto a Spina dopo il sisma del 2009. Indirizziamo il grande flusso di solidarietà che sta arrivando anche da singole persone da tutto il mondo per il bene della Valnerina, facciamo cose utili alla popolazione. Andiamo avanti con la ricerca e l’innovazione in materia di ricostruzione. Il fatto che, di fronte a un sisma così violento, molti edifici abbiano retto, dimostra che abbiamo saputo lavorare bene, edificando costruzioni che hanno una loro validità antisismica. I tecnici ci sono, abbiamo l’Università, le imprese si sono misurate su questo terreno, perciò costruiamo realtà che innovano e ci fanno fare un salto di qualità sugli interventi antisismici negli edifici. Utilizziamo le risorse per consegnare alla Valnerina le soluzioni più adatte e facciamo dell’Umbria un luogo di ricerca e innovazione la cui esperienza possa servire per altri. E utilizziamo tutto ciò che c’è a disposizione, anche quei gruppi di volontari che vogliono fare vigilanza sul processo di ricostruzione, ne facciano parte adeguatamente integrati con le politiche da mettere in atto”.


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LA REPLICA DELLA PRESIDENTE MARINI “Ci sono varie questioni urbanistiche da affrontare prima di iniziare la ricostruzione. Alcuni temi sollevati potranno essere assunti nel disegno di legge che riguarderà l’edilizia e l’urbanistica, i materiali, le tipologie e le pertinenze, sempre ricordando che non possiamo derogare a norme di carattere superiore. I Comuni superiori a 30mila abitanti, come Spoleto, che hanno avuto danni puntuali che non compromettono la funzionalità dell’intero territorio comunale, e quindi i benefici riguarderanno delle porzioni di territorio. Diverso il caso della Valnerina, Norcia, Cascia e Preci, dove è evidente che l’effetto del terremoto ha coinvolto un’estensione di edifici, fabbricati, imprese e vita comunitaria. La Regione Umbria non è competente in via diretta sull’edilizia scolastica, si occupa di programmazione di risorse. In un biennio abbiamo messo a disposizione i 30 milioni assegnati dal Governo, costruendo nuove scuole e finanziando la messa a norma circa una quarantina di edifici scolastici. L’Umbria, dal 97 in poi, in via ordinaria, è sempre intervenuta sugli edifici scolastici. Esiste dalla metà degli anni 90 c’è un osservatorio che vede insieme la Regione le Province e i Comuni e non abbiamo edifici aperti che abbiano elevati gradi di vulnerabilità. Negli interventi di messa in sicurezza sulle scuole dovranno riguardare in via prioritaria il rischio sismico, tenendo conto anche delle zonizzazioni sismiche. Gli edifici scolastici di Norcia, Preci e Cascia, seppure danneggiati, hanno reagito a una lunga ondata sismica. Seppur danneggiati in maniera più o meno grave, qualora fossero stati pienamente utilizzati le persone, studenti, insegnanti, sarebbero usciti in sicurezza da quegli edifici. I Comuni dovranno assumere delle decisioni, in qualche caso bisognerà decidere che gli edifici scolastici sono più sicuri fuori dai centri storici e la loro ricostruzione potrebbe risultare anche meno onerosa. La necessità dei container per gli sfollati viene stabilità dai Comuni, in base al numero dei cittadini che hanno danni lievi mentre chi dovrà restare fuori casa per anni dovrà avere una soluzione abitativa di emergenza”.

DICHIARAZIONI DI VOTO VALERIO MANCINI (LN): “LA Lega non ha firmato i documenti. Concordiamo con quasi tutto il contenuto del dispositivo, ma non è digeribile il passaggio sull’Unione europea, il cui comportamento è imbarazzante. Propongo che sia aggiunt ‘auspicabilmente’ quando si fa riferimento al contributo della UE (proposta accolta dai firmatari ndr)”.

ANDREA LIBERATI (M5S): “Ci asteniamo alla luce di un’analisi diversa dalla vostra della situazione in atto e delle criticità rilevate. Il progetto Casa Italia per ora è alquanto fumoso. Valutiamo positivamente alcuni impegni delle proposte di risoluzione, ma non le loro premesse”.

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