Post sisma, M5s, basta furbi, dipendenti pubblici con incarichi in conflitto di interessi

E' in arrivo una nuova interrogazione M5S: basta furbi!

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Post sisma, M5s, basta furbi, dipendenti pubblici con incarichi in conflitto di interessi
da Andrea Liberati – M5S Regione Umbria
Il Gruppo M5S sta ricevendo nuove segnalazioni di malcostume riguardante la fase di ricostruzione post sisma. In particolare, si registrerebbero episodi tutt’altro che edificanti da parte di taluni lavoratori dipendenti di alcuni Comuni umbri, dentro e fuori il cratere del sisma. Ebbene, accade che costoro -prevalentemente geometri e ingegneri- talora collaboratori part time di tali Enti, stiano accumulando incarichi a seguito dei sopralluoghi post terremoto, avvenuti in collaborazione con la Protezione Civile -si spera ignara del fenomeno.
Addirittura l’arroganza il senso di impunità di alcuni soggetti arriverebbe al punto di contattare i proprietari degli immobili, chiedendo -talora con insistenza- l’affidamento degli incarichi.

Il M5S intende sollecitare la Regione, affinché, viste pure le competenze del subcommissario, si contrastino immediatamente questi fenomeni che, relativamente al post sisma, verrebbero agevolati pure da prestanome, professionisti non locali che fanno da garanti di tali incarichi.

Il bello è che, formalmente, rientra tutto nella white list. Tanto nessuno pare accorgersi di niente e Pulcinella-Stato italiano è più felice che mai. Dietro la facciata della normalità, le stranezze fioccano: dopo le centinaia di casette realizzate 20 anni fa, tenute vuote e lasciate lì, le cooperative della monnezza che ora costruiscono interi villaggi, le stalle per animali giunte fuori tempo massimo, adesso pure qualche dipendente pubblico a caccia di soldi.

Va ricordato che non si possono svolgere prestazioni professionali in favore di privati o altri Enti che, in un modo o nell’altro, sono soggette al controllo dell’Amministrazione da cui quale il professionista-dipendente pubblico ha ricevuto l’incarico. Non è solo una questione deontologica, visto che il cumulo nella stessa persona del ruolo di controllare (tecnico comunale, etc.) e controllato (autore di progetti) può configurare la fattispecie di interesse privato in atti d’ufficio (art. 324 del Codice Penale), rischiando fino a cinque anni di reclusione: c’è un dovere di ossequio delle Istituzioni, delle funzioni e di esclusività del lavoro che va rispettato, evitando improprie commistioni.

Inoltre, per i dipendenti dello Stato, il D.P.R. 3/1957 (“T.U. disposizioni concernenti lo statuto degli impiegati civili dello Stato”) all’art. 60 dispone testualmente che “L’impiegato non può esercitare alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare incarichi in società costituite a fini di lucro…”. La legge sancisce l’incompatibilità dell’esercizio della libera professione con la qualifica di pubblico dipendente, né a questa regola sono previste eccezioni; tale divieto è applicabile in via generale a tutti i dipendenti pubblici. Pertanto è in arrivo una nuova interrogazione M5S: basta furbi!

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