L’Amministrazione comunale lavora al “presidio sociale” per Fontivegge!

Le Forze dell’Ordine continuano a fare dei blitz una volta ogni tanto, togliendo momentaneamente i malviventi che, in poco tempo, riprenderanno possesso della zona

Prende a testate un poliziotto a Fontivegge, ma gli va male…

L’Amministrazione comunale lavora al “presidio sociale” per Fontivegge! PERUGIA – L’ennesimo tentativo del rilancio di Fontivegge, ad onor del vero, fatto nella massima euforia, con la più grande convinzione necessaria e tutta la buona volontà possibile, anche questa volta sicuramente farà un grosso e doloroso “buco nell’acqua” perché non basteranno certamente sedi di associazioni o qual si voglia contesto sociale impegnato nella zona per fermare e annichilire la delinquenza radicata, pericolosa ed assassina di quei posti; perché troppo organizzata e con una massima capacità di rigenerarsi in pochissimo tempo che fa paura.

Quante volte ed in quanti modi, le autorità hanno provato a mettere in gioco proposte, regolarmente fallite, che sembravano ottimali, come ad esempio lo sgravio delle tasse per i commercianti che avessero avuto il coraggio di iniziare le loro attività in loco, per non parlare poi dei vari mercati, feste, sit-in nella zona con la parola d’ordine “riappropriamoci degli spazi”, per citarne qualcuno, senza che nessuna di queste attività sia stata capace di migliorare la situazione di criminalità del quartiere? Di fatto ora che si propone? Nulla di nuovo!

Le Forze dell’Ordine continuano a fare dei blitz una volta ogni tanto, togliendo momentaneamente i malviventi che, in poco tempo, riprenderanno possesso della zona con i loro soliti movimenti di spaccio, prostituzione, bande che si affrontano a coltellate o a sprangate, ed altre belle azioni criminali, con i cittadini sempre a lato delle strade a subire qualsiasi azione ed atteggiamenti che passino per la testa a questi individui antisociali, con l’insicurezza (reale e non percepita) che li accompagna costantemente ogni volta che si avventurano nelle strade di quei posti.

Il Comune parla di costituire un “PRESIDIO SOCIALE”. Ma a quale scopo e perché? Forse come surrogato del “posto fisso 24 ore su 24 di polizia”, chiesto con la raccolta di più di 1400 firme dei cittadini decisi a far cessare il caos di criminalità in quel quartiere, e mai voluto realizzare? Perché l’unica alternativa valida per un minimo di riuscita positiva su questo problema, sicuramente è il presidio fisso di Polizia a cui i cittadini non possono assolutamente rinunciare nel vederlo realizzato.

Giampiero Tamburi (Coordinatore Perugia: Social City)
(Umbria: Segretario Regionale Realtà Popolare)

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