Coronavirus, rinviata al 4 maggio chiusura centro senza fissa dimora
La chiusura del centro allestito per i senza tetto a Sant’Erminio durante l’emergenza Covid è stata rinviata al 4 maggio. Il Comune di Perugia ha deciso di lasciare tutto com’è per un’altra settimana, nonostante sia stato rilevato dalla Usl 1 il rischio contagio tra gli ospiti. E’ quanto riporta oggi il Corriere dell’Umbria. Interessati dalla chiusura erano il Cva e la palestra del quartiere. Gli accolti – scrive il quotidiano – dopo il 4 maggio saranno indirizzati nella struttura di via Romana, già utilizzata per ospitare i senza tetto prima della pandemia. Ai tutti sono stati fatti i tamponi, risultati negativi. Durante questa settimana verranno messi in campo disciplinari rigidi per evitare assembramenti e movimenti incontrollati dentro e fuori dal centro.
L’ordinanza di chiusura della struttura di Sant’Erminio, firmata dal sindaco il 24 aprile con “efficacia immediata”, era stata revocata lo stesso giorno e sostituita con un’altra che aveva spostato a ieri il termine ultimo.
Ieri durante il consiglio comunale la consigliera di Idee Persone Perugia Lucia Maddoli ha presentato un’ulteriore mozione urgente che riguarda l’accoglienza dei senza fissa dimora.
“La notizia della chiusura immediata della struttura di Sant’Erminio, senza indicazioni ulteriori circa il sostegno ai senza tetto ha provocato una forte reazione e una presa di posizione da parte di numerose associazioni cittadine. Sappiamo bene della complessità del momento e che tanti sono i fronti aperti dall’emergenza, ma sappiamo altrettanto bene che è nostra responsabilità pensare alle persone più fragili. Chiediamo, pertanto, al Comune di dare informazione dettagliata al consiglio e alla cittadinanza delle soluzioni alternative che si intendono mettere in atto da oggi, almeno fino al perdurare dell’emergenza, e di adoperarsi per trovare in tempi più rapidi possibile una struttura che possa dare riparo ai senza fissa dimora nel lungo periodo. D’accordo con la mozione si è detta la consigliera Bistocchi, che ha sottolineato come la questione sia di particolare interesse della città.
“Non si comprende -ha spiegato- l’urgenza di chiudere in modo immediato il centro che comunque dava assistenza e un letto a chi è più marginalizzato.”
Dello stesso avviso anche la capogruppo M5S Tizi, che ha ribadito la necessità di discutere con urgenza la mozione proprio per trovare nel più breve tempo possibile una soluzione all’esigenza.
Nel dirsi contrario alla discussione della mozione, invece, il consigliere Pici ha spiegato che chiudere la struttura è stato un atto dovuto e necessario, oltre che di grande responsabilità da parte dell’amministrazione “perché -ha precisato- la stessa avrebbe potuto costituire un possibile focolaio di infezione per tutta la città, che ci avrebbe fatto tornare indietro di due mesi, anche se al momento gli ospiti tutti risultano negativi. I servizi di accoglienza e solidarietà -ha aggiunto Pici- non solo non sono cessati, ma al contrario sono stati potenziati con la collaborazione della protezione civile e delle associazioni di volontariato.”
Messa in votazione l’urgenza della mozione, è stata respinta con 22 voti contrari e 11 a favore, per cui l’atto dovrà essere ripresentato nelle forme ordinarie.
Sul tema in oggetto, successivamente, è intervenuto in consiglio anche il Sindaco Romizi a spiegare che “l’amministrazione ha fatto la scelta di aprire la struttura proprio per dare risposte ad una situazione emergenziale, ma dobbiamo anche tenere conto di quella che è la gestione di questo tipo di strutture. È corretto, come è stato detto, che dobbiamo organizzarci in maniera strutturale, ma nella situazione attuale il rischio era troppo alto. Non si tratta di chiudere e di non occuparci più dei problemi di queste persone, ma di cercare una soluzione migliore, insieme anche ad altri soggetti che hanno competenza in materia. Respingo, quindi al mittente -ha concluso- le accuse mosse, ribadendo che stiamo lavorando per tutelare queste persone e che ne daremo informazione immediata alla città appena possibile.”
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