Borgogiglione, un progetto di bioraffineria per la produzione di metano liquido
Partendo da un articolo pubblicato sul proprio sito dall’osservatorio Borgo Giglione, la consigliera Maria Cristina Morbello ha riferito che risulterebbe esistente un progetto di bioraffineria per la produzione di metano liquido per autotrazione che il gestore TSA S.p.A. avrebbe intenzione di realizzare presso la discarica di Borgogiglione “smantellando e sostituendo l’impianto di produzione di energia elettrica appena ammodernato e rimesso a norma”.
Dagli atti ufficiali di Tsa emerge poi che le modifiche dell’impianto esistente di produzione di energia elettrica da biogas sono state recepite e autorizzate con DD della Regione dell’Umbria n. 11926 del 25.11.2019 e che i lavori sono stati avviati in data 16.12.2019. I costi relativi sono pari a 155.245,00 per la fornitura e posa in opera di un “post-combustore” e di € 91.688,73 per “lavori per impianto elettrico biogas.
Essendo Tsa società facente parte del gruppo Gesenu, di cui il Comune di Perugia è socio, il M5S chiede di sapere:
-se sono a conoscenza del progetto denominato “Impianto per la produzione di biometano liquido da biogas – Discarica Borgogiglione” che la TSA S.p.A. ha intenzione di realizzare presso la discarica di Borgogiglione?
- se è vero che tale impianto di bioraffineria richiederà lo smantellamento e la sostituzione dell’impianto esistente per il recupero energetico del biogas appena ammodernato?
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se sono a conoscenza dei costi – specificandone l’importo complessivo – appena sostenuti dal gestore TSA S.p.A. per le modifiche impiantistiche dell’esistente impianto di produzione di energia elettrica da biogas recepite e autorizzate con DD della Regione dell’Umbria n. 11926 del 25.11.2019 con i lavori avviati in data 16.12.2019?
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se, in ipotesi di smantellamento del vecchio impianto di produzione di energia elettrica da biogas, i costi di ammodernamento appena sostenuti da TSA S.p.A. si ripercuoteranno, direttamente e/o indirettamente, sulle tariffe TARI del Comune di Perugia?
L’assessore Otello Numerini, su questa vicenda, ha spiegato, sulla base delle notizie ricevute da Auri, che il gestore Tsa sta procedendo al rinnovo dell’aia; in questo contesto è stato chiesto da Tsa di poter utilizzare il gas di discarica per la produzione di biometano. Quest’ultimo avrebbe alcuni vantaggi perché sarebbe prodotto senza emissioni e con potenziali ricavi maggiori rispetto alla produzione di energia elettrica come avviene oggi. Ciò, dunque, potrebbe determinare anche dei vantaggi per i cittadini in termini di tari.
Quanto ai costi sostenuti, di cui all’interrogazione, Numerini ha spiegato che si è trattato di spese necessarie per adempiere alle specifiche prescrizioni imposte dagli organi competenti di controllo con l’obiettivo di abbattere le emissioni.
Quanto ai potenziali costi di investimento per il biometano, si evidenzia che la procedura è in una fase in cui non è possibile valutare gli effetti che essi avranno sulla tari; effetti che comunque saranno determinati da Auri nell’ambito del metodo Arera.
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