Aeroporto, Marini: “Chiesto incontro con amministratore delegato Alitalia”

Marini: "Il tema dell’aeroporto San Francesco è simile a tanti altri piccoli aeroporti, in Italia come in Europa"

I primi cinquant'anni, il compleanno della Presidente Catiuscia Marini
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Aeroporto, Marini: “Chiesto incontro con amministratore delegato Alitalia”

Le problematiche che stanno interessando l’aeroporto regionale San Francesco d’Assisi sono l’occasione per rendere espliciti alcuni elementi, a partire dell’impegno che la Regione Umbria ha messo in campo in questi anni”. È quanto sottolinea la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini. “L’aeroporto, così come lo conosciamo oggi, è frutto di un impegno straordinario che Regione Umbria e Governo nazionale hanno effettuato – ricorda – con un investimento realizzato tra il 2010 e 2012 di ben 42,5 milioni di euro, di cui circa 27 messi a disposizione dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nell’ambito dei programmi per le celebrazioni dei 150 anni di unità nazionale, 12 milioni di euro messi a disposizione dalla Regione Umbria, e circa 3,4 milioni da parte di Enac. Finanziamenti che hanno consentito un intervento su tutta l’infrastruttura aeroportuale, dal rifacimento dell’aerostazione, all’adeguamento della pista, dei servizi di sicurezza e di quelli per la clientela”.

“In questi anni recenti – aggiunge -, accanto a queste risorse la Regione Umbria, tramite Sviluppumbria che rappresenta la quota societaria di proprietà della Regione, è stata insieme alla Camera di Commercio e la Fondazione Cassa di risparmio l’unico socio istituzionale a sostenere una rilevantissima azione per il rafforzamento dei collegamenti da e per Perugia, investendo nel quinquennio 2010-2015 ben 3,4 milioni di euro. Risorse che abbiamo voluto confermare anche per gli anni 2016 e 2017. Dunque, come Regione abbiamo fatto fronte ad uno sforzo eccezionale a supporto dello sviluppo di questa fondamentale infrastruttura, al servizio sia del turismo che dell’economia e del sistema delle imprese”.

“Nonostante questo significativo sforzo – rileva la presidente – la società di gestione dell’aeroporto, la Sase, ha sempre presentato difficoltà per partecipazioni, anche con apporto di altri capitali, che rafforzassero il ruolo dell’infrastruttura al servizio del traffico aereo turistico e commerciale”.

“La Sase – ricorda – è oggi composta da un numero ampio di soci, molti dei quali istituzionali. Oltre alla Camera di Commercio di Perugia che detiene circa il 35 per cento delle azioni e Sviluppumbria che per conto della Regione ha circa il 33 per cento, vi sono tra i soci istituzionali il Comune di Perugia, con 12 per cento, Provincia di Perugia, circa 6 per cento, Comune di Assisi, circa 2 per cento, Comune di Bastia Umbra, circa 0,09 per cento, Comune di Torgiano con due azioni ed i Comuni di Città di Castello, Corciano, Marsciano e Gubbio con una azione”.

“Il tema dell’aeroporto San Francesco – prosegue la presidente Marini – è simile a tanti altri piccoli aeroporti, in Italia come in Europa. Non a caso proprio lo scorso anno sono stata relatrice di un parere per il Comitato delle Regioni d’Europa alla Commissione ed al Parlamento europeo circa la questione dell’importanza dei piccoli aeroporti, quelli con meno di un milione di passeggeri/anno, affinché l’Unione Europea assumesse regole e misura per finanziamenti straordinari per queste infrastrutture, in quanto difficilmente queste realtà potranno essere attrattive per il solo mercato del traffico aereo passeggeri e merci. Molti di questi aeroporti – spiega -, infatti, sono collocati in aree con basse densità abitative, distanti da aree metropolitane di interesse turistico, come è il caso dell’aeroporto umbro. Anche per questo ho sempre ritenuto che l’assetto societario della Sase, così come è attualmente, non permettesse uno sviluppo dell’aeroporto e l’apporto di risorse finanziarie esterne”.

“Ho salutato, quindi, con molto piacere – dice la presidente – le dichiarazioni rese ieri dal presidente della Camera di commercio di Perugia, Giorgio Mencaroni, e dal consigliere della Sase e rappresentante di Sviluppumbria, Mauro Agostini, che hanno annunciato la volontà di aprire la società Sase all’apporto di operatori e soggetti privati, a cominciare da quelli che operano nei settori aeroportuali e dei servizi di trasporto. Così come ritengo di grande importanza l’ipotizzato incontro tra i soci della Sase, e in primo luogo tra quelli istituzionali, per una comune riflessione sulle prospettive di questa infrastruttura”.

“Infine, riguardo alle scelte annunciate dalla società Alitalia, interessando queste anche l’aeroporto di Pescara, assieme al presidente della Regione Abruzzo, Luciano d’Alfonso, abbiamo chiesto – rende noto – un incontro all’amministratore delegato della compagnia, Cramer Ball, per rappresentargli innanzitutto il ruolo strategico che i due aeroporti rappresentano per le nostre regioni, ma anche ai fini della loro complementarietà con quelli di Roma. Ciò, oltretutto, in coerenza con le politiche strategiche europee e nazionali che incoraggiano l’attività degli scali minori per decongestionare quelli grandi. Con Cramer Ball – conclude – vorremmo valutare un sistema di reciproche convenienze che porti ad un aumento dei rispettivi volumi di traffico, con l’obiettivo di migliorare e rafforzare il servizio del trasporto aereo, anche attraverso il ruolo di Alitalia”.

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2 Commenti

  1. La soluzione è una solamente.
    Giornalmente centinaia di milioni di euro se ne vanno all’estero attraverso le cooperative, Ikea, leroy merlin, mercatoni, importatori di molteplici tipologie di prodotti, ect …
    Questi “aspiratori di soldi” di fatto impoveriscono l’economia italiana …. Non circola più denaro….
    Questa situazione ha danneggiato la piccola e media impresa, spina dorsale dell economia italiana, con conseguente perdita di notevoli posti di lavoro….
    SOLUZIONE:
    Bisogna riportare valuta fresca in Italia e rilanciare l’economia attraverso un grandissimo progetto di rilancio del turismo che oltre a riportare denaro in Italia rilancerebbe l’edilizia ( che non è la TAV ) e ricreerebbe tantissimi posti di lavoro.
    ESEMPIO:
    Facciamo il classico conto della serva, … Uno ha un hotel e con la crisi e le tasse riesce a malapena ad arrivare a fine anno e deve speculare su tutto, ma se il suo hotel fosse quasi sempre pieno questo albergatore comincerebbe a spendere e probabilmente rimetterebbe a norma o rimodernizzarebbe un impianto elettrico o idraulico, forse rifarebbe il tetto, cambierebbe i migliorerebbe l’arredamento delle camere, rifarebbe il giardino o un muro di cinta e lui stesso spenderebbe più soldi in giro….. Sicuramente necessiterebbe di più personale…È questo vale a livello capillare in tutta Italia e per diverse attività turistiche e ricordiamoci che in Italia con i turisti ci lavorano TUTTI, dal tassinaro al ristoratore, da chi affitta una sdraio ed ombrellone a chi vende mutande o scarpe… TUTTI!!!
    La ripartenza del settore turistico sarebbe la ripartenza del muratore, dell’idraulico, dell’elettricità, del falegname … Praticamente sarebbe il rilancio del l’edilizia quella vera, distribuita in tutta Italia… Ed il PIL pensate che salto in alto farebbe….
    RIFLESSIONE:
    È’ pazzesco che nessun politico in questi anni non abbia mai pensato ad un grande progetto atto a riportare il turismo in Italia facendo diventare l’Italia la metà più ambita di ogni straniero.
    Ma si sa, in Italia a chiacchiere sono tutti bravi, salvo poi quando la chiacchiera va realizzata ed allora è qui che si blocca tutto perché per realizzare l’idea bisogna lavorare sul serio gli italiani sul serio gli piace poco di lavorare perché alla fine lo stipendio arriva lo stesso…. Ed allora è qui che bisogna lavorare perché la differenza tra Germania ed Italia e’ che in Germania ognuno si sente un anello di una catena che non va spezzata e tutti lavorano con grande spirito di collaborazione mentre in Italia no.
    Ed allora vorrei dire a tutti quelli che sono anni che dicono che l’aereoporto di San Francesco va potenziato, seguito ed aiutato, che lo facciano sul serio e non solo a parole perché come scritto sopra con il turismo ci mangiano tutti ed è il rimedio a molti mali.

  2. Oramai i buoi sono usciti dalla stalla,le istituzioni non sono in grado soprattutto in Umbria di gestire qualsiasi situazione,e poi li paghiamo i dipendenti con stipendi indicibili premi produzione per cosa?per i risultati che vediamo capannoni vuoti tetti smontati per non pagare tasse,e loro seduti guardare …….Che chiude l’aereoporto andate tutti a casa

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