Perugia, Consiglio comunale approvata variante al Prg

Perugia, Consiglio comunale approvata variante al Prg

Perugia, Consiglio comunale approvata variante al Prg

Perugia approvata pratica Prg

Il Consiglio comunale, nella seduta di oggi, 21 marzo, ha approvato la “variante al Prg, parte operativa, per modifiche al Tuna – adozione ai sensi della legge regionale n. 1/2015” con 21 voti a favore e 10 contrari.

Il presidente del Consiglio comunale Nilo Arcudi ha accolto la richiesta dell’opposizione di applicare l’art. 65 del regolamento consiliare (votazione punto per punto).


Comune di Perugia


Gli aggiornamenti, come spiegato da Cristiana Casaioli, presidente della III commissione che aveva espresso parere favorevole con 8 voti a favore e 5 contrari, tengono conto di quanto emerso nella gestione del Prg e di nuove esigenze. In particolare, si mira a: garantire una corretta gestione del Prg e del territorio mantenendo inalterati i principi di salvaguardia e valorizzazione dell’ambiente e del paesaggio definiti dalla vigente strumentazione urbanistica (art. 9); semplificare e aggiornare procedimenti e norme rendendo meno vincolanti alcune prescrizioni per accelerare e facilitare la capacità di azione del Piano Operativo anche e soprattutto negli interventi edilizi di minor entità (art. 134, 140 e 164); rendere concreta la previsione di alienazione dell’area edificabile di proprietà comunale D6 a Lidarno e consentire nello stesso comparto la realizzazione di un progetto, ritenuto di rilevante interesse pubblico per il territorio, finalizzato alla creazione di un “Nuovo Polo strategico Officina Farmaceutica e Strutture ad elevato contenimento biologico” (art. 155); consentire il miglior uso di funzioni ammesse dal Prg (art. 126, 167, 172); favorire l’inserimento di funzioni pubbliche di pregio in contesti degradati (art. 171); rettificare un riferimento normativo (art. 162).

Le modifiche proposte – è stato sottolineato – non comportano né incremento della SUC ammessa, né incremento del consumo di suolo. Si tratta di variazioni normative che interessano volumi già ammessi dal Prg e che non comportano ricadute sul sistema ambientale. L’unica modifica ai parametri urbanistici riguarda l’altezza massima consentita per le coperture per piccoli impianti sportivi nelle zone PprA, cioè aree di proprietà privata di limitata dimensione con una prevalente destinazione a parco in cui sono ammesse attività per lo sport. Per lo più si tratta di attività legate al tennis e di recente al Padel, che in alcuni casi necessitano di coperture leggere per consentirne l’uso anche nei mesi freddi. L’altezza attualmente prevista di 4,5 metri è inadeguata; di qui la necessità di consentire impianti con una altezza rispondente alle norme Coni. Stesso adeguamento è previsto per altre due zone del Prg: “Fd” (aree per parchi urbani e territoriali) e “Ppu” (aree per spazi pubblici attrezzati a parco, per il gioco e lo sport).

Con la modifica all’art. 134 “Aree centrali a funzione integrata” (Ac.fi) è aggiornata la prescrizione particolare per la zona Ac.fi 2 prendendo atto della nuova sistemazione urbanistica approvata con deliberazione dio Giunta del 2017, a seguito della decadenza del piano attuativo indicato nella norma.

La modifica dell’art. 140 riguarda la zona Borghetto di Prepo, dove si trova la sede della Fgci: eliminata la limitazione nelle destinazioni d’uso ammettendo tutte le funzioni consentite per le zone a servizi generali.

L’art. 155 viene modificato alla luce dell’intesa con l’Istituto Zooprofilattico dell’Umbria e delle Marche relativa all’area di proprietà comunale a Lidarno, classificata D6 (i bandi di vendita sono andati più volte deserti). Tale protocollo disciplina i rapporti tra i due enti in ordine alle reciproche esigenze di alienazione e acquisizione del terreno per consentire la delocalizzazione delle strutture dell’Istituto ora situate nel quartiere di San Costanzo e la realizzazione di un “Nuovo Polo strategico Officina Farmaceutica e Strutture a elevato contenimento biologico”. L’accordo prevede l’approvazione di una variante al Prg con una sostanziale diminuzione del carico urbanistico e riduzione dell’impatto dell’intervento, dal punto di vista sia paesaggistico sia ambientale. La Suc ammessa passa da 25mila a 10mila mq; le destinazioni d’uso, funzionali all’attività dell’Istituto, saranno ricomprese fra quelle delle zone per servizi generali e risultano meno impattanti di quelle ora consentite (attività commerciali, produttive e per servizi). Mantenuta la previsione di ampie aree a verde e di un progetto di elevata qualità architettonica.

Altra modifica riguarda l’art. 164 “Aree per grandi infrastrutture per parcheggio”. Nel grande parcheggio di interscambio del Minimetrò a Pian di Massiano è già ammessa (esclusivamente nell’area “S”) la realizzazione di una struttura edilizia polifunzionale per una Suc pari a circa 4mila mq con le seguenti destinazioni d’uso: 35% per uffici; 35% per piccoli esercizi commerciali (con superficie di vendita inferiore a 250 mq); 15% per esercizi di ristorazione; 15% per attività artigianali e servizi igienici da commisurare al numero di utenti del parcheggio. La modifica non riguarda incrementi della Suc ammessa, ma una maggiore flessibilità nelle destinazioni già consentite, ferma restando la sola percentuale massima destinata al commercio, che rimane invariata al 35%, senza vincoli sulla grandezza degli esercizi commerciali. Resta invariata la possibilità di realizzare uffici, esercizi di ristorazione, attività artigianali e altro eliminando le percentuali massime per ogni destinazione d’uso, giudicate inadeguate. La modifica non incide sulle grandezze urbanistiche, non genera incremento del carico urbanistico, né incremento del consumo di suolo.

Si è poi tenuto conto dell’accordo con l’Istituto tecnico superiore (Its) dell’Umbria, che intende svolgere attività di servizio e formative post diploma nell’ex scalo merci di Fontivegge che, nell’ambito del programma di riqualificazione “Sicurezza e sviluppo per Fontivegge e Bellocchio” è stato acquistato dal Comune e sarà recuperato. Di qui la modifica dell’art. 171, per cui oltre alle destinazioni previste per il comparto “Spu”, che riguarda l’area dell’ex scalo merci, è ammessa anche l’attività per l’istruzione superiore.

“Con l’adozione della variante al Prg proposta dalla Giunta, l’amministrazione interviene con correttivi alle norme nell’ottica di incentivare gli investimenti sul territorio, ma con attenzione al consumo di suolo. I diversi interventi prevedono infatti la cancellazione di ben 15mila mq di Suc e la trasformazione di altri 10mila da commerciale a servizi. Si conferma, quindi, l’impostazione dell’amministrazione in campo urbanistico: riduzione dell’utilizzo del territorio, recupero dell’esistente, incentivi agli investimenti virtuosi e salvaguardia dell’ambiente”, ha affermato anche l’assessore all’urbanistica.

IL DIBATTITO

Sono quindi intervenuti Francesca Tizi (M5s), Nicola Paciotti (Pd), Lucia Maddoli (IPP) e Fabrizio Croce (IPP) per dare lettura a un documento (che si allega) del Circolo Legambiente Perugia e Valli del Tevere e Fiab Perugia Pedala condiviso da M5s, Pd, IPP e Rete civica Giubilei.

“Nei giorni scorsi – dice il documento – è uscita la notizia della futura realizzazione di un nuovo supermercato a Pian di Massiano, all’interno di un polo a destinazione mista nel quale saranno previste anche attività di ristorazione, che si andrà ad aggiungere ai tanti altri già presenti nella zona. (…) Ciò che sembra mancare è una visione organica dell’urbanizzazione di un’area preziosa e dall’alto potenziale come quella che insiste lungo il torrente Genna. Si tratta di un’area che è adibita allo sport nella sua parte alta, dov’è il Percorso Verde, e che conserva ancora caratteri di semi naturalità nella parte centrale e in quella più a sud, ma che negli ultimi anni ha subito sempre più le erosioni e gli svilimenti dovuti all’insediamento di nuovi contenitori, calati dall’alto e non connessi tra loro. Appare evidente, quindi, l’incapacità di progettare e costruire nuovi spazi in città vivibili e di buona qualità, a partire dalle esigenze della cittadinanza, e in particolare dei pedoni”. “In un contesto quale quello descritto – prosegue il documento – fatto di non luoghi, l’automobile diventa quindi il solo mezzo di spostamento e viene favorito dalla politica in un continuo susseguirsi di strade ad alto scorrimento, rotonde e parcheggi”. Eppure “La tendenza sempre più diffusa a livello europeo è quella di andare verso una città oltre l’auto. (…) Qui da noi si continua ad andare nella direzione opposta: si continua a considerare l’automobile centrale, realizzando sempre più nuove aree commerciali distanti dai quartieri, che depotenziano e ridimensionano le piccole attività e il centro storico della città. Ma non ci si limita a questo, perché in genere ogni nuova edificazione porta con sé opere di urbanizzazione solo apparentemente green”. Ancora: “Ogni nuova edificazione dietro all’apparenza green ben sbandierata da politici e quotidiani locali, prevede in realtà nuove corsie, nuove rotonde, nuovi parcheggi e nuovo consumo di suolo”. Si tratterebbe “di veri e propri specchietti per le allodole con i quali si continua ad alimentare un sistema auto-centrico penalizzando gli altri utenti della strada con soluzioni di compromesso, pericolose, scomode, sfavorite, nascoste o del tutto assenti”.

La consigliera Maria Cristina Morbello (M5s) ha poi notato che nella relazione descrittiva e ambientale relativa alla variante è riportato in neretto che le modifiche proposte non comportano incremento della Suc, né del consumo di suolo e che non interessano volumi già ammessi al Prg. Il punto, per Morbello, è proprio questo: esse interessano Suc e volumi già ammessi venti anni fa, quando il mondo era diverso e dominava la speculazione edilizia. Quindi ha citato un rapporto in base a cui in Umbria nel 2020 sono stati consumati 48 ettari di suolo in più rispetto al 2019. Nel 2022, a suo avviso, il ritmo di 20 anni fa non è più tollerabile, né necessario per la crescita economica. La conservazione della Suc ammessa nel 2002 – ha concluso – non è aspetto positivo da rimarcare in positivo 20 anni dopo; sarebbe necessaria la cancellazione di volumi e di Suc, fatta eccezione per le opere pubbliche che aumentano la qualità di vita dei cittadini. Secondo Morbello, le modifiche al Tuna sono volte a soddisfare le esigenze del mercato, che chiede ancora consumo di suolo e con le destinazioni da esso imposte. Anche il miglioramento per Lidarno a giudizio della consigliera è stato deciso non dalla giunta ma dal mercato; per bilanciare il consumo di suolo propone di prevedere un tetto verde ricoperto di vegetazione.

Giubilei ha chiesto di conoscere il pensiero della maggioranza rispetto alle osservazioni fatte dalla minoranza. Poi ha sostenuto di aver contato nell’area Fontivegge – via Cortonese – Pian della Genna più di una decina di insediamenti commerciali. Una simile concentrazione a suo avviso significa traffico, smog, morte progressiva del centro storico, larghe parti della città che diventeranno quartieri dormitorio, sempre più privi di esercizi di vicinato. L’area di Pian di Massiano – ha proseguito – era nata 20-30 anni fa come polmone verde di una città in espansione e ora si sta trasformando in area di totale urbanizzazione, mentre le grandi opere (come Turreno, Mercato coperto, San Francesco al Prato gli Arconi, sono ferme) sono ferme. Ha anche criticato che sia stata portata a termine l’operazione all’ex Acap.

Erika Borghesi (Pd) ha affermato che le modifiche ad alcuni articoli possono anche essere condivise, come laddove si recepiscono le norme del Coni o in relazione al terreno di Lidarno. A quest’ultimo riguardo, se è apprezzabile la riduzione importante della Suc, la perplessità è rispetto alla procedura: a suo avviso, come già rilevato in commissione, si doveva prima procedere all’approvazione del Pavi, parte integrante del bilancio, e poi a quella della variante. Quanto all’art. 171, la modifica che ammette l’attività di istruzione superiore è importante per il valore rivestito dall’Its, senza consumo di suolo ma solo con recupero dell’ex scalo merci. Quanto a Pian di Massiano, concorda con i colleghi dell’opposizione.

Francesca Vittoria Renda ha replicato a Giubilei di non aver mai sentito in Consiglio una sua visione o proposta per la città. Ha chiesto che sia fatta opposizione costruttiva mentre la maggioranza comunque propone di alleggerire le cubature e pensa a favorire la creazione di posti di lavoro.

Secondo Gino Puletti (Progetto Perugia), non poteva esser fatta migliore critica da parte della minoranza dell’idea di città che essa stessa ha tracciato. Il minimetrò – ha esemplificato – è stato realizzato con impostazione radiale da Pian di Massiano al centro quando questo era stato già svuotato di attività e servizi, anziché da Pian di Massiano a Monteluce: allora sì che Monteluce, fallimento dell’opposizione, avrebbe riacquistato vita. In questi ultimi anni – ha continuato – le giunte Romizi si sono adoperate per interventi puntuali di ricucitura e rammendo per rimediare al degrado causato da giunte di sinistra. Inoltre – ha ancora notato – una parte della minoranza è critica perché doveva essere eliminato completamente il consumo di suolo, mentre un’altra parte dice che si è svalutato il patrimonio comunale perché si è ridotta la Suc: ciò dimostra una visione non corretta e non coordinata della città.

Michele Nannarone (FdI) ha espresso perplessità su quanto detto da Giubilei a proposito del fatto che non è dato sapere il pensiero della maggioranza sui rilievi dell’opposizione. A suo avviso, i molteplici interventi di quest’ultima prendono di mira solo la questione Pian di Massiano, ma ha chiesto se Legambiente abbia fatto certi interventi anche in passato quando altre amministrazioni producevano determinati atti amministrativi. La visione di città dell’amministrazione Romizi in quell’area per Nannarone è chiara e a renderla manifesta è innanzi tutto il Barton Park, che ha ampliato la possibilità di fruire il verde, poi la riqualificazione di aree già esistenti senza alcun consumo di suolo (ex tabacchificio e area ex Sulga). La visione di città, quindi, ora consiste nel “migliorare e qualificare l’esistente”. Per questo ha preannunciato il voto a favore del suo gruppo.

Secondo Francesco Zuccherini (Pd) era giusto, con la lettura del documento di Legambiente, dare voce a una parte della cittadinanza che ha avanzato proposte. La parte di Pian di Massiano nella pratica della variante resta quella più rilevante e il fatto che fosse tutto previsto nel Prg “non conta”: approvare la variante significa aprire le porte a chi ha una certa idea di sviluppo di quell’area ed essere d’accordo. Il tutto mentre proprio in zona stanno emergendo criticità, come dimostra una discussione già avviata in commissione in relazione all’ex tabacchificio. Per Zuccherini sarebbe forse il caso di rivedere in toto il Prg in base a una visione precisa di città. Ha quindi citato il nulla di fatto del progetto Binario 5 da cui si è usciti grazie a una realtà come la Biblioteca del fumetto.

Casaioli ha ripreso la parola esprimendo apprezzamento per la variante e riferendo di aver appreso che la cubatura si è ridotta per una superficie pari a 14 campi da calcio dalla prima giunta Romizi a oggi. La visione della città per Fontivegge e Bellocchio, in particolare, è sotto gli occhi di tutti e ha consentito di muoversi in certe direzioni anche facendo correzioni in corso d’opera. Ha poi ricordato che le previsioni per Pian di Massiano sono legate al project financing per realizzare il parcheggio di Pian di Massiano e quindi cambiare la destinazione di quell’area avrebbe significato incidere sul Pef del project. Il 35% di commerciale, del resto, con la variante resta invariato e non ci si può scandalizzare perché un imprenditore lo utilizzerà liberamente. “La variante riflette scelte fatte da amministrazioni precedenti, ma che i cittadini si trovano ancora a subire”, ha concluso.

Sarah Bistocchi (Pd) prima ha parlato di Monteluce. La giunta Romizi – ha detto – ha promosso due assemblee “nel 2014 con applausi e nel 2015 con fischi”. Siccome sono passati sette anni, ha rivolto all’amministrazione l’invito a tornare e a spiegare alcune questioni, come gli uffici comunali ancora in uno stabile non di proprietà comunale. Tornando alla pratica in discussione, per Bistocchi rileva l’ennesima area commerciale a Pian di Massiano, dopo la recente approvazione anche della variante per un fast food. A suo avviso, Perugia necessita di un governo che voglia esercitare il suo ruolo “senza giocare sempre la carta del privato”.

Infine, l’assessore Scoccia ha replicato dicendo che “non possono essere certe spacciati per specchietti per allodole, come si legge nel documento tirato in ballo dall’opposizione, i 10 milioni per piste ciclabili e mobilità dolce, forse il più forte investimento fatto dal Comune di Perugia in tali ambiti. Né lo sono i 90 milioni per realizzare il Brt, forma di trasporto sostenibile che prende le mosse dal Pums ed è già guardato come un modello da altre città, senza parlare dei finanziamenti per bus elettrici. In totale, una somma che supera l’investimento fatto 20 anni fa per il minimetrò. Quanto a Pian di Massiano, non si è tenuto solo conto della volontà del privato di investire e della richiesta di adeguamento ma è stato valutato anche il piano aziendale che comporta anche il mantenimento sul territorio di un’azienda da anni presente sul territorio. Stiamo andando avanti con la politica dei piccoli passi e con grandi progetti di rigenerazione urbana, che da Fontivegge a Ponte San Giovanni rappresentano una sfida per la costruzione della nostra idea di città”.

 

CONSIGLIO COMUNALE/ APPROVATO IL DIFFERIMENTO DELLA PRIMA RATA DI PAGAMENTO DELLA TARI AL 30 APRILE

Dopo aver osservato un minuto di raccoglimento in ricordo delle vittime innocenti di tutte le mafie, il Consiglio nel corso della seduta del 21 marzo ha approvato con 27 voti a favore e 2 astenuti (M5S) il differimento della prima rata di pagamento della Tari per il 2022.

Come ricordato in aula dal presidente della II commissione Alessio Fioroni e dal presidente della I commissione Michele Nannarone, l’art. 1, comma 688, della legge n. 147/2013, sancisce che “il Comune stabilisce le scadenze di pagamento della TARI, prevedendo di norma almeno due rate a scadenza semestrale”.

Il regolamento comunale per la disciplina della TARI a sua volta stabilisce che: “Il pagamento dell’importo annuo dovuto deve essere effettuato in quattro rate con scadenze al 31 marzo, 31 maggio, 31 luglio, 2 dicembre oppure, a discrezione del contribuente, in unica soluzione entro il 16 giugno. Le scadenze possono essere annualmente modificate con deliberazione del Consiglio comunale”.

Il D.L. n. 228/2021, come modificato dalla legge di conversione n. 11/2022, ha stabilito che “a decorrere dall’anno 2022, i comuni, in deroga all’articolo 1, comma 683, della legge 147/2013, possono approvare i piani finanziari del servizio di gestione dei rifiuti urbani, le tariffe e i regolamenti della TARI e della tariffa corrispettiva entro il termine del 30 aprile”.

Come noto le tariffe della tassa sui rifiuti devono essere determinate in conformità al piano finanziario del servizio di gestione dei rifiuti urbani, redatto dal soggetto che svolge il servizio stesso.

Tuttavia, per effetto delle disposizioni contenute nella deliberazione di  Arera n. 363/2022, di approvazione del metodo tariffario del servizio rifiuti per il periodo 2022-2025, la quantificazione dei costi e delle entrate tariffarie totali da inserire nel piano finanziario deve avvenire secondo le nuove regole contenute nel “metodo tariffario” e la procedura di approvazione del piano finanziario richiede, successivamente alla predisposizione dello stesso da parte del gestore, la validazione dell’ente di governo dell’Ambito Territoriale (in Umbria l’AURI) e la successiva approvazione da parte di ARERA.

Ad oggi non risulta ancora validato da Auri il piano finanziario del servizio 2022/2025 e quindi non è al momento possibile assumere decisioni sulle tariffe del tributo, vista anche la pendenza dei termini di legge per provvedere in merito.

Con la pratica si propone quindi di differire, in via derogatoria all’ordinaria previsione del regolamento comunale TARI, la scadenza della prima rata della tassa sui rifiuti per l’anno 2022 dal 31 marzo al 30 aprile 2022, ferme restando le scadenze delle altre rate previste. Si dà atto che è conseguentemente differita al 30 aprile 2022 la scadenza della rata di conguaglio della TARI anno 2021 (prevista dalla deliberazione del Consiglio comunale n. 55/2021). Viene rinviata a un successivo provvedimento l’approvazione delle tariffe della TARI per l’anno 2022, nonché eventuali altre determinazioni relative alle altre scadenze di pagamento del tributo che si rendessero necessarie all’esito del processo di approvazione delle tariffe.

Il differimento della scadenza è necessario anche per consentire al gestore di svolgere in tempo utile le attività di elaborazione degli avvisi di pagamento e il loro invio ai contribuenti.

 

 

 

 

 

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