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Michel Camilo, il pianista dominicano all’Arena di Umbria Jazz
di Luana Pioppi
Nuvole nere su Umbria Jazz. Il freddo e la possibilità di pioggia hanno un po’ condizionato il pubblico del Festival che lunedì sera è accorso meno degli altri giorni ad assistere al concerto in programma all’Arena del Santa Giuliana. Eppure l’offerta musicale era di tutto rispetto. Ad aprire la serata è stato Michel Camilo – il pianista domenicano e della sua musica frutto di un virtuosismo scintillante, ma anche una romantica vena Latina – seguito da George Benson, chitarrista jazz tra i più grandi di sempre, cantante di R&B, crooner, songwriter dalla vena soul, pop star.
Camilo ha sostituito Hiromi che ha cancellato, per motivi di salute, il tour estivo negli Stati Uniti e in Europa previsto per l’estate 2019. Spazio quindi al pianista domenicano e al virtuosismo del suo pianoforte con cui ha eseguito brani famosi come “Take Five” di Dave Brubeck e “Sing, sing, sing” di Louis Prima. Ha suonato per oltre un’ora e ha ringraziato il pubblico im italiano, inchinandosi ai calorosi applausi.
Camilo è da tempo una delle stelle della musica centroamericana e nel suo paese è una specie di leggenda. Alla base di tutto c’è una padronanza assoluta dello strumento, al servizio però di una naturale musicalità. Michel attinge a molti fonti, dal jazz alla musica classica (studi e diploma al Conservatorio di Santo Domingo, membro a 16 anni della orchestra sinfonica nazionale della Repubblica Dominicana), dall’enorme patrimonio popolare ai ritmi del Caribe. Innamorato del jazz, si trasferì a New York, dove fu ingaggiato prima da Tito Puente per la sua orchestra, poi da Paquito D’Rivera, per debuttare nel 1985 alla Carnegie Hall e fare uscire il primo disco come leader. Cominciò così una carriera in costante ascesa, nel corso della quale Camilo ha incrociato le più importanti jazz stars, da Dizzy Gillespie a Chick Corea, da George Benson a Herbie Hancock, da Michael Brecker a Wynton Marsalis. Naturalmente più volte il pianista domenicano è stato a Umbria Jazz, esibendosi in solo performance, con il suo trio e in intriganti duo, per esempio con la giapponese Hiromi, con il cubano Chucho Valdes, con il chitarrista spagnolo di flamenco Tomatito. Il disco Spain, inciso proprio con Tomatito, gli ha fruttato un Grammy. Camilo è anche un valente compositore, soprattutto di colonne sonore per film in lingua spagnola, ha scritto lavori per orchestre sinfoniche, spesso su commissione di importanti istituzioni, ed è impegnato nella didattica e nella promozione della musica per il suo valore culturale e sociale.
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