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Afghanistan, Morbello: “l’Italia non abbandona nessuno”
Questa mattina in Commissione cultura del Comune di Perugia si è discussa la mozione sull’Afghanistan.
Di seguito intervento di Maria Cristina Morbello
Consigliere Comunale del Comune di Perugia
“L’Italia ha fatto di tutto per aiutare gli afghani che hanno collaborato con i nostri soldati. Chi ha contribuito per anni alla sicurezza dei nostri ragazzi a Herat va aiutato ed accolto nel nostro Paese insieme alle famiglie. Abbiamo dimostrato al mondo che l’Italia non tradisce. Per questo dobbiamo ringraziare i soldati e i diplomatici italiani e, infine, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio. Per quanto riguarda i civili rimasti in Afghanistan, ritengo che la strategia del presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi sia quella vincente: la sede per affrontare il problema era e rimane il G20 dove siede anche la Cina. Da fonti iraniane si è saputo che il 28 luglio, pochi giorni prima dei fatti di agosto, il leader talebano Mullah Abdul Ghani incontrava il Ministro degli Esteri cinese.
In tale sede i talebani assicuravano alla Cina che il suolo dell’Afghanistan non sarebbe stato usato contro la sicurezza di nessun paese; la Cina, a sua volta, prometteva di non interferire negli affari dell’Afghanistan, ma di contribuire a risolvere i problemi e portare la pace. La violenza dei talebani è riuscita in pochi giorni dove hanno fallito tutti, da Alessandro Magno fino ai giorni nostri: i talebani, con la violenza, hanno unificato un’area da millenni divisa in tribù. I cinesi non si lasceranno sfuggire l’occasione di allargare l’influenza imperialistica della “Via della Seta”: cercheranno di controllare lo strategico Afghanistan per mettere le mani sulle sue terre rare, valutate miliardi di dollari.
Per tali ragioni credo che abbia ragione Mario Draghi: per tentare di difendere i civili afghani, a partire da donne e bambini, si debbono allargare le responsabilità includendo la Cina. Il G20 è quindi la sede naturale. Chiaramente da donna italiana, impegnata nella società prima che in politica, farò la mia parte in ogni sede, politica e non, e parteciperò ad ogni iniziativa a difesa dei diritti civili, specialmente delle donne e dei bambini, ma con la piena consapevolezza che se l’Occidente vuole aiutare i civili – senza fallire un’altra volta – dovrà farlo nelle sedi adeguate e, nell’attuale scacchiere mondiale, il G20 – di cui abbiamo la presidenza mi pare fino alla fine di Ottobre – è quella più adeguata”.
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