Unistra Perugia, articoli stampa nazionale infangano Ateneo

Unistra Perugia, articoli stampa nazionale infangano Ateneo

da Sonia Giugliarelli (ufficio stampa del rettore)
Gli articoli riguardanti l’ateneo usciti recentemente su stampa locale e nazionale sono nell’insieme fuorvianti rispetto a quanto nella realtà è accaduto, caratterizzati da una narrazione confusa e storicamente distorta, e in più di un caso colpevolmente omissivi dei fatti e delle responsabilità ascrivibili ai vertici dell’Ateneo fino al 2018, ovvero prima dell’insediamento dell’attuale Rettrice (novembre 2018) e dell’attuale Direttore Generale (marzo del 2019).

Si ritiene doveroso, quindi, contribuire al ristabilimento della verità dei fatti onorando la tradizione e la storia centenaria dell’Università per Stranieri di Perugia, che ha molto contribuito nei suoi quasi cento anni di storia alla promozione della cultura e della lingua italiana nel mondo, oltre che alla crescita e allo sviluppo del territorio dell’Umbria.

  1. GLI AMMANCHI RELATIVI AI CORSI MARCO POLO TURANDOT E LE AZIONI INTRAPRESE DALL’ATTUALE GOVERNANCE

Contrariamente a quanto si evince dall’articolo apparso su Repubblica online il 23 gennaio scorso, non corrisponde al vero che vi sarebbe stata “una contestazione per danno erariale, attivata dai revisori interni della Stranieri di Perugia, per una cifra compresa tra i 122 mila e i 738 mila euro”.

E’ stata l’attuale governance dell’Ateneo, in realtà, a far emergere la vicenda nei primi mesi del 2019, vicenda interamente ascrivibile ad irregolarità commesse negli anni precedenti all’insediamento degli attuali Direttore Generale e Rettrice.

Questi ultimi, già nel marzo 2019, hanno rilevato in fase di elaborazione del Bilancio consuntivo 2018, entrate per tasse d’iscrizione inferiori al 2017 a fronte del numero pressoché uguale di studenti Marco Polo Turandot nei due anni accademici.

A ciò ha fatto seguito quindi un audit interno che ha coinvolto varie strutture e ha fatto emergere una situazione amministrativa grave e pesantemente confusa, la quale rendeva impossibile collegare tasse d’iscrizione e studenti, stante la presenza di pagamenti cumulativi provenienti da soggetti di nazionalità cinese non identificabili.

Durante un confronto con il referente locale delle Agenzie cinesi operanti con l’Ateneo è emersa l’esistenza di due convenzioni, risalenti al 2015 e recanti la firma dell’allora responsabile dei corsi, delle quali la precedente governance  non si era neppure accorta, contenenti scontistiche eccezionalmente elevate (37%/ 39%).

Già nel mese di aprile 2019, con il supporto dell’Avvocatura Distrettuale dello Stato, Rettrice e Direttore Generale hanno reso edotta della situazione emersa sia la Procura della Repubblica che la Procura della Corte dei Conti con un esposto cui ha fatto seguito nel mese di novembre 2019 un corposo dossier che ricostruisce l’intera vicenda sul piano amministrativo e contabile.

Le indagini, a quanto risulta, sono ancora in corso.

Va precisato che la grave situazione di squilibrio tra il numero degli studenti e le supposte entrate è stata prontamente segnalata dall’attuale Direttore Generale, Dott. Simone Olivieri, al Collegio dei Revisori dei Conti, organo rimasto in carica nella sua integrale composizione per tutto il quinquennio di riferimento e il cui mandato (in regime di prorogatio) è scaduto il 20.08.2019 (non risulta peraltro che esso abbia segnalato alcunché alla Corte dei Conti).

A decorrere dal mese di settembre 2019, in ogni caso, è stato ricostituito il Collegio dei Revisori dei Conti per il triennio 2019-2022, alla cui presidenza è stato nominato il Dott. Salvatore Sfrecola, già Magistrato presso la Corte dei Conti (D.R. n. 280 del 16.09.2019).

Quanto ai crediti mancanti, nel bilancio essi sono stati legittimamente considerati di difficile riscossione e prudenzialmente svalutati al 100%.

Ad ogni buon conto sono stati già costituiti in mora i soggetti coinvolti e avviate verifiche per il recupero degli importi mancanti nei confronti degli studenti cinesi debitori.

Tali complesse scelte sono state costantemente condivise con l’Avvocatura Distrettuale dello Stato.

Alla luce dei fatti emersi sono state inoltre intraprese azioni disciplinari nei confronti di dipendenti ed ex dipendenti coinvolti a vario titolo nella vicenda.

L’Ateneo, pertanto, ha fatto quanto in suo potere per fare chiarezza sulla vicenda, evidenziando irregolarità amministrative e contabili terminate nel 2018 e risalenti sino al 2014, per una condizione creditizia ammontante a 3.190.541,07, segnalata senza indugio alla giustizia penale e contabile.

Per ovvie ragioni cronologiche, quindi, i gravi fatti emersi e riportati in modo distorto dalla stampa nazionale e locale non possono in alcun modo essere ascrivibili all’attuale governance dell’Università per Stranieri di Perugia.

  1. L’ASSERITO ESODO DI STUDENTI CINESI VERSO SIENA

Quanto sopra nulla ha a che fare con “l’esodo a Siena”, evocato in modo improprio e strumentale da <<La Repubblica>> e nulla è stato dichiarato dall’Università a tal proposito.

Il calo delle iscrizioni ai Corsi Marco Polo Turandot (mai arrivate a mille unità negli ultimi sei anni – come sostenuto da <<La Repubblica>>) è iniziato con forte e costatabile evidenza a far tempo dal 2015 ed è continuato negli anni successivi.

Nonostante la pesante situazione finanziaria legata al debito degli iscritti ai Corsi Marco Polo Turandot, nel 2019/2020 i numeri ad essi relativi risultano pressoché sovrapponibili a quelli dell’anno precedente, e ciò in ragione dell’attività di risanamento messa in atto dall’ateneo.

  1. IL CALO DEGLI ISCRITTI

Il calo degli iscritti ai Corsi di Laurea e Laurea Magistrale è invece iniziato in modo graduale ma costante dall’anno 2010.

A fronte di una situazione di totale stallo riscontrata per l’anno 2018, il Piano Strategico 2019-2021 ha posto fra gli obiettivi principali del programma la rivisitazione dell’offerta formativa.

Molto si è lavorato in tal senso nel corso del 2019, puntando l’attenzione sulle lauree triennali, con l’obiettivo di incrementarne il numero delle immatricolazioni.

La proposta di riforma che sta in questi giorni ultimando il proprio iter procedurale ha riguardato la rivisitazione del corso di laurea triennale LICI (Lingua e cultura italiana) che a partire dall’Anno Accademico 2020/2021 sarà strutturato come Digital Humanities per l’Italiano.

Contestualmente il gruppo di lavoro ha proposto una nuova triennale denominata Studi internazionali per la sostenibilità e la sicurezza sociale, che, completato l’iter di accreditamento, sarà attiva a partire dall’Anno Accademico 2020/2021.

L’Università per Stranieri di Perugia è oggi un Ateneo sano, dalle grandi potenzialità e dalle ottime competenze.

E’ dunque dovere respingere con forza il modo approssimativo, malevolo e fortemente screditante con cui l’Università per Stranieri di Perugia e tutta la sua comunità viene rappresentata dalla stampa da qualche tempo a questa parte, con grave danno anche per la città di Perugia e per l’intero territorio dell’Umbria.

  1. I QUATTRO BANDI PER PROFESSORI ORDINARI

Il rilancio e la riqualificazione dell’Ateneo e della sua offerta formativa è strettamente legato all’incremento del numero dei professori di prima fascia, giacché tra il 2021 e il 2025 ben cinque docenti ordinari andranno in quiescenza sui 9 attuali; di qui l’esigenza specifica di dare avvio ai quattro bandi. Tale scelta peraltro ha riguardato settori strategici dell’Università, caratterizzanti la nuova offerta formativa.

  1. IL BILANCIO E L’ASSERITA NECESSITÁ DI VENDERE GLI IMMMOBILI

L’Ateneo ha un bilancio solido e non ha alcuna necessità – peraltro mai ipotizzata – di vendere beni immobili.

La previsione di utilizzo di risorse accantonate nel bilancio 2020, procedura usuale in molti Atenei, è destinata a diminuire o azzerarsi in fase di consuntivo, come d’altronde costantemente verificatosi negli esercizi precedenti. 

  1. I CONTROLLI DELLA GUARDIA DI FINANZA SUI DIPENDENTI

I controlli della Finanza operati sui dipendenti corrispondono a procedure a campione richieste dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per contrastare il fenomeno dell’assenteismo.

I controlli svoltisi presso la Stranieri, nello specifico, non hanno portato ad alcuna contestazione.

Relativamente alla programmata attività di verifica dell’effettiva presenza in servizio dei pubblici dipendenti svolta dalla Guardia di Finanza e maldestramente indicata su un quotidiano come “indagine per assenteismo”, si constata quindi che essa non ha fatto altro che confermare la consolidata diligenza del suo personale tecnico amministrativo.


File originale Unistrapg consegnato in conferenza stampa

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