Scuole chiuse e figli a casa, chi li accudisce quando i genitori lavorano?

Scuole chiuse e figli a casa, chi li accudisce quando i genitori lavorano?

Scuole chiuse e figli a casa, chi li accudisce quando i genitori lavorano?

Quasi 80mila studenti da oggi saranno a casa e 4.360 classi chiuse. Per 12.700 bambini delle scuole d’Infanzia è il primo stop dall’inizio dell’anno. E’ quanto previsto dalla nuova ordinanza della presidente dell’Umbria, Donatella Tesei. Oggi scatta la zona rossa in tutta la provincia di Perugia e in 6 comuni della provincia di Terni. L’Ordinanza prevede la sospensione di tutti i servizi socioeducativi per la prima infanzia – fino a 36 mesi di età –  pubblici e privati e i servizi educativi delle scuole dell’infanzia, statali e paritarie, mentre le classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, statali e paritarie, svolgeranno esclusivamente le lezioni con modalità a distanza (dad). Resta salva la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o in ragione di mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali.

NurSind Umbria, il sindacato delle professioni infermieristiche, ha intanto inviato una nota alla Presidente Tesei, agli Assessori di competenza, al Presidente del Consiglio Regionale Squarta e ai membri del Consilio Regionale, per chiedere provvedimenti a tutela dei genitori/lavoratori, soprattutto del comparto sanità che con la chiusura totale delle scuole si trovano in enorme difficoltà non avendo una normativa welfare che li autorizzi all’assenza dal luogo di lavoro per accudire i propri figli. Infatti, mentre il DPCM del 14 gennaio 2021 prevede lo svolgimento in presenza della attività previste negli asili nido e nelle scuole materne, fino alle primarie, l’Ordinanza Regionale, pur essendo l’Umbria in Zona Arancione, prevede misure più restrittive che creano numerose difficoltà non essendo accompagnate da norme di tutela per i genitori. Come farà il personale sanitario ad assicurare assistenza ai propri figli quando è impegnato in una ondata pandemica senza precedenti in Umbria?

1 Commento

  1. Ma quando emanano un provvedimento simile possibile che non capiscano la ricaduta principalmente sui bambini che vanno all asilo ed alle scuole elementari x tutte le lavoratrici e lavoratori non solo x la sanità. A chi vanno affidati questi bambini principalmente ai nonni in primis anche se la norma non lo prevede anzi lo proibisce primo perché solitamente non è presente nello stesso nucleo familiare poi perché si dice che i bambini dovrebbero stare lontani dai nonni per eventuali trasmissioni del virus ed infine non potendo uscire, per recarsi alla casa dei bambini, poiché non ci si potrebbe recare essendo in zona rossa allora ci dicessero come dobbiamo fare li abbandoniamo a casa oppure perdiamo il lavoro principalmente per chi lavora nel privato. Ci debbono dare anche le risposte non solo i decreti che limitano, giustamente, il muoversi se non x giustificati motivi. Occuparsi, contro le norme di divieto di spostamento, dei bambini è da sanzionare secondo voi oppure è un obbligo imprescindibile x la totale tutela degli stessi e del lavoro dei genitori.

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