Turismo, a Villa Umbra seminario sulla tassa di soggiorno VIDEO

Con l’Assessore Fabio Paparelli ed il Presidente Alberto Avoli

Turismo, a Villa Umbra seminario sulla tassa di soggiorno PERUGIA – Una platea qualificata e particolarmente interessata ha salutato oggi, 30 novembre a Villa Umbra, Fabio Paparelli, Assessore all’Economia, Commercio, Turismo e Sport della Regione dell’Umbria, intervenuto all’avvio dei lavori del seminario “La tassa di soggiorno. Gli albergatori come agenti contabili, regolamenti comunali e profili di organizzazione del servizio e delle correlate responsabilità amministrative e contabili” organizzato dalla Scuola umbra di Amministrazione Pubblica.

Nel suo intervento, Paparelli ha sottolineato il ruolo “preventivo” delle iniziative della Scuola rispetto alle problematiche di gestione e applicazione delle norme, utilissimo specie in casi come quello dell’imposta di soggiorno, che presenta molti aspetti controversi dovuti soprattutto alla disomogeneità territoriale e regolamentare; uno stato di fatto che ha indotto lo stesso assessore a chiedere un intervento correttivo in sede di conferenza delle regioni.


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Una proposta ai sindaci, tesa a fissare un limite uniforme dell’imposta di soggiorno e una destinazione delle risorse derivanti equamente ripartita tra decorso urbano e iniziative di sviluppo turistico, potrebbe efficacemente razionalizzare ed uniformare, almeno sul territorio regionale, l’applicazione dell’imposta. Sulla complessità delle norme regolamentari che insistono sulla cosiddetta tassa di soggiorno ha pienamente concordato il docente Alberto Avoli, Presidente delle sezioni riunite in sede giurisdizionale della Corte dei Conti. “L’imposta”, ha detto Avoli, “è nata circa cent’anni fa, per essere soppressa nel 1989 e reintrodotta nel 2011 con decreto legge. In assenza di un decreto attuativo, restano come fonte normativa i regolamenti comunali, molto differenziati su tutti gli aspetti dell’applicabilità, delle esenzioni, delle sanzioni. Questo è un tema molto importante per il settore economico-alberghiero e per l’Umbria che è un territorio a vocazione turistica.

Mi auguro” – prosegue Avoli – “che questa attitudine venga ulteriormente incrementata, soprattutto nelle zone colpite dal sisma. Nell’ambito di questo scenario l’imposta di soggiorno viene recepita dalla collettività come un tributo in più, in realtà è finalizzata agli interventi ed investimenti che gli enti locali devono fare nel settore turistico, dei beni culturali e di sostegno alle stesse strutture alberghiere. Quindi è un’imposta utile, che comporta però molti aspetti problematici per la riscossione. Oggi stiamo cercando di dare una soluzione a queste criticità ed agli aspetti che riguardano i controlli e la rendicontazione della Corte dei conti nei confronti dei gestori delle strutture che sono stati qualificati come agenti contabili (sentenza delle sezioni riunite della corte dei conti 22/16/QM). Infine” – ha concluso Avoli – “auspichiamo una rimodulazione di questa imposta che la renda meno onerosa ed utile alla collettività”.

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