Sindaci Umbri: “Risorse Essenziali Tagliate, Servizi a Rischio”

43 sindaci dell'Umbria si uniscono per esprimere preoccupazione per i tagli alle risorse.

Sindaci Umbri: "Risorse Essenziali Tagliate, Servizi a Rischio"

Sindaci Umbri: “Risorse Essenziali Tagliate, Servizi a Rischio”

In una mossa senza precedenti, 43 sindaci di comuni dell’Umbria, tra cui Perugia, Assisi, Piegaro, Spoleto, Cascia, Città di Castello, hanno espresso la loro preoccupazione per i tagli alle risorse essenziali in una lettera indirizzata al ministro dell’economia e delle finanze Giancarlo Giorgetti e al ministro dell’interno Matteo Piantedosi.

I sindaci hanno sottolineato che i tagli previsti dallo schema di decreto ministeriale, che prevede un riparto del contributo alla finanza pubblica previsto dall’articolo 1, comma 533, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, pari a 250 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, di cui 200 milioni di euro annui a carico dei Comuni e 50 milioni di euro annui a carico delle Province e delle Città metropolitane, comportano un taglio significativo alle risorse dei comuni.

Questi tagli, secondo i sindaci, rappresentano un “taglio alla carne viva” delle loro comunità. Gli schemi che stanno circolando prevedono 16 milioni di euro di taglio netto ai Comuni umbri. Queste risorse sono descritte come vitali per la tenuta del Titolo I dei loro bilanci e dell’equilibrio contabile dei loro enti.

I sindaci chiedono con forza che queste risorse, essenziali per finanziare la spesa corrente, quella che impatta più direttamente in termini di servizi e prestazioni sulla cittadinanza, non siano ridotte, come prevede il Piano dei tagli per i prossimi cinque anni.

L’alternativa, che i sindaci non vorrebbero mai prendere in considerazione, è tagliare i servizi e aumentare le tariffe, gravando così sui cittadini. Questi tagli e aumenti dovrebbero essere motivati, spiegando ai cittadini in termini chiari come, a fronte di spese aumentate per dar loro servizi essenziali, le risorse vengano drasticamente ridotte per scelte che hanno luogo lontano dalle loro comunità.

I sindaci chiedono che vengano lasciate le risorse attuali, o almeno che vengano date possibilità di flessibilità nella redazione dei loro bilanci per i prossimi cinque anni tali da consentire loro di fronteggiare lo scenario drammatico che questi tagli comporteranno per i prossimi 5 anni e che tali tagli non si applichino già a partire dall’anno in corso.

Chiedono la possibilità di non mortificare i loro cittadini e di garantire i servizi come hanno fatto, con enormi sacrifici, negli ultimi anni. Solo così gli investimenti che stanno attuando attraverso il Pnrr faranno ripartire l’Umbria e l’Italia.

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