Protocollo d’intesa per lotta a contraffazione e all’abusivismo commerciale
È da oggi operativo l’indirizzo di posta elettronica abusivismo@cnaumbria.it al quale sarà possibile segnalare, anche in forma anonima, episodi di abusivismo commerciale o di contraffazione e altre situazioni di irregolarità correlate a questi fenomeni.
Attivato, inoltre, il numero verde dedicato 800 699 790, al quale rivolgersi per tutte le informazioni sull’iniziativa.
Sia la casella di posta che il numero verde sono gestiti da CNA Umbria.
Le segnalazioni ricevute saranno trasmesse alle competenti autorità per verifiche e approfondimenti. Con l’attivazione di questi strumenti operativi si concretizzano gli impegni coralmente assunti con la sottoscrizione del Protocollo d’intesa per la lotta alla contraffazione e all’abusivismo commerciale, firmato lo scorso maggio tra il Prefetto di Perugia, Claudio Sgaraglia, il Direttore interregionale Dogane e Monopoli per la Toscana, la Sardegna e l’Umbria, Roberto Chiara, e il Presidente di CNA Umbria, Renato Cesca.
Nell’Atto pattizio, condiviso con le Forze di Polizia territoriali, sono state individuate specifiche aree di intervento e relative azioni condivise e coordinate fra i soggetti istituzionali interessati e le associazioni di categoria coinvolte, per prevenire e contrastare più efficacemente i fenomeni della contraffazione, dell’abusivismo e, più in generale, dei possibili fenomeni di illegalità o di ingerenze criminali nel tessuto economico e sociale locale, in ripresa dopo il periodo di lockdown conseguente all’emergenza Covid-19.
Ciò a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, ma anche dell’economia legale e dei consumatori, oltre che per la promozione della cultura della legalità ad ogni livello.
Per Marina Gasparri, responsabile dell’attuazione del Protocollo d’intesa per CNA Umbria, “l’indirizzo di posta elettronica rappresenta uno strumento di facile accessibilità, a disposizione delle imprese e dei cittadini, che anche nell’anonimato, possono così contribuire a far emergere il più possibile casi di irregolarità che penalizzano chi lavora nella trasparenza e nel rispetto della legalità.”
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