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Coronavirus: Paparelli, una cabina di regia per la ripresa economica
L’Aula di Palazzo Cesaroni ha dibattuto questa mattina sulle strategia dell’Umbria per il contrasto della pandemia da Covid 19 e sulle misure per la Fase 2. Alla relazione della presidente della Giunta, Donatella Tesei, dell’assessore alla Sanità, Luca Coletto e del portavoce delle opposizioni faranno seguito gli interventi dei consiglieri regionali di minoranza e maggioranza.
Fabio PAPARELLI (Pd-portavoce opposizioni): “SERVE UNA CABINA DI REGIA CON TUTTE LE FORZE POLITICHE PER FARE INSIEME UN PIANO PER LA RIPRESA ECONOMICA. Facciamo dell’autonomia dell’Umbria un valore perché insieme possiamo contribuire alla ripresa. L’Umbria ha bisogno di unità istituzionale in un momento così drammatico. La maggioranza non si chiuda nell’autosufficienza e nell’autoreferenzialità. La nostra disponibilità nel perseguire l’unità è intatta, malgrado il vostro atteggiamento di chiusura. Serve un’inversione di clima affinché l’Assemblea regionale possa svolgere davvero una funzione collettiva e unitaria per il bene degli umbri. Abbiamo presentato PROPOSTE che vi chiediamo di valutare. Va fatto qualcosa in più sulla liquidità delle aziende per fornire reddito a famiglie e lavoratori. Auspico un bando fondi Fesr dedicato alle imprese che vogliono effettuare una riconversione industriale per dispositivi sanitari per il fabbisogno regionale; l’acquisto di tablet e pc da dare in comodato a scuole e famiglie; bene i voucher turismo, ma pensiamo anche al turismo endoregionale.
Dobbiamo riconvertire strutture, come l’ex Milizia a Terni, per ospedali solo covid. Acceleriamo il completamento del programma per la fibra ottica alle imprese che è fondamentale per la ripresa. Vi invito ad adottare il piano sanitario regionale perché significa valorizzare la territorializzazione della sanità pubblica. Chiediamo un piano per la digitalizzazione delle imprese, 500mila euro sono pochi; garantiamo l’anticipo della cassa integrazione a tutti gli umbri. C’è poi da pensare al tema dell’isolamento in strutture ad hoc nell’eventualità di un’altra ondata di contagi in autunno. Siamo contenti di vivere in una regione in cui il numero contagi finora è stato basso. Ma in un’OTTICA COSTRUTTIVA evidenzieremo criticità e mancanze per migliorare sia la gestione sanitaria che la mancanza di un vero e proprio piano strategico per la ripresa. Non comprendiamo l’atteggiamento tenuto nei confronti della minoranza consiliare che voleva collaborare.
La presidente Tesei ha considerato SUPERFLUO IL LAVORO DI QUESTA AULA: i vostri programmi sono prima illustrati alla stampa. Da oltre un mese avete risposto a zero interrogazioni, a zero lettere della minoranza, a zero appelli per la richiesta di tavolo congiunto. Vi eravate impegnati, anche con una risoluzione approvata all’unanimità dall’Aula, a tenere costantemente aggiornato l’Assemblea con conferenze dei capigruppo settimanali. Ma ciò non è avvenuto. In questo modo si impedisce ai consiglieri di espletare il proprio mandato.
Ma noi continuiamo a fare la nostra parte, non negando le criticità. Per i buoni risultati ottenuti nell’emergenza la maggior parte del merito va al SISTEMA SANITARIO REGIONALE che nel corso degli anni siamo riusciti a costruire con una forte rete territoriale. Lo stesso sistema sanitario che avete usato come grimaldello in campagna elettorale. Un modello di sanità pubblica universalistica, benchmark da sette anni. Un grazie ai cittadini che hanno rispetto le prescrizioni, e al mondo del volontariato e dell’associazionismo. Ma dobbiamo trarre insegnamenti dagli ERRORI. Il Governo il 22 gennaio ha emanato lo stato di emergenza e il primo caso umbro è di fine febbraio: in quei 40 giorni potevano fare di più, soprattutto per l’acquisto dei dispositivi di protezione. Ma anche nel piano ospedali, con il clamoroso errore di individuare quello di Branca per il covid pur essendo il centro per la fibrosi cistica. Anche il coinvolgimento dell’ospedale di Orvieto andava evitato. Come pure la polemica inutile sui ventilatori contro il Governo. Vi segnalo che a Terni negli ultimi giorni ci sono stati tre casi di pazienti provenienti dalla zona rossa di Giove a cui non sono stati fatti tamponi prima di essere ricoverati. Mancano procedure e protocolli uniformi. Inutile poi mascherare il fallimento dei test rapidi acquistati, che poi si sono dimostrati meno sensibili di quanto chiesto dal Governo. Un acquisto utile ad aiutare il bilancio di due aziende umbre con amministratori di cui si conoscono le simpatie. Altro errore l’ospedale da campo, che non ci aiuterà. Servono ospedali covid. Vi prego di prendere in considerazione la nostra proposta di utilizzo dell’ex Milizia di Terni.
Per quanto riguarda la RIPRESA ECONOMICA: in questi 36milioni di euro che avete annunciato ci sono fondi Fesr già dedicati alle imprese, fondi derivati dall’avanzo vincolato che noi già in sede di bilancio vi avevamo invitato a utilizzare. Avete implementato provvedimenti del Governo che ritenevate insufficienti, come il programma ‘Umbria innova’ e la partecipazione al capitale di rischio.
Per le imprese oggi L’IMPERATIVO È SOPRAVVIVERE PER NON CHIUDERE. La previsione di solo un milione per l’anticipo della cassa integrazione in deroga non è sufficiente. Sul TURISMO: è un errore non menzionare da mesi uno strumento previsto dal testo unico come il masterplan triennale che sostituisce il piano annuale di promozione turistica. Una mancanza di visione strategica di fondo. Trasferire dalla Regione ai comuni l’onere di predisporre il prodotto turistico è un errore che ci fa tornare indietro di anni. Lo slittamento di 2 mesi del BOLLO AUTO, non cambierà la vita di umbri. Serve fare di più su sanità, su diritto allo studio. Il GOVERNO sta riuscendo a gestire l’emergenza in maniera dignitosa. L’EUROPA ha attivato la clausola di sospensione del patto di stabilità; in queste ore il parlamento europeo ha votato la modifica del regolamento dei fondi strutturali per garantirne maggiore possibilità di utilizzo, ma anche la sospensione dell’obbligo di cofinanziare, così come la semplificazione degli oneri amministrativi, la possibilità per gli Stati membri di aver piena flessibilità che consente ulteriori modifiche al Fesr per fornire sostegno alle imprese in difficoltà. Dobbiamo tenerne conto. Modifiche importanti perché la politica di coesione europea può svolgere un ruolo fondamentale per combattere l’impatto del coronavirus. Serve una strategia di riprogrammazione per l’utilizzo dei fondi”.
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