Umbria: Rapporto Svimez 2024 Rivela Dati Economici Preoccupanti
I numeri e le statistiche sono incontrovertibili, inesorabili e impietose. Questo è il commento del segretario regionale della Filca Cisl Umbria, Giuliano Bicchieraro, dopo aver letto il rapporto Svimez 2024. Il documento evidenzia una realtà economica dell’Umbria che la colloca tra le ultime posizioni a livello nazionale. In particolare, il PIL della regione è tra i più bassi d’Italia. Le regioni del Sud, come la Puglia, mostrano una crescita superiore rispetto a quelle del Centro e del Nord.
Tuttavia, il settore delle costruzioni in Umbria mostra un andamento in controtendenza. Questo comparto, insieme al turismo, è uno dei pochi a registrare una crescita. Bicchieraro sottolinea che il settore delle costruzioni ha la capacità di influenzare significativamente l’economia di un intero paese. Per questo motivo, è necessario un piano industriale delle costruzioni che preveda interventi di prevenzione rispetto ai rischi naturali, come quelli sismici, idraulici e idrogeologici.
Il patrimonio edilizio dell’Umbria, per circa il 70%, è stato realizzato prima degli anni ’70. Pertanto, è urgente mettere in sicurezza molti edifici, rinnovarli, ristrutturarli o demolirli e ricostruirli. Inoltre, durante la fase di rigenerazione, quasi tutti gli edifici dovranno essere efficientati dal punto di vista energetico. La nuova legge di bilancio prevede circa 25 miliardi di euro per questi interventi. Bicchieraro chiede che, oltre alla conferma di alcune misure per l’alleggerimento del cuneo fiscale, le risorse siano destinate agli investimenti pubblici e privati.
Con la riforma del patto di stabilità e un debito pubblico di quasi 3000 miliardi di euro, le risorse per gli investimenti saranno sempre più limitate. Pertanto, è fondamentale utilizzare al meglio le disponibilità finanziarie, investendo in settori trainanti come quello delle costruzioni.
Il rapporto Svimez evidenzia che la crescita del settore delle costruzioni è stata influenzata dal bonus 110. Tuttavia, Bicchieraro sottolinea che l’immissione di risorse nel settore ha un effetto moltiplicatore, anche se attenuato dall’elevata percentuale del contributo.
Un altro aspetto importante riguarda l’età delle persone ricollocate o assunte nel periodo post-pandemia. La percentuale più alta riguarda i cinquantenni e gli over 50, che rappresentano una parte significativa del personale qualificato e specializzato nel settore delle costruzioni. Purtroppo, i giovani non scelgono questo settore per emanciparsi economicamente e socialmente, ritenendolo poco attrattivo. Per questo motivo, è necessario organizzare corsi di studi per periti edili, al fine di attirare giovani nel settore attraverso una qualificazione iniziale.
L’Umbria e l’Italia devono sfruttare l’opportunità di crescita offerta dal settore delle costruzioni, incentivandolo e concertando misure con le parti sociali, sindacati e imprese. La Filca Cisl Umbria è pronta a fare la sua parte per promuovere lo sviluppo e la crescita del settore.
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