Sequestro di oltre 275mila euro per false fatturazioni, bersaglio società e due ditte

I finanzieri del Comando Provinciale di Perugia hanno eseguito un provvedimento di sequestro preventivo

L’importanza dei Trojan nelle indagini, parla Raffaele Cantone
Raffaele Cantone

Sequestro di oltre 275mila euro per false
fatturazioni, bersaglio società e due ditte a Perugia

Sequestro di oltre 275mila – I finanzieri del Comando Provinciale di Perugia hanno recentemente eseguito un provvedimento di sequestro preventivo, finalizzato alla confisca, anche per equivalente, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Perugia. Il provvedimento riguarda tre imprenditori di Perugia che operano nel settore dei trasporti, indagati per il reato di dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, come previsto dall’art. 2 del D.Igs. 74/2000.

Gli imprenditori sono accusati di aver sottratto all’Erario, negli anni dal 2020 al 2022, imposte per un ammontare di oltre 275 mila euro. Le indagini di polizia giudiziaria condotte dalle Fiamme Gialle perugine hanno rivelato l’illecita somministrazione di manodopera, l’individuazione di fittizi distacchi di personale nell’ambito di contratti di rete, e l’emissione di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti.

Una società romana, priva di effettiva operatività imprenditoriale e con un capitale di 100 euro, ha emesso fatture relative al distacco di personale nei confronti di due ditte individuali e una società di capitali, tutte con sede nel perugino. Questo ha permesso di occultare l’esistenza di normali rapporti di lavoro intrattenuti dai medesimi lavoratori con gli indagati, un espediente attraverso il quale abbattere i costi del personale e eludere il pagamento dell’imposta sul valore aggiunto.

In sostanza, mediante il ricorso fittizio all’istituto del distacco del lavoratore, gli indagati hanno potuto ottenere manodopera sostenendo oneri molto più bassi di quelli dovuti in caso di assunzione diretta dei lavoratori, ottenendo così rilevanti vantaggi concorrenziali per effetto della indebita contrazione del costo del lavoro.

Alla luce delle risultanze emerse, la Procura ha richiesto e ottenuto il provvedimento cautelare reale per un importo pari a quello indebitamente sottratto alle casse dello Stato e costituente il profitto del reato tributario. In fase di esecuzione del provvedimento, sono state sottoposte a sequestro preventivo disponibilità finanziarie per circa 100 mila euro, beni immobili del valore di oltre 120 mila euro (un immobile ad uso abitativo sito in Magione ed un laboratorio per arti e mestieri sito in Perugia) nonché n.2 autoveicoli del valore di 50 mila euro per un importo complessivo di oltre 275 mila euro.

Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*