Ponte San Giovanni, comitato ‘Chi Salverà, è allarme parcheggi

rendere disponibili gli spazi esistenti e migliorare la fruibilità delle aree di sosta

Ponte San Giovanni, comitato 'Chi Salverà lancia allarme parcheggi

Ponte San Giovanni, comitato ‘Chi Salverà, è allarme parcheggi

Ponte San Giovanni – Il comitato “Chi Salverà Ponte San Giovanni?” si fa portavoce delle crescenti preoccupazioni della comunità locale riguardo ai parcheggi nella zona, nel contesto di recenti lavori di rinnovamento urbano. Mentre diversi applaudono le iniziative per migliorare strade, mercati e piazze, sorge la domanda cruciale: “Dove parcheggeremo le auto?”

Le nuove corsie ciclabili e le sistemazioni urbane, come quella di via Cestellini, sono ben accolte, ma la diminuzione degli spazi per la sosta e la circolazione veicolare suscita interrogativi. La questione del parcheggio diventa centrale nelle conversazioni quotidiane dei residenti, chiedendosi come verranno recuperati gli spazi sottratti.

Un esempio paradigmatico è il parcheggio adiacente alla Stazione ferroviaria, di proprietà comunale. La struttura a due piani, uno all’aperto e l’altro interrato, offre un potenziale di sosta significativo. Tuttavia, il piano inferiore è sottoutilizzato, a causa delle condizioni poco accoglienti: buio, sporco e mancanza di sicurezza. Ciò comporta la perdita di 40/50 posti auto, una risorsa preziosa specialmente in vista delle modifiche imminenti alla viabilità di via Manzoni.

Il comitato propone interventi apparentemente accessibili dal punto di vista finanziario: illuminare adeguatamente il piano inferiore, ripulirlo, installare telecamere di sicurezza e garantire un collegamento pedonale diretto con via Manzoni. Queste misure non solo recupererebbero spazi preziosi, ma contribuirebbero anche a prevenire potenziali disagi derivanti dalla revisione della viabilità.

Il desiderio del comitato “Chi Salverà Ponte San Giovanni?” riflette una visione condivisa da tutti i cittadini: anticipare e affrontare le sfide del parcheggio, garantendo che le trasformazioni urbane non creino inconvenienti imprevisti.

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