Medici umbri sotto processo per opposizione a vaccino Covid-19

Pasquinelli: "Tesei si dissoci da Bandecchi"

Medici umbri sotto processo per opposizione a vaccino Covid-19

Medici umbri sotto processo – Erano gli anni segnati dall’emergenza sanitaria legata al Covid-19, un periodo in cui la vaccinazione obbligatoria generava divisioni e timori tra la popolazione. Senza green pass, molti si trovavano esclusi da ambienti di lavoro, attività pubbliche e sociali, creando una atmosfera di paura collettiva e limitazione delle libertà fondamentali.

In questo contesto, un gruppo di medici, preoccupati per i potenziali effetti negativi dei vaccini sperimentali, ha scelto di esentare i loro pazienti dall’obbligo vaccinale. Questa decisione, frutto di un’analisi critica e responsabile, ha portato a gravi conseguenze per i professionisti coinvolti. Moreno Pasquinelli, candidato Presidente per il Fronte del Dissenso, ha evidenziato come questi medici siano stati espulsi dall’ordine professionale e stigmatizzati, definendoli “assassini” in un contesto di crescente pressione sociale e politica.

Attualmente, tre di questi medici umbri si trovano a dover affrontare un processo penale con la minaccia di confisca dei beni. La prossima udienza si terrà a Perugia il 13 novembre. Pasquinelli ha denunciato la situazione, sottolineando come l’azione legale rappresenti un atto di persecuzione contro chi ha scelto di proteggere la salute dei propri pazienti. In un’ironia della sorte, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, si è costituita parte civile nel procedimento contro i medici, richiedendo un risarcimento per il presunto danno subito.

Secondo Pasquinelli, è evidente che il vero danno andrebbe ricondotto ai cittadini che, a causa delle vaccinazioni, hanno subito effetti avversi significativi. Questa visione critica del processo in corso porta a interrogarsi sulla giustizia di tali accuse, in un clima di crescente preoccupazione per la salute pubblica.

La richiesta di Pasquinelli è chiara: la Tesei ha l’opportunità di compiere un gesto significativo ritirandosi dal processo e chiedendo perdono ai cittadini umbri per aver sostenuto una campagna vaccinale che ha generato danni. La posizione di Pasquinelli non è isolata, ma riflette un movimento più ampio di professionisti e cittadini che si oppongono alle politiche sanitarie imposte durante la pandemia.

La controversia intorno a questi medici rappresenta una ferita aperta nel dibattito pubblico sulla gestione della crisi sanitaria e il rispetto dei diritti individuali. Mentre la società cerca di recuperare da un periodo di intensa polarizzazione, il caso dei medici umbri diventa emblematico delle tensioni esistenti tra scienza, salute pubblica e diritti civili.

Con il processo che avanza e la scadenza della prossima udienza imminente, l’attenzione si concentra su come si evolverà questa situazione e quali saranno le ripercussioni per i medici coinvolti, già sotto attacco per la loro scelta di proteggere la salute dei pazienti. La comunità umbra attende sviluppi e possibili riconoscimenti delle ingiustizie subite, mentre il dibattito sulle politiche vaccinali e le loro conseguenze rimane aperto e acceso.

4 Commenti

  1. Ho fatto solo le prime tre vaccinazioni, quindi non sono un antivax, ma alla luce dei numerosi effetti avversi riscontrati non ho fatto le vaccinazioni successive. Quindi comprendo la posizione del dr. Pasquinelli che mi auguro esca indenne dal processo.

  2. non è questione di ” anti”, che una categorizzazione creata ad hoc. ci sta la libera scelta, non condizionata. io non mi sono fatto condizionare, ho approfondito la questione ed ho deciso sin da subito quale via seguire. Credo di non essermi sbagliato. p.s. sono rimasto e rimarrò a debitamente a distanza da farmaci, qualsiasi, non testati e spinti forzatamente sull’ onda emotiva creata con metodiche , a dir poco, illiberali.

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*