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La Sagra Musicale Umbra conclude domani domenica 17 settembre
PERUGIA – La Sagra Musicale Umbra si conclude domani domenica 17 settembre 2017 alle ore 21:00, con un magnifico concerto ad Assisi, nella Basilica Superiore di San Francesco. Saranno l’Estonian Philharmonic Chamber Choir e l’Orchestra da Camera di Perugia guidati dal M° Filippo Maria Bressan a dare vita al glorioso Magnificat di J. S. Bach. In questo concerto, che sigilla il percorso della 72a edizione del festival, saranno anche eseguite due splendide pagine di Arvo Part: la Berliner Messe e il Magnificat. Domenica, inoltre, alle ore 12:00 si terrà un concerto a Torgiano, nella Sala Sant’Anna, con il flautista Mario Ancillotti e il chitarrista Lorenzo Micheli.
La Sagra Musicale Umbra conclude la sua 72a edizione domani, domenica 17 settembre 2017 con due appuntamenti: alle ore 12:00 a Torgiano il flautista Mario Ancillotti e il chitarrista Lorenzo Micheli eseguiranno un concerto nella Sala Sant’Antonio con un programma dedicato a pagine di Villa Lobos, Bach, Takemitsu, Britten e Shankar.
Alle ore 21:00 ad Assisi, nella Basilica Superiore di San Francesco saranno l’Estonian Philharmonic Chamber Choir e l’Orchestra da Camera di Perugia, guidati da Filippo Maria Bressan a dare vita al glorioso Magnificat di J. S. Bach, folgorante pagina composta sul testo latino, condivisa fra la confessione cattolica e quella protestante, nel comune senso di appartenenza alla famiglia cristiana.
In questo concerto, che sigilla il percorso della 72a edizione della Sagra Musicale Umbra, figurano in programma anche il Magnificat e la Berliner Messe di Arvo Pärt, l’autore che con Bach ha condiviso una particolare frequenza nei programmi di questa edizione del festival. La Berliner Messe, nata nel 1990 e destinata alla capitale di una Germania appena riunificata dopo decenni di tragica divisione, è un altro simbolo potente del messaggio umanistico che il Festival ha affidato al suo programma. L’Estonian Philharmonic Chamber Choir è da sempre l’interprete di riferimento della musica corale di Arvo Pärt, in qualche modo la sua voce «autentica».
Filippo Maria Bressan è uno dei pochi direttori italiani ad essere invitato a dirigere orchestre e compagini di massimo prestigio, quali l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI, l’Orchestra e il Coro del Teatro La Fenice di Venezia. Ospite regolare delle principali società concertistiche e dei maggiori festival di musica sinfonica, antica e contemporanea, quali l’Accademia Chigiana di Siena, la Biennale di Venezia, MiTo Settembre Musica, la Sagra Musicale Umbra, tra le sue molteplici esperienze ha avuto modo di lavorare a fianco di musicisti quali Claudio Abbado, Luciano Berio, Frans Brüggen, Myung-Whun Chung, Carlo Maria Giulini, Eliahu Inbal, Peter Maag, Lorin Maazel, Georges Prêtre, Mstislav Rostropovich, Giuseppe Sinopoli, Jeffrey Tate, Arvo Pärt e Roman Vlad.
Indicato dal maestro Giulini come un direttore «di nobile ed elegante semplicità», eclettico, anticonvenzionale, sportivo, ha scelto di seguire le proprie passioni, selezionando sia il repertorio che l’attività concertistica e musicale in genere. Ha diretto in molti teatri e sale da concerto d’Italia, Europa e Sud America e si è dedicato per vent’anni all’Athestis Chorus & Orchestra – complesso barocco con strumenti d’epoca da lui fondato –, con il quale è divenuto uno dei protagonisti della rivalutazione della musica barocca e del rinnovo del repertorio corale e sinfonico.
Primo direttore ospite al Teatr Wielki di Poznań (2008-13), al Teatro Lirico di Cagliari (2011-12), direttore musicale dell’Orchestra Jupiter, direttore stabile dell’Orchestra Sinfonica di Savona e di Voxonus, ha diretto quasi tutte le principali orchestre italiane, spaziando dalle Ouverture di J. S. Bach a Rendering di Berio, dagli oratori di Händel a molte opere di Mozart e Rossini ma anche di Verdi, collaborando con solisti quali Radek Baborák, Antonio Ballista, Pavel Berman, Rudolf Buchbinder, Michel Campanella, Bruno Canino, Alessandro Carbonare, Giuliano Carmignola, Gabriele Cassone, Carlo Colombara, Roberto Cominati, Pietro De Maria, Enrico Dindo, Martin Fröst, Benedetto Lupo, Sara Mingardo, Domenico Nordio, Mikhail Pletnëv, Giampaolo Pretto, Carolyn Sampson, Giovanni Sollima e molti altri.
Pianista di formazione, direttore di vocazione, è stato allievo a Vienna di Karl Österreicher per la direzione d’orchestra e di Jürgen Jürgens per la direzione di coro, diventando poi il suo assistente. Perfezionatosi con Gardiner e Leitner, studioso della musicologia e della prassi esecutiva, Bressan rappresenta una sintesi molto efficace ed oggi assai rara di profonda conoscenza della tradizione vocale italiana e della grande scuola sinfonica tedesca. Questa doppia discendenza l’ha portato ad essere considerato tra i maggiori interpreti nel repertorio sinfonico-corale – che da sempre lo appassiona – e tra i più interessanti specialisti nel sinfonismo, oltreché nell’opera del Settecento e del primo Ottocento, rivisti con attenzione filologica.
Membro del comitato scientifico della Fondazione Rossini di Pesaro dal 2006, ha registrato numerose prime esecuzioni assolute e concerti dal vivo e in mondovisione per la RAI e le radiotelevisioni austriaca, belga, francese, olandese, polacca, slovena e brasiliana. Ha inciso per Amadeus, Chandos, Decca, Deutsche Grammophon, EMI, Virgin.
L’Estonian Philharmonic Chamber Choir (EPCC) è uno dei più famosi gruppi musicali estoni del mondo. L’EPCC è stato fondato nel 1981 da Tõnu Kaljuste, che ne è stato direttore artistico e direttore d’orchestra per vent’anni. Dal 2001 al 2007 il musicista inglese Paul Hillier prese il suo posto; mentre dal 2008 al 2013 questi ruoli sono passati nelle mani di Daniel Reuss. A partire dalla stagione 2014/2015 il direttore artistico ed il direttore d’orchestra è Kaspars Putniņš.
Il repertorio del coro spazia dal Canto Gregoriano e barocco fino alla musica del ventunesimo secolo, con una particolare attenzione per le opere di compositori estoni (Arvo Pärt, Veljo Tormis, Erkki-Sven Tüür, Galina Grigoryeva, Toivo Tulev, Tõnu Kõrvits, Helena Tulve), introducendole in questo modo al resto del mondo. Ogni stagione il coro tiene tra i 60 e 70 concerti divisi tra Estonia ed estero.
L’EPCC ha collaborato con svariati direttori e orchestre di grande rilievo – Claudio Abbado, Helmuth Rilling, Eric Ericson, Ward Swingle, Neeme Järvi, Paavo Järvi, Nikolai Alekseyev, Olari Elts, Andrew Lawrence-King, Roland Böer, Frieder Bernius, Stephen Layton, Marc Minkowski, Christoph Poppen, Sir Colin Davis, Louis Langrée, Paul McCreesh; con le Orchestra da camera norvegesi, australiane, lituane, di Praga e di Stoccarda; London Symphony Orchestra, Mahler Chamber Orchestra, Berlin Rundfunk Orchestra, Concerto Copenhagen, Concerto Palatino, Salzburg Camerata, Les Musiciens du Louvre-Grenoble, Basel Chamber Orchestra, e con l’Orchestra Sinfonica Nazionale Estone e l’Orchestra da camera di Tallinn.
L’EPCC è stato ospite molto gradito a numerosi festival musicali e in prestigiose sedi in tutto il mondo, ad esempio alla BBC Promenade Concerts, Mozartwoche, Abu Gosh Music Festival, Hong Kong Arts Festival, Moscow Easter Festival, Musikfest Bremen, Salzburg Festspiele, Edinburgh International Festival, Festival Aix-en-Provence, Vale of Glamorgan, Bergen International Festival, Schleswig-Holstein Musik Festival, Sydney Opera House, Wiener Konzerthaus, Amsterdam Concertgebouw, Lincoln Center a New York.
Un altro aspetto di grande importanza nella vita del coro è la registrazione (per ECM, Virgin Classics, Carus, Harmonia Mundi, Ondine) e i conseguenti CD vincitori di premi. Le incisioni del EPCC hanno vinto due volte un Grammy Award per Best Choral Performance: nel 2007 per l’album Arvo Pärt: Da Pacem (direttore Paul Hillier, Harmonia Mundi) e nel 2014 Arvo Pärt: Adam’s Lament (direttore Tõnu Kaljuste, ECM). In totale, il coro ha ottenuto 14 nomination per i Grammy per le opere di Arvo Pärt, Erkki-Sven Tüür e la musica di paesi nordici. L’EPCC ha vinto anche il premio Diapason d’or, il Preis der Deutschen Schallplattenkritik, il Danish Music Award e altri ancora.
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