Nodo Perugia, unica soluzione possibile per risolvere il traffico

Il Traffico Infernale e la Necessità di Azioni Decisive

Nodo Perugia, unica soluzione possibile per risolvere il traffico

Nodo Perugia, unica soluzione possibile per risolvere il traffico

Il “Nodo di Perugia” è una sfida imminente che richiede l’attenzione e l’azione immediate della comunità. Questo cruciale punto di congestione ha gettato un’ombra minacciosa sulla città di Perugia, portando a una serie di conseguenze che non possono essere più ignorate. Mentre il traffico si è trasformato in una piaga, è essenziale affrontare il problema alla radice per garantire un futuro sostenibile.

Il punto cruciale di questa situazione è il cosiddetto “Nodo di Perugia”, un tratto di congestionamento che sembra non avere soluzione. Nonostante gli sforzi, il traffico caotico, le lunghe code, le lamentele e l’inquinamento persistono. Il recente lavoro di manutenzione sulla E45 tra Collestrada e Balanzano ha contribuito solo a maggiori disagi. Così come scrive in un comunicato stampa il comitato Chi salverà Ponte San Giovanni?

La radice del problema è che una sola strada deve gestire il flusso di veicoli provenienti da cinque diverse direzioni, compresa Ravenna. Queste cinque strade a quattro corsie si convergono in una sola, che si divide in due corsie uniche, una diretta a Roma e l’altra in salita verso Firenze. Il risultato è un ingorgo inevitabile, che si estende sotto Perugia nelle gallerie e soffoca tutto il sistema viario circostante.

Il traffico è solo la punta dell’iceberg. Questa situazione influisce negativamente sulla salute dei cittadini, aumenta l’inquinamento atmosferico e mette a repentaglio l’efficienza economica della regione.

La causa principale di questa situazione è il traffico che fluisce attraverso il Nodo di Perugia. La soluzione a questo problema richiede un approccio radicale e a lungo termine. È essenziale creare alternative differenziate per i tre flussi di traffico che contribuiscono all’ingorgo.

Il primo flusso dovrebbe essere reindirizzato verso Roma attraverso il “Nodino”, la prima tratta del Nodo di Perugia. Questo significherebbe entrare in galleria a Collestrada e uscire a Madonna del Piano, continuando in direzione della capitale.

Il secondo flusso dovrebbe invece essere immesso direttamente nel Nodo di Perugia da Madonna del Piano, attraversando l’Ospedale regionale e l’area industriale e commerciale di Sant’Andrea delle Fratte e Via Pievaiola, per poi collegarsi al raccordo autostradale Perugia – Bettolle in direzione di Firenze.

Infine, il terzo flusso, in ingresso da Ponte San Giovanni, dovrebbe essere riservato al traffico locale diretto a Perugia.

L’attuazione di queste misure richiede un impegno finanziario significativo, ma rappresenta l’unico modo per liberare Perugia da questa trappola del traffico che minaccia la salute dei residenti e l’economia regionale.

È essenziale considerare il costo che questa situazione attuale sta imponendo alle generazioni future. È tempo di agire e di prendere decisioni decisive per affrontare il problema del traffico a Perugia e garantire un futuro più sostenibile.

2 Commenti

  1. IL Nodo è il grande bluff i fondi da stanziare oggi sarebberero circa 2miliardi e mezzo . Il solo Nodino circa 500.000 euro con una cantierizzzazione che interesserebbe le zone di Collestrada , Ponte San Giovanni, Ferriera fino a Madonna del piano per almeno 10 anni. In questi 10 anni solo per il Nodino ( IL NODO INTERO E’ DI NUOVO DA SOTTOPORRE A PROGETTAZIONE ) tutto il traffico che congestiona l’aera sarebbe amplificato e non sostenibile( lo abbiamo visto questi giorni con una banale chiusura della superstrada di pochi km ) e non solo per chi abita in queste zone ma per tutti gli automobilisti che usano la superstrada tutti i giorni per motivi di lavoro , studio e salute.Ancora oggi nonostante tutti gli studi e le proiezioni che volgono a disincentivare la costruzione di strade e consumo ulteriore di suolo , La Regione Umbria ( Cuore grigio d’Italia per i km di asfalto procapite),si ostina a perseguire queste politiche da Paleolitico. Si sono persi ulteriori 3 anni per mitigare i problemi ma forse anche per risolverli, con la costruzione delle rampe per far defluire meglio il traffico all’imbocco della Perugia Bettolle a Ponte San Giovanni sia verso Perugia che da Perugia , il miglioramento e efficentamento delle strutture ferroviarie e del trasporto pubblico , segnaletica adeguata e riduzione della velocità visto il grande numero di auto e mezzi pesanti che percorrono il tratto in questione . Ricordiamo che ANAS dichiara che con tutto il NODO sul raccordo Perugia Bettolle il traffico diminuirebbe dell’11 % , dato insignificante in confronto ai danni che verrebbero procurati al territorio, alle imprese e ai proprietari con gli espropri.Altra considerazione da fare è che tra 10 anni con le auto elettriche anche il problema dell’inquinamento sarebbe sicuramente minore rispetto ad oggi, dove la maggior parte delle auto sono diesel o benzina .Insomma un’opera distruttiva costosissima che non risolverebbe in nessun modo il problema .

  2. Osservazioni del tutto condivisibili. Il tempo giuoca un rolo molto importante e quindi le decisioni vanno prese rapidamente affinchè i lavori possano iniziare il più presto possibile. Rinviare “sine die” sarebbe un errore gravissimo che pagherebbero molto caro le generazioni future.

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