L’ampliamento contestato della Statale 209 della Valnerina

Legambiente denuncia i potenziali impatti negativi sui territori e sulla sicurezza stradale

L'ampliamento contestato della Statale 209 della Valnerina

L’ampliamento contestato della Statale 209 della Valnerina

L’ampliamento contestato – L’Anas sta procedendo con i lavori di ampliamento della Statale 209 della Valnerina, ma il progetto sta sollevando numerose preoccupazioni e contestazioni da parte di Legambiente e dei comitati locali. In particolare, il secondo stralcio da Sant’Anatolia al bivio per Vallo di Nera è al centro dell’attenzione, in quanto potrebbe avere un impatto significativo sull’ambiente e la sicurezza stradale.

Secondo le segnalazioni dei volontari di Legambiente, i tecnici dell’Anas starebbero attualmente effettuando rilievi lungo il corso del fiume Nera, con l’intenzione di tagliare tutta la vegetazione presente sulla sponda destra, per consentire l’allargamento della carreggiata. Questa operazione, tuttavia, rischierebbe di compromettere seriamente l’equilibrio ambientale dell’area, che è considerata uno “scrigno di natura e biodiversità”, con i fiumi Nera, Corno e Sordo.

Inoltre, in diversi tratti la strada si trova così vicina al fiume che, per l’ampliamento, sarebbe necessaria la costruzione di muraglioni artificiali, con un ulteriore impatto negativo sull’ambiente e un aumentato rischio idraulico. Preoccupa anche il progetto di realizzare viadotti a Serravalle di Norcia, definiti dai comitati locali come un “ecomostro” dell’Anas.

La Regione dovrà ora richiedere una valutazione di incidenza ambientale per il secondo stralcio del progetto, ma Legambiente e i cittadini sono già mobilitati per contestare l’intero piano di ampliamento. Secondo l’associazione ambientalista, alcuni degli interventi previsti potrebbero infatti compromettere l’integrità dei territori attraversati dalla Statale 209 e addirittura incidere negativamente sulla sicurezza della strada stessa.

Questo caso mette in luce la necessità di un approccio più attento e sostenibile nella pianificazione delle infrastrutture viarie, che tenga conto degli impatti ambientali e delle preoccupazioni delle comunità locali. Un dialogo costruttivo tra Anas, istituzioni e associazioni potrebbe portare a soluzioni più equilibrate, in grado di conciliare le esigenze di mobilità con la tutela dell’ambiente e della biodiversità.

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