Ccnl somministrazione, sindacati in allerta per 7.200 lavoratori precari

Questi lavoratori operano con contratti flessibili e precari

Ccnl somministrazione, sindacati in allerta per 7.200 lavoratori precari

Ccnl somministrazione, sindacati in allerta per 7.200 lavoratori precari

I sindacati umbri lanciano l’allarme per i circa 7.200 lavoratori in somministrazione nella regione, di cui 5.986 in provincia di Perugia e 1.179 nella provincia di Terni. La situazione è emersa durante una conferenza stampa presso la sede della Uil dell’Umbria, dove sono intervenuti Vanda Scarpelli della Nidil Cgil Perugia, Luca Minestrini della Felsa Cisl Umbria e Roberta Giovannini della Uiltemp Umbria. Questi numeri, legati al rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro (Ccnl) per la somministrazione, scaduto da due anni, preoccupano i sindacati che denunciano l’assenza di adeguamenti innovativi per i lavoratori precari.

La mobilitazione del settore, indetta il 14 febbraio dopo la rottura del tavolo da parte delle associazioni datoriali, è stata annunciata durante la conferenza stampa. Con più di 20 assemblee già svolte e ulteriori programmate, l’obiettivo è informare i lavoratori riguardo alla piattaforma presentata e sensibilizzarli sulle questioni chiave che riguardano il rinnovo del Ccnl.

I lavoratori in somministrazione, impiegati in vari settori lavorativi sia pubblici che privati, sono stati particolarmente sfruttati durante la pandemia e successivamente licenziati senza possibilità di accedere ai concorsi per le stabilizzazioni. Questi lavoratori operano con contratti flessibili e precari, e il disagio coinvolge principalmente le donne, costrette a fare scelte difficili tra famiglia e lavoro.

I rappresentanti sindacali sottolineano la necessità di attenzionare il rinnovo del contratto nazionale, presentando proposte che garantiscano visibilità e diritti ai lavoratori precari. La parità di trattamento è al centro delle richieste, evidenziando l’importanza di riconoscere ai lavoratori interinali gli stessi diritti di quelli diretti, inclusa la parificazione del premio produzione. La formazione è un altro aspetto cruciale, che necessita di miglioramenti qualitativi e di una revisione dei requisiti per le richieste.

I sindacati sottolineano le sfide nel rappresentare i lavoratori in somministrazione in Umbria, soprattutto nelle realtà più piccole e nelle multinazionali, mettendo in evidenza la complessità di tutelare i diritti dei lavoratori precari. La mobilitazione sindacale si presenta come una risposta urgente e necessaria per migliorare le condizioni di chi vive nella precarietà lavorativa in Umbria.

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