Braccia incrociate per lavoratrici e lavoratori grande distribuzione

In centinaia con i sindacati ai presidi di Perugia e Terni: pronti a un nuovo sciopero

Braccia incrociate per lavoratrici e lavoratori grande distribuzione

Braccia incrociate per lavoratrici e lavoratori grande distribuzione

Braccia incrociate – Da quattro anni i lavoratori del settore della distribuzione moderna e organizzata, che comprende giganti del commercio come Gala, Emi, Hurrà, Lidl, Ovs, Pam, Zara, Leroy Merlin, Obi, tra gli altri, attendono un rinnovo del contratto. Questa situazione ha causato un danno significativo per queste lavoratrici e lavoratori, che vedono erodere il loro potere d’acquisto a causa dell’inflazione a due cifre e del contratto fermo al 2019.

Oggi, i dipendenti di questi grandi marchi hanno deciso di incrociare le braccia in segno di protesta. Anche in Umbria, i sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno organizzato due presidi di protesta, uno davanti al punto vendita Obi di Corciano e l’altro a Terni, di fronte all’Ovs. Centinaia di lavoratrici e lavoratori hanno partecipato a queste manifestazioni.

I sindacati hanno sottolineato l’irresponsabilità di Federdistribuzione, l’associazione datoriale di settore, che a differenza di altre associazioni che hanno rinnovato i loro contratti, si ostina a non riconoscere un adeguamento salariale giusto. Invece, propone ulteriore precarizzazione e flessibilità del lavoro.

Le organizzazioni sindacali denunciano le numerose richieste presentate da Federdistribuzione, volte a sabotare i diritti e le garanzie attualmente contenute nel Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro. Questi diritti sono stati raggiunti dalle lavoratrici e dai lavoratori della distribuzione commerciale a costo di sacrifici e lotte nel corso degli ultimi decenni.

Vista l’ottima adesione allo sciopero e ai presidi organizzati in Umbria, così come nel resto d’Italia, i sindacati annunciano che, in assenza di una reale disponibilità di Federdistribuzione a riaprire la trattativa, la mobilitazione proseguirà nelle prossime settimane con ulteriori scioperi e mobilitazioni. Questa è una chiara indicazione della determinazione dei lavoratori a lottare per i loro diritti e per un contratto equo.

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