Basta morti sul lavoro: giovedì 8 ore di stop per i lavoratori delle costruzioni
Masciarri (Fillea Cgil) e Panfili (Feneal Uil): nei primi tre mesi del 2024 già 119 vittime, una mattanza
“Quello dell’11 aprile non sarà il solito sciopero, ammesso che vi siano scioperi ordinari. Dopo 1041 morti sul lavoro nel 2023, il 2024 si apre con un incremento, perché nei primi tre mesi dell’anno sono già 119 morti. La questione che portiamo al centro dello sciopero è la dignità del lavoro e la qualità del lavoro”. Ad affermarlo in una nota sono Elisabetta Masciarri, segretaria generale della Fillea Cgil dell’Umbria, e Alessio Panfili, segretario generale della Fenal Uil dell’Umbria, le categorie dei lavoratori del settore costruzioni, lapideo, laterizio, cemento, calce e gesso, legno, che hanno deciso di estendere lo sciopero di giovedì da 4 a 8 ore per le proprie categorie.
“Abbiamo già protestato con uno sciopero di 2 ore dopo i tragici eventi di Firenze del Cantiere Esselunga dove hanno perso la vita 5 persone – spiegano Masciarri e Panfili – abbiamo presentato piattaforme al Governo ed anche alla nostra Regione per avere un confronto e provare a costruire un argine a questa mattanza. Noi sindacati non siamo controllori né abbiamo un ruolo ispettivo, ma siamo tutti i giorni nei luoghi di lavoro, nei cantieri e tocchiamo con mano le difficoltà del mondo del lavoro. Vediamo che la cattiva organizzazione è il motivo principale per cui ci sono incidenti sul lavoro”.
Fillea e Feneal dell’Umbria sottolineano l’importante della rete di Rls e Rlst eletti dai lavoratori (rappresentanti per la sicurezza) che svolgono un ruolo consultivo e di promozione della sicurezza nei luoghi di lavoro. “Siamo convinti che questa rete vada potenziata – continuano i due segretari – e valorizzata per incrementare la cultura della sicurezza. Siamo convinti che la frammentazione e la precarietà del mondo del lavoro siano la causa prima di una cattiva organizzazione del lavoro. Nei cantieri poi questo è palese. Un luogo complesso in cui ci sono interferenze notevoli l’organizzazione del lavoro è fondamentale. Per questo chiediamo formazione adeguata per tutti i lavoratori”.
Fillea Cgil e Feneal chiedono di migliorare il decreto 19/2024: “Per una vera qualificazione delle imprese, per una vera patente a punti, perché la vita di un lavoratore non può valere così poco. Siamo convinti che sia necessaria la parità di trattamento economico e normativo negli appalti privati e anche nella nostra Umbria vediamo ormai una deriva pericolosa”.
“Abbiamo provato a dare il nostro contributo nei tavoli Regionali, in particolare al tavolo delle Costruzioni, sia su salute e sicurezza, sia su criteri di affidamento degli appalti, ma la Regione ascolta ma non discute, un ascolto sterile, e così si perde il senso democratico delle istituzioni e delle riunioni – concludono Masciarri e Panfili – L’11 aprile saremo in piazza davanti alle prefetture di Perugia e di Terni per rilanciare la vertenza Salute e sicurezza sul lavoro in Italia e anche nella nostra regione”.
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