Lavoro, Cnos-Fap, a Perugia convegno per rilanciare formazione professionale PERUGIA – Giovani, lavoro e emergenza educativa e sociale. Qui si colloca il convegno “Per il rilancio della formazione professionale” che si è tenuto oggi a Perugia, nella Sala dei Notari di Palazzo dei Priori. Organizzato dalla Federazione nazionale Cnos-Fap e dai centri di formazione professionale dell’Umbria, Perugia-Foligno-Marsciano, col patrocinio della Regione Umbria e del Comune di Perugia, l’evento si è posto come obiettivo “ridare dignità anche in Umbria ai percorsi triennali dei centri di formazione professionale, subito dopo la terza media, come alternativa ai percorsi scolastici, per conseguire una qualifica professionale di buon livello che faciliti l’accesso al lavoro. Già oggi le percentuali di chi trova lavoro dopo tante attività di laboratorio e stage prolungati presso aziende è alta”.
Forte il richiamo a San Giovani Bosco e al suo metodo educativo espresso nelle scuole professionali, oratori e centri scolastici dei Salesiani in 130 nazioni del mondo. Autore del primo contratto per gli apprendisti nel 1852, per questo ne è patrono, a loro come parte importante della società si rivolge. Al convegno ha partecipato, tra gli altri, gli altri anche, Luigi Bobba, sottosegretario del Ministero del Lavoro che è intervenuto sul “duale” come via per valorizzare i percorsi triennali.
L’alternanza scuola-lavoro è una metodologia didattica, introdotta nel sistema educativo dall’art. 4 della l. 53/2003 con l’obiettivo di arricchire i percorsi del secondo ciclo con competenze spendibili nel mercato del lavoro.
I percorsi in alternanza scuola-lavoro sono organizzati sulla base di convenzioni tra l’istituzione scolastica o formativa e il soggetto ospitante, che li regolamentano alternando periodi in aula e in contesti lavorativi, nel rispetto del profilo educativo del percorso ordinario (d.lgs n. 77/2005). Nell’ambito dell’alternanza la permanenza dei giovani in contesti lavorativi non si configura come un rapporto di lavoro: i giovani mantengono lo status di studenti e la scuola o l’istituzione formativa è responsabile dell’intero percorso.
La Legge n. 107/2015 (c.d. Buona Scuola) ha sistematizzato l’alternanza scuola-lavoro nei percorsi del secondo ciclo, introducendo l’obbligo per gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno di svolgere in alternanza un monte ore minimo di 400 ore per gli istituti tecnici e professionali e 200 ore per i licei, da inserire nel Piano dell’offerta triennale.
L’alternanza si realizza svolgendo attività all’interno e all’esterno della scuola, in un percorso ideale che parte dalla didattica laboratoriale e giunge al rapporto di collaborazione fra scuole, studenti ed imprese ospitanti. Il percorso è monitorato attraverso la collaborazione fra i soggetti coinvolti, nel cui ambito il ruolo del tutor scolastico e di quello aziendale è di particolare rilievo.
Nel contesto della sperimentazione del sistema duale in Italia, lo Stato, le Regioni e le Province Autonome hanno concluso un accordo (CSR 158/2015 del 24/9/15) su un progetto di rafforzamento del suddetto sistema nell’ambito della Iefp che consentirà agli studenti iscritti ai corsi Iefp regionale di optare per un modello formativo duale in cui l’alternanza scuola-lavoro verrà “rafforzata” da periodi di applicazione pratica presso un datore di lavoro non inferiori a 400 ore annue.
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