Lavoriamo per i cinghiali, agricoltori umbri con i trattori in piazza Italia a Perugia. Alcune centinaia di agricoltori della Coldiretti accompagnati da una folta presenza di trattori si sono ritrovati stamattina a Perugia in Piazza Italia davanti alla sede della Giunta Regionale, per manifestare contro le lentezze e inefficienze della burocrazia che bloccano i pagamenti comunitari ma anche contro i danni provocati della fauna selvatica, a cominciare dai cinghiali, che distruggono le coltivazioni e mettono a rischio la sicurezza del territorio.
Si stimano in circa 60 milioni di euro i pagamenti comunitari che le aziende agricole umbre debbono ancora ricevere, a cui vanno aggiunti oltre 7 milioni di euro bloccati per le assicurazioni contro le calamità naturali; circa 600 le domande per insediamento di giovani agricoltori e oltre 900 di aziende già operanti, che hanno richiesto finanziamenti per “investimenti”, da troppo tempo “in attesa di risposta”; milioni di euro i danni provocati dalla fauna selvatica alle aziende agricole.
Gli agricoltori – spiega Coldiretti – hanno lamentato criticità che si protraggono da troppo tempo, ma sono decisi a restare sul proprio territorio e garantire lo sviluppo agricolo, continuando a produrre cibi di eccellenza che fanno dell’agricoltura un volano dell’economia regionale.
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Gli imprenditori della Coldiretti hanno chiesto perciò di arrivare finalmente ad un completo e rapido allineamento delle domande da liquidare; di reperire le risorse necessarie per consentire almeno il finanziamento delle domande dei giovani già presentate; trovare le risorse (circa 10 milioni di euro) per le misure a superficie dei bandi aperti nel 2017.
Sul fronte dei danni dalla fauna selvatica, urge gestire la presenza dei cinghiali, anche riducendo i tempi per gli interventi di contenimento d’urgenza e con il coinvolgimento degli agricoltori nel coadiuvare le attività di abbattimento.
Tra le necessità più forti – aggiunge Coldiretti – la valorizzazione dei principi di sussidiarietà rispetto ai rapporti con le imprese, con una decisa semplificazione dei processi burocratici distorti, uno dei principali elementi di malessere e di ostacolo competitivo. Una effettiva e chiara politica di programmazione – prosegue Coldiretti – serve anche ad una gestione delle risorse idriche che consenta al mondo agricolo di operare in un normale quadro di certezze. In particolare, Coldiretti chiede che le problematiche burocratiche tra gli enti interessati non si riversino a danno dei coltivatori, con l’imputazione di costi di gestione non rispondenti ad una razionale ed adeguata politica dei prezzi e che esulano dal virtuoso consumo degli imprenditori.
È arrivato il momento che le Istituzioni dimostrino – ha affermato Albano Agabiti Presidente Coldiretti Umbria – di comprendere davvero la gravità della situazione utilizzando ogni possibile strumento di intervento. Quella di oggi è l’ennesima mobilitazione di Coldiretti – ha aggiunto Agabiti – che punta a tutelare i legittimi interessi delle aziende agricole umbre, così come a preservare il ruolo degli imprenditori come attori dello sviluppo economico, garanti di rapporti sempre più diretti e di fiducia con i cittadini-consumatori e fondamentali per l’attività di presidio, manutenzione e valorizzazione del territorio. Proprio a testimoniare la vicinanza dell’agricoltura alla comunità, oggi in Piazza Italia allestito un grande Mercato di Campagna Amica con il meglio del Made in Umbria agroalimentare. All’iniziativa odierna erano presenti numerosi Parlamentari, Sindaci e Consiglieri regionali dei vari schieramenti politici.
“Ci siamo già attivati per assegnare più risorse a sostegno dei giovani agricoltori, agricoltura biologica e l’agroambiente. Saranno il Tavolo Verde, convocato per mercoledì 6, e il Comitato di Sorveglianza del Programma di sviluppo rurale, che si riunirà il 21 giugno, le sedi di concertazione dove definire modalità e tempi, ma intanto vi confermo che c’è stato e c’è da parte nostra l’impegno per l’incremento della dotazione finanziaria delle misure 10 e 11 per l’annualità 2017”. È quanto ha affermato l’assessore regionale all’Agricoltura, Fernanda Cecchini, intervenendo questa mattina in Piazza Italia a Perugia alla giornata di mobilitazione indetta dalla Coldiretti. L’assessore Cecchini ha affrontato, punto per punto, ognuna delle questioni al centro della mobilitazione, dal finanziamento ulteriore delle graduatorie 2017 delle due misure del Psr, alle risorse destinate ai giovani agricoltori, dal problema dei cinghiali alla velocizzazione dei pagamenti da parte dell’agenzia Agea.
“In Umbria – ha detto – abbiamo a disposizione oltre 900 milioni di euro per l’attuazione del Programma di sviluppo rurale, che significa sostegno all’economia, all’occupazione, alla qualità della vita nelle zone rurali, alla tutela del paesaggio. Una gran quantità di risorse, ma non c’è tutto per tutti, sempre e subito. Tanto più – ha sottolineato – se, rispetto alla precedente programmazione, le domande di accesso agli aiuti sono raddoppiate o addirittura triplicate. Ad esempio, per quanto riguarda la misura 10 per i pagamenti agroclimatici-ambientali, se nel 2015 le domande erano state 1701, nel 2017 sono balzate a 3059. Lo stesso è avvenuto per la misura 11 per l’agricoltura biologica, con le domande passate da 273 nel 2015 a 1075 nel 2017”.
“Un boom di adesioni – ha proseguito – anche per i giovani che guardano con sempre più favore all’agricoltura come fonte di reddito e occupazione: nonostante abbiamo previsto un plafond consistente di ben 22 milioni di euro per accompagnare il loro primo insediamento, non è rivelato sufficiente a fronte di un numero straordinariamente alto di domande”. “Stiamo già lavorando – ha ribadito l’assessore Cecchini – per riallocare le risorse necessarie per finanziare le graduatorie e contiamo fra fine 2018 e inizio 2019 di poter dare le risposte attese”.
Circa i ritardi nei pagamenti, dopo aver specificato che “deve essere chiaro che la Regione non ci guadagna nulla e non è la Regione che fa speculazioni”, l’assessore Cecchini ha ribadito che la Regione “continuerà a incalzare Agea perché risolva in tempi brevi questo problema” chiedendo la “collaborazione di tutti”. Una collaborazione chiesta ai parlamentari umbri presenti alla manifestazione, al mondo agricolo e alle organizzazioni agricole anche affinché “il nuovo Governo proceda alla riforma dell’organismo pagatore Agea avviata dal Governo Gentiloni in modo che si scriva una pagina nuova per il futuro ed Agea diventi uno strumento nazionale efficiente, moderno, che funzioni”.
“In Umbria sono solo il 5-6 per cento su circa 8mila le domande non pagate e l’Umbria – ha rimarcato – è comunque al secondo posto fra le Regioni italiane, con una spesa di 207 milioni di euro pagati da Agea alle imprese agricole ed altri beneficiari, più di molte altre Regioni che non si avvalgono di Agea. È evidente che la soluzione per evitare ritardi nei pagamenti – ha precisato – non è quella di creare un organismo pagatore regionale”.
Sulla problematica della presenza dei cinghiali, l’assessore Cecchini ha annunciato l’imminente approvazione da parte della Giunta regionale delle misure straordinarie per il loro contenimento già attuate lo scorso anno (che prevedono la riduzione da 48 a 12 ore del termine per l’attivazione degli interventi, trascorso il quale gli agricoltori possono intervenire direttamente).
La riforma degli Atc, gli Ambiti territoriali di caccia, in cui è previsto che siano rappresentate associazioni ambientaliste, venatorie e agricole, “consentirà fin dalle prossime settimane di agire con le stesse regole in tutto il territorio regionale consentendo una maggiore efficacia a patto che ognuno svolga fino in fondo il proprio ruolo. Il regolamento è stato approvato nella seduta della Giunta regionale questo pomeriggio”.
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