La ripartenza? Fase 2, poco cambierà per l’Umbria, sarà quasi uguale
Le aziende ad aprire per prima in Umbria a partire dal 4 maggio saranno le manifatturiere per l’export e cantieri delle opere pubbliche. I ristoranti poi potranno riprendere a lavorare, ma con l’attività di asporto, e non più solo la consegna a domicilio. Il settore della ristorazione riaprirà completamente dal primo giugno, quindi, al momento il take away rappresenta un’àncora di salvezza.
Servizi di cura alla persona come parrucchieri e estetiste potranno riaprire dal primo giugno, insieme a loro – come detto – ristoranti e bar. Le scuole, Università e i servizi dell’infanzia non apriranno. Il problema qui sarà quello dell’affidamento dei figli se i genitori riprenderanno a lavorare. Un problema dietro un altro problema.
Palazzo Donini dal premier si attendeva una maggiore apertura durante la fase 2 della Regione, anche in virtù del fatto che i contagi sono prossimi allo zero. E’ cambiato poco, al momento, per l’Umbria.
La circolazione delle persone sarà quasi identica a quella attuale, con l’unica differenza che si potrà andare a fare le visite ai parenti, fino ad ora non concessa. Ma non sarà possibile la lasciare la propria regione o andare a trovare i parenti in una città fuori dall’Umbria e viceversa. Ai cittadini si chiede di continuare a mantenere le distanze e misure di sicurezza, indossando le mascherine.
L’accesso ai parchi sarà possibile solo se si mantiene la distanza di sicurezza, cosa molto difficile. Qui i sindaci potranno intervenire qualora non si rispettassero le condizioni. Si potranno fare i funerali meglio se all’aperto e con non più di 15 persone. Non sarà possibile alcun party o cena in casa tra amici.
Tra le misure chieste dai Governatori, c’è quello delle mascherine. Conte ha annunciato un accordo con le aziende per calmierare i prezzi: saranno in vendita a 0,50 euro e prossimamente con un nuovo decreto sarà abbattuta anche l’Iva. Poco cambia, insomma, per una regione modello come l’Umbria.
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