Fipe Umbria, urgente una nuova legge regionale sulle sagre
“E” urgente una nuova legge regionale sulle sagre. Stessa attività, stesse regole”: a sollecitarlo è Romano Cardinali, presidente Fipe Umbria Confcommercio. “Abbiamo chiesto un incontro urgente alla Regione. Perse quasi 100 imprese in un anno: i ristoratori umbri non possono più aspettare” aggiunge.
Fonte Agenzia Nazionale Stampa Associata
“Dopo dieci anni di crisi e due anni di pandemia – afferma Cardinali in una nota -, e ora l” eccezionale rialzo dei prezzi delle materie prime e dell” energia, la nostra categoria è in ginocchio. Non è più accettabile che attività analoghe abbiano regole diverse.
E” una questione di rispetto per una intera categoria di imprenditori e per migliaia di cittadini umbri, che in questi anni difficilissimi hanno continuato a resistere, hanno dato lavoro e lavorano nella ristorazione”.
“Era il 1 luglio dello scorso anno quando abbiamo inviato alla Regione le nostre ultime proposte di modifica legislativa – spiega il presidente di Fipe Confcommercio – ma a distanza di tanti mesi, e nonostante le ripetute sollecitazioni, non abbiamo avuto ancora un risconto. Ne risulta il rischio che da questa stagione le sagre ripartano con le regole e la durata prevista dall” attuale normativa, che non tiene conto degli effetti della pandemia e che soprattutto non risolve i nodi centrali della questione. Lavoro, igiene, fisco. Intorno a questi nodi centrali bisogna decidere finalmente da che parte stare: dalla parte della legalità e della concorrenza leale o dalla parte del far west, dove ad alcuni è tutto consentito senza alcun rispetto per gli imprenditori sottoposti a controlli di ogni tipo e dei cittadini consumatori ai quali è negata ogni forma di tutela”.
“Non ci vengano a dire che siamo contro le sagre” sottolinea ancora Cardinali. “Ci siamo stancati anche – prosegue – di dover spiegare che esistono sagre e sagre; ci sono alcune che raccontano un territorio ed altre iniziative che sono attività economiche come le nostre, solo non devono sottostare alle stesse regole e controlli di ogni tipo. Noi riconosciamo il valore aggregativo delle vere sagre e il ruolo sociale importante delle Pro Loco, con le quali vogliamo dialogare e costruire un percorso condiviso. Non possiamo invece più accettare ritardi e tentennamenti da parte della politica”.
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