Eventi alluvionali di Gubbio, a breve la dichiarazione dello stato di calamità

Eventi alluvionali di Gubbio, a breve la dichiarazione dello stato di calamità

L’Assemblea legislativa dell’Umbria ha discusso, durante l’odierna seduta di Question time, l’interrogazione a risposta immediata su relativa agli “Eventi alluvionali del 15 settembre 2022. Ritardi negli interventi e riscontro alle richieste del Comune di Gubbio”, presentata dal consigliere regionale Thomas De Luca (M5S). Illustrando l’atto ispettivo, De Luca ha spiegato che “questa regione deve rivedere l’assetto sotto il rischio idraulico e geologico. Urge con priorità di dover discutere una nuova legge sulla protezione civile.

L’alluvione del 15 settembre è stata tragica per le Marche, ma anche in Umbria ci sono stati problemi, in particolare a Gubbio dove è doveroso fare luce su questioni procedurali che si sono verificate durante questa emergenza. In questo territorio, a seguito dell’alluvione, sono state riscontrate problematiche di stabilità su ponti e muri di sostegno lungo la viabilità comunale, frane diffuse lungo le strade comunali che, seppur liberate, costituiscono minaccia per ulteriori fenomeni di dissesto, presenza di grandi quantità di tronchi di alberi lungo gli alvei fluviali di proprietà demaniale che costituiscono ostruzione al normale scorrimento delle acque ed impediscono il ripristino della sicurezza nelle zone interessate, problematiche di recupero materiali e pulizia dei locali interessati da esondazione di acqua in locali privati.

Il 16 settembre il Comune di Gubbio ha scritto al Centro Regionale di Protezione Civile rappresentando gli ingenti danni subiti: allagamenti diffusi su abitazioni e terreni agricoli a causa di varie esondazioni, danni agli argini dei torrenti, smottamenti e frane che hanno causato la cancellazione di tratti di strade e l’abbattimento di linee elettriche. Con la stessa missiva il Comune di Gubbio richiedeva l’intervento del Centro Regionale di Protezione Civile e l’avvio delle procedure per la richiesta di dichiarazione dello stato di calamità chiedendo la disponibilità di mezzi e operai per fronteggiare la situazione. Una richiesta reiterata il 19 settembre, affinché venisse attivato il sistema del volontariato e autorizzato l’intervento dei servizi regionali.

Diverse testimonianze raccolte anche da vari organi di stampa hanno rappresentato come larga parte del territorio eugubino sarebbe stata di fatto abbandonata a se stessa nonostante le richieste di aiuto. Intere famiglie sarebbero state costrette a spalare fango e detriti in totale solitudine. Bisogna quindi chiarire in quale data sono stati effettuati gli interventi in supporto delle popolazioni nelle frazione di San Bartolomeo e Santa Maria di Burano nonché la tipologia e il numero delle operazioni di intervento, il numero di mezzi e le persone messe a disposizione dalla Regione Umbria e come si intende agire nel prossimo futuro per dare sostegno concreto e immediato al ripristino del patrimonio pubblico danneggiato, al ristoro delle attività economiche e ai privati che hanno subito danneggiamenti”.

L’assessore Enrico Melasecche ha risposto che “nell’immediato è stato fatto tutto quello che era umanamente possibile. Fin dalla notte nella quale stava avvenendo il nubifragio, io personalmente ho preso contatto con i sindaci. La mattina successiva mi sono recato nei comuni colpiti per verificare i danni, cosa si stesse facendo, ho organizzato l’intervento della protezione civile. Ho parlato con Anas per le frane. C’è stato un contatto continuo tra della sala operativa regionale con i sindaci, anche quello di Gubbio, contattato fin dalla sera del 15 per verificare la situazione. Dal giorno successivo ci sono state diverse interlocuzioni con i funzionari del comune. Nulla è stato segnalato in merito a criticità in abitazioni private. In quel momento la situazione riguardava centinaia di abitazioni e una lunghezza di torrenti dai 100 ai 140 km. Il comune di Gubbio ha mandato una prima nota con la necessità di 10mila euro, ridicola rispetto alle necessità, successivamente integrata con una nota di 50mila euro, che appare non dimensionata rispetto al territorio. Il Governo sta per fare la dichiarazione dello stato di emergenza, quando ci daranno l’ordinanza la presidente dovrebbe essere dichiarata commissario, valuteremo le somme che saranno date. L’evento è di assoluta unicità storica, l’area interessata è vastissima”.

Nella sua replica De Luca ha detto che “il Coc è stato istituito immediatamente dal comune di Gubbio. Sul fatto che il sottoscritto sia andato personalmente a verificare sul territorio ricordo che sono un consigliere regionale e ho tutto il diritto di andare e verificare la situazione. È inaccettabile l’abbandono di alcune famiglie”.

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