Cessione Rossana e Ore Liete, Uila Uil ‘sul piede di guerra’: Inaccettabile

La caramella Rossana dice addio a Perugia, Ciprini condanna

La segreteria perugina commenta le notizie apparse nei media sulla decisione di Nestlé – Marcaccioli: intollerabile, poi, alla vigilia dell’incontro tra sindacati e vertici aziendali

(umbriajournal.com) by Avi News PERUGIA – “È intollerabile che alla vigilia di un incontro così importante si facciano trapelare notizie in merito alla disponibilità di Nestlé di disimpegnarsi da due marchi importanti quali Rossana e Ore Liete”. Reagisce così il segretario territoriale di Uila Uil Perugia Daniele Marcaccioli rispetto alle indiscrezioni pubblicate sulla stampa nazionale relative alla decisione della multinazionale svizzera di rinunciare alle storiche caramelle e ai pasticcini prodotti dallo stabilimento Perugina di San Sisto. Una notizia che arriva a poche ore dall’incontro tra i vertici di Nestlé e le segreterie nazionali e territoriali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil previsto per mercoledì 2 marzo nella sede perugina di Confindustria.

“Scorrette relazioni sindacali”. “Non è questo il modo di intrattenere corrette relazioni sindacali – dichiara ancora Marcaccioli –. Se si dà in pasto all’opinione pubblica una notizia simile è ovvio che alla riunione ci presenteremo ‘sul piede di guerra’ e che il tutto si svolga in un clima di scontro. Credevamo, invece, che si volesse un confronto corretto e trasparente”.

Le uniche soluzioni per la Uila Uil Perugia. “Qualunque piano industriale la direzione di Nestlé ci voglia presentare per San Sisto, che preveda l’abbandono dei due marchi – aggiunge Marcaccioli –, è per noi inaccettabile. Sebbene mai rilanciati negli anni, una loro sostituzione vorrebbe dire ripartire da zero. Ben diverso sarebbe, invece, investire su brand conosciuti e apprezzati come Rossana e Ore Liete. A meno che non arrivino produzioni già sviluppate altrove e che abbiano già un canale commerciale, un mercato e volumi importanti che possano sostituire quelli attuali, noi non vediamo alternative al mantenimento dei due marchi”. “L’impianto di San Sisto – conclude Marcaccioli – deve restare strategico nello scenario complessivo della produzione industriale di Nestlé. Se l’azienda non ha queste intenzioni lo dica chiaramente”.

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