Si finge capitano dei Ros per gestire due amanti
Si finge capitano dei Ros – Un uomo di 49 anni, identificato come S.L. e originario di Caltanissetta, è stato denunciato dai Carabinieri della compagnia di Merate per aver simulato di essere un capitano del Ros dei Carabinieri al fine di gestire due relazioni sentimentali parallele. Le due donne, racconta TG Com 24 residenti rispettivamente a Oggiono e Santa Maria Hoè, erano state ingannate dall’uomo che, per giustificare le frequenti assenze, affermava di essere impegnato in missioni segrete.
La notizia, piuttosto curiosa, è del luglio 2009 e viene rilanciata su Facebook in questi ultimi caldi giorni dell’estate L’uomo è stato trovato in possesso di quattro portatessera con distintivi metallici, solitamente utilizzati dai Carabinieri, dalla Polizia, dalla Guardia di Finanza e dalla Marina Militare. Inoltre, possedeva una pistola scacciacani e due falsi tesserini che riportavano la scritta “capitano dei Carabinieri”, insieme ai suoi dati anagrafici, ma con una foto che raffigurava l’attore Enrico Montesano in divisa.
Secondo le indagini condotte dai veri Carabinieri, sotto la guida del capitano Santacroce, l’uomo, per evitare sospetti durante le sue assenze, raccontava alle sue due partner di essere impegnato in delicate operazioni per conto dei servizi segreti. In realtà, S.L. lavorava come cuoco a Como.
L’intervento dei Carabinieri è avvenuto dopo una serie di verifiche che hanno permesso di smascherare la doppia vita dell’uomo. Le accuse formali a suo carico includono la sostituzione di persona, il porto di armi o oggetti atti ad offendere e il possesso di distintivi contraffatti appartenenti a vari corpi di polizia.
Il caso ha suscitato un certo clamore nei piccoli centri di Oggiono e Santa Maria Hoè, dove la scoperta della doppia vita di S.L. ha sorpreso le comunità locali. Le due donne coinvolte, ignare della vera identità dell’uomo, avevano entrambe creduto alle sue affermazioni circa il suo ruolo nei Carabinieri e alle sue presunte missioni segrete. Solo l’intervento dei Carabinieri di Merate ha messo fine all’inganno.
L’indagine è ancora in corso per verificare se vi siano altre persone coinvolte o se l’uomo abbia utilizzato lo stesso stratagemma in altre situazioni. L’episodio evidenzia la necessità di una maggiore attenzione e verifica di fronte a persone che affermano di ricoprire ruoli istituzionali, soprattutto quando tali affermazioni sono accompagnate da comportamenti sospetti.
I dettagli completi sull’operazione e le successive indagini sono stati pubblicati nell’edizione del 28 agosto de “La Provincia di Lecco”.
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