Tragedia sul raccordo, strage nella notte, dolore per Ana, Nika e Julio Cesar 🔴 [Video] 📸 [Foto]

La vettura è sbandata ed uscita fuori strada dalla 4 corsie

Tragedia sul raccordo, strage nella notte, dolore per Ana, Nika e Julio Cesar 🔴 [Video] 📸 [Foto]

Tragedia sul raccordo – Tre giovanissime vite spezzate in pochi istanti. Ana Tuja di appena 15 anni, Nika Myshko, 16 anni e Julio Cesar Quinonez, 28enne. Un quarto ragazzo fratello ,maggiore di Ana, lotta tra la vita e la morte. Ha fratture multiple al cranio, contusioni polmonari e frattura della milza. Tutti erano a bordo di una Ford Fiesta di vecchio modello, alla cui guida c’era il 28enne. Guidava senza patente, l’auto senza assicurazione e con la revisione scaduta. Il conducente di 28 anni non risulterebbe nella banca dati della motorizzazione.

L’auto è volata giù dal raccordo Perugia-Bettolle, direzione capoluogo allo svincolo di Torricella. Stando a quanto emerge, si sarebbero toccati con un’altra macchina – una Golf Volkswagen – e hanno finito la loro corsa, dopo aver buttato giù due cartelli stradali sulla rotatoria e il guardrail, tutto sul campo di sotto.

Stavano tornando da una serata di divertimento quando le lancette dell’orologio si sono fermate alle 3.40. L’identificazione dei tre ragazzi da parte dei carabinieri è stata piuttosto complessa perché i documenti non erano stati recuperati e inizialmente nessuno aveva chiesto informazioni su di loro.

Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco, il 118 e le Forze dell’Ordine. La circolazione sul Raccordo Autostradale 6 “Bettolle-Perugia” è tornata alla regolarità solo nella tarda mattinata. Il ramo di uscita dello svincolo di Torricella (km 35,350) era stato temporaneamente chiuso al traffico per consentire l’esecuzione dei rilievi.

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Un giovane di Città di Castello diretto verso casa con un amico – ha poi raccontato ai carabinieri – che in fase di sorpasso all’altezza dell’uscita di Torricella, la sua Golf ha avuto un contatto con l’utilitaria su cui viaggiavano i quattro ragazzi e ha visto quella macchina finire fuori strada e volare giù nella scarpata.

«Non potevo evitarli». Dice il ventenne di Città di Castello che era alla guida dell’altro veicolo. La procura della Repubblica di Perugia ha aperto un fascicolo per omicidio stradale con all’interno il nome del ventenne alla guida dell’altra auto: un atto dovuto per non lasciare nulla al caso. Verrà quindi disposta l’autopsia sul conducente della vettura. I magistrati – il sostituto Paolo Abbritti e il procuratore capo Raffale Cantone – che coordinano l’attività dei carabinieri vogliono però capire con precisione cosa sia successo. Valutando anche la velocità del mezzo, l’eventuale assunzione di alcol e altri elementi.

Il ragazzo ricoverato in ospedale – come detto – è il fratello di una delle giovanissime vittime, Ana Tuja di appena 15 anni. Ana era sul sedile posteriore assieme all’amica Nika Myshko, 16 anni. Perugine, di origine romena una e ucraina l’altra, frequentano una scuola cittadina di formazione professionale. Il 28enne alla guida, nato in Ecuador, era residente a Perugia.

La notizia è corsa velocissima sui social. Nella zona di via Leonardo da Vinci e via Fonti Coperte le due giovanissime erano molto conosciute. Oltre a frequentare la stessa scuola di formazione professionale, condividevano anche gli spazi di aggregazione e in particolar modo nella zona del parco di Sant’Anna. Per questo motivo sono tantissimi i ragazzini che in questo momento le stanno piangendo. Un gruppo di commemorazione di Nika e Ana è stato creato su WhatsApp.

«Un drammatico incidente lungo il raccordo Perugia-Bettolle all’altezza dell’uscita di Torricella di Magione ha tolto la vita stamattina all’alba a tre giovani – ha detto il sindaco di Magione, Giacomo Todini, dopo essere stato ieri mattina sul luogo della tragedia -. La dinamica dei fatti è in fase di ricostruzione da parte delle forze dell’ordine. Un sentito ringraziamento ai carabinieri, ai vigili del fuoco e al personale sanitario intervenuto. La comunità di Magione, commossa e sconvolta da quanto avvenuto, si stringe attorno alle famiglie coinvolte».

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