Tragedia di San Giustino. La strage dei ragazzi. Udienza preliminare per i tecnici

Assicurazione tra i responsabili civili per l'incidente di San Giustino
foto repertorio

Tragedia di San Giustino. La strage dei ragazzi. Udienza preliminare per i tecnici

Due funzionari comunali di San Giustino accusati dopo un tragico incidente che causò la morte di quattro giovani

Dopo un ritardo iniziale dovuto a un problema di notifica, si è finalmente aperta a Perugia l’udienza preliminare che vede coinvolti due funzionari del Comune di San Giustino. Essi sono accusati di omicidio stradale in concorso per la morte di quattro giovani avvenuta il 3 dicembre 2022. Le vittime, Natasha Baldacci, Nico Dolfi, Gabriele Marghi e Laura Ballini, di età compresa tra i 17 e i 22 anni, erano residenti a Città di Castello e stavano raggiungendo una discoteca dopo una festa di compleanno.

Il drammatico incidente, che si è verificato a diciassette mesi di distanza dalla tragedia, è stato analizzato dalla procura, che ha identificato una grave negligenza da parte dei due funzionari incriminati. La loro mancanza sarebbe stata quella di non ripristinare una barriera di sicurezza, rimossa dopo un altro incidente avvenuto nel 2018. Tale barriera avrebbe potuto prevenire l’urto fatale dell’automobile contro la pila di un ponte.

Il pubblico ministero Paolo Abbritti sostiene che la presenza di una barriera adeguata avrebbe potenzialmente evitato lo schianto contro la struttura del ponte, salvando così la vita dei giovani. Durante l’udienza, i difensori dei due imputati hanno programmato di presentare una nuova perizia tecnica per contestare quella effettuata dalla procura.

Parallelamente, le famiglie delle vittime hanno espresso l’intenzione di costituirsi parte civile nel processo, avanzando richieste di risarcimento di importi significativi. Inoltre, gli avvocati delle famiglie vogliono che anche il Comune di San Giustino venga coinvolto nel processo come responsabile civile, vista la sua posizione di datore di lavoro dei due funzionari, uno dei quali è ora in pensione.

La procura ha inoltre evidenziato nella sua perizia la responsabilità dell’amministrazione comunale, che non avrebbe adeguatamente vigilato sul necessario ripristino della barriera di sicurezza. Una richiesta simile è stata avanzata anche nei confronti della compagnia assicuratrice dell’auto coinvolta nell’incidente, suggerendo un ulteriore livello di complessità legale in questo doloroso caso giudiziario.

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