Tensione e incendi nel Penitenziario di Terni, ancora momenti di vera follia

Tensione e incendi nel Penitenziario di Terni, ancora momenti di vera follia

Tensione e incendi nel Penitenziario di Terni, ancora momenti di vera follia

Il penitenziario di Terni è stato recentemente teatro di episodi di vera follia. Fabrizio Bonino, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, ha denunciato questi incidenti, sottolineando che un detenuto ghanese con problemi psichiatrici ha distrutto senza motivo le telecamere della sezione di media sicurezza e il box degli agenti. Inoltre, un detenuto magrebino ha incendiato il materasso e i suoi vestiti all’interno della sua cella, creando una situazione pericolosa che è stata risolta solo grazie all’intervento tempestivo degli agenti.

Durante questi episodi, alcuni colleghi e detenuti sono rimasti intossicati dalle esalazioni di fumo. In un gesto di riconoscenza, uno dei detenuti salvati ha ringraziato la Polizia Penitenziaria. Tuttavia, la tensione continua a crescere, come dimostra un incidente avvenuto recentemente quando un detenuto albanese ha sputato in faccia a un collega di sezione durante la conta giornaliera.

Il Sindacato prevede un’estate di fuoco se non verranno adottati immediatamente provvedimenti concreti e risolutivi. Il personale di Polizia Penitenziaria, che lavora più di 10-12 ore al giorno, è allo stremo e non riesce più a garantire i livelli minimi di sicurezza. Donato Capece, segretario generale del SAPPE, ha commentato che è urgente dotare la Polizia Penitenziaria del taser e di ogni altro strumento utile a difendersi dalla violenza dei delinquenti che non rispettano le regole e le persone che rappresentano lo Stato.

Il Sindacato attende di leggere l’intero articolato dello schema di decreto-legge approvato dal Consiglio dei ministri per affrontare l’emergenza penitenziaria nazionale. Tra le misure urgenti in materia penitenziaria, di giustizia civile e penale e di personale del Ministero della giustizia approvate recentemente, sembra che vi siano anche le previsioni di destinare i detenuti tossicodipendenti nelle comunità piuttosto che tenerli in carcere, di espellere gli stranieri ristretti e di procedere a nuove assunzioni nel Corpo di Polizia e dell’amministrazione penitenziaria. Queste sono tre richieste storiche del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, che si dichiara soddisfatto di queste misure.

1 Commento

  1. problema a molteplici facciate. terribili le immagini delle sbarre . bisognerebbe pensare a un istituzione piu aperta con porte aperte. condivido lo spostamento dei detenuti sytranieri nelle terre di origine ma bnon condivido l ingresso dilagante e deleterio della psichiatria e psicologia entro le carceri finendo pe r rendere il criminale un malato de mente.

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