Stupro dopo discoteca, i due albanesi accusati di violenza restano in carcere

Stupro dopo discoteca, i due albanesi accusati di violenza restano in carcere

Stupro dopo discoteca, i due albanesi accusati di violenza restano in carcere

Due cittadini albanesi, accusati di aver violentato una ragazza di 19 anni all’uscita da una discoteca, restano in carcere. Il giudice per le indagini preliminari Elisabetta Massini ha disposto la custodia cautelare in carcere per entrambi gli arrestati di 69 e 34 anni, accusati di violenza sessuale aggravata. Lo scrivono oggi i quotidiani locali dell’Umbria. Francesca Marruco del Corriere dell’Umbria scrive che la giovane ha intrapreso un percorso di transizione sessuale e che non voleva rapporti sessuali con uomini e non ne aveva mai avuti.

Secondo il giudice, esiste il pericolo di reiterazione del reato, vista la “pervicacia” con cui è stato commesso. Vi è anche il pericolo di inquinamento delle prove e, almeno per il più giovane, il pericolo di fuga, dato che la sua posizione in Italia è in via di regolamentazione.

La vittima, che aveva incontrato i due indagati nel locale, sarebbe stata portata a casa del 69enne con l’intento di recuperare il cellulare e chiamare un taxi per tornare a casa, essendo rimasta da sola. Una volta a casa, l’indagato avrebbe costretto la ragazza nella sua camera, dove avrebbe abusato di lei ripetutamente dopo aver chiuso la porta a chiave e averla costretta a consumare droga.

Durante la violenza, sarebbe stata scattata almeno una foto, che la vittima sarebbe riuscita a cancellare dal cellulare di uno dei due. Gli indagati, tuttavia, hanno fornito una ricostruzione diversa agli inquirenti, sostenendo che il rapporto fosse consenziente e che le avances fossero state rifiutate.

Daniela Paccoi e Laura Filippucci sono gli avvocati che difendono i due indagati, mentre la vittima è difesa da Saschia Soli.

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