Stalking, diffamazione e revenge porn, rischia tre anni e mezzo
Stalking – Il ragazzo di 25 anni di Assisi, finito agli arresti domiciliari ad aprile scorso per stalking, diffamazione e revenge porn, rischia tre anni e quattro mesi di carcere oltre a una richiesta di risarcimento danni di oltre 150mila euro. La vittima, una giovane donna – avvocato Laura Modena -, ha dichiarato di aver subito una vendetta atroce da parte dell’ex fidanzato, culminata con la diffusione illecita di immagini e video sessualmente espliciti, noti come revenge porn.
La storia tra i due è durata sei anni, ma dopo la fine della relazione, la vittima ha vissuto un calvario online. Profili falsi e gruppi sui social con il suo nome seguito da “Hot”, insieme a messaggi minacciosi e contenuti espliciti con il suo numero di telefono, hanno portato la giovane a intraprendere un percorso terapeutico per affrontare angoscia e insonnia.
L’ex fidanzato, difeso dall’avvocato Delfo Berretti, ha sempre dichiarato la propria innocenza, attribuendo tutti i reati a un presunto gruppo “criminale” interessato alle loro vicende sentimentali. Tuttavia, la procura avrebbe contestato anche la simulazione di reato. Nel corso del processo, con rito abbreviato, si è svolta una serrata battaglia tra perizie informatiche, con la parte civile che ha sostenuto le accuse “oltre ogni ragionevole dubbio”, mentre la difesa ha cercato di smontarle, affermando che entrambi avevano accesso alle immagini in questione.
La vicenda, come scrive Priolo su Il Messaggero, si è complicata ulteriormente con minacce anonime inviate attraverso vari canali, inclusi WhatsApp, Instagram e Telegram, con messaggi che minacciavano violenze fisiche e diffondevano contenuti sessuali espliciti anche a conoscenti della vittima. Il processo ha visto coinvolte anche perizie informatiche su messaggi con mittente anonimo.
La sentenza è attesa il prossimo 26 marzo, dopo una lunga battaglia legale che ha esplorato i meandri del mondo digitale e ha messo in luce l’oscuro lato della vendetta online e della violenza virtuale.
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