Smantellato traffico di coca in Alto Chiascio, 13 arresti in Umbria 📸 🔴

Smantellato traffico di coca in Alto Chiascio, 13 arresti in Umbria

Smantellato un traffico di droga in Alto Chiascio, nella zona tra Gualdo Tadino e Gubbio, ma anche nella regione Marche. Tredici le persone arrestate: si tratta di albanesi, italiani e cubani. E’ questo il bilancio dell’operazione antidroga svolta Carabinieri Gubbio e Gualdo Tadino. I dettagli dell’operazione sono stati illustrati in una conferenza stampa da Fabio Del Sette, capitano della compagnia dei Carabinieri di Gubbio, dal tenente colonnello, Marco Sivori, del comando provinciale di Perugia e dal maresciallo Simone Mattei, comandante della stazione Carabinieri di Gualdo Tadino.

L’indagine si è conclusa con l’emissione di 13 ordinanze cautelari, di cui 7 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 1 divieto di dimora in Umbria. Nel complesso l’attività ha portato al sequestro di 2,3 chili di cocaina e di 75mila euro in contanti.

L’operazione si è svolta in tempi piuttosto brevi – hanno spiegato i militari – perché l’indagine aveva preso avvio poco più di un anno fa. L’attività di spaccio – è stato accertato – non si era fermata neanche durante il periodo di lockdown dovuto all’emergenza coronavirus.

L’indagine

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia, ha avuto inizio nel marzo 2019 ed è terminata con l’esecuzione di 13 provvedimenti cautelari emessi da parte dal gip del Tribunale di Perugia. Un 25 enne pusher di nazionalità cubana, residente da anni a Gualdo Tadino riforniva cocaina ai giovani, ma non solo del territorio.

Lo scambio in una sala giochi

Il 25enne attendeva gli acquirenti presso una sala giochi dove effettuava lo scambio con una stretta di mano. L’attività tradizionale di osservazione di quell’esercizio ha permesso di scoprire altri due soggetti che cedevano cocaina con le stesse modalità: si tratta fratello 32enne e un ragazzo albanese 24enne. La telecamera successivamente installata per documentare lo spaccio ha evidenziato in maniera chiara il collegamento dei tre e la mole di “clienti” di questo mini market all’aperto.

Gli acquirenti

Numerosi sono stati gli acquirenti identificati. Le intercettazioni telefoniche hanno consentito di certificare il rapporto fra i tre e che il ragazzo albanese era colui che riforniva anche gli altri due. L’indagine si è quindi focalizzata su quest’ultimo soggetto anche con varie ed articolate metodiche di approfondimento investigativo. E’ proprio questa attività che ha permesso agli inquirenti di ricostruire la fitta rete di relazioni che il ragazzo albanese aveva con parenti della zona, tutti coinvolti nella attività di spaccio. Il giovane, in particolare è emerso, era colui che aveva i contatti per l’approvvigionamento della cocaina, e che nel tempo stava instradando zii e cugini all’attività di spaccio al dettaglio per suo conto, mantenendosi i “migliori” clienti.

 

Chiusura della sala giochi

L’attività di spaccio, con la chiusura della sala giochi, è divenuta dinamica. I pusher raggiungevano luoghi isolati dove, previo contatto telefonico, si incontravano con gli acquirenti. La cocaina in dosi veniva trasportata all’interno di un calzino, che occultavano in vani nascosti all’interno del cruscotto delle auto, oppure lasciata in punti precedentemente individuati per poi essere recuperata. In questo contesto venivano trovati 20 grammi di cocaina imbustata sottovuoto lasciata all’interno del bagno di un bar.

Reinvestimento in Albania

Il 24enne, settimanalmente, provvedeva a riscuotere le ingenti somme ricavate che venivano investite, unitamente alla fidanzata, per l’acquisto della cocaina, in parte reinvestite in Albania.

Il fedelissimo italiano

Un ragazzo italiano 25enne di Gualdo Tadino era il fedelissimo, fungeva da autista e, in maniera autonoma, compiva cessioni. Anche lui è stato arrestato. Nel corso del tempo, il sodalizio ha notevolmente accresciuto il volume d’affari giungendo a smerciare fino a circa 3 chili di cocaina al mese con un ricavato di oltre cento mila euro, monopolizzando praticamente il mercato eugubino-gualdese.

Il canale di approvvigionamento

L’attività tecnica ha permesso di risalire al canale di approvvigionamento della droga, che giungeva prima dal bresciano e poi dal circondario fiorentino.

Gli arresti

Un corriere è stato arrestato nei giorni scorsi in flagranza di reato che, nell’occasione recapitava 2 chili di cocaina, portando anche al sequestro di 68 mila euro in denaro contante quale corrispettivo, mentre un altro corriere è stato arrestato in quanto destinatario di misura cautelare. L’indagine si è conclusa con l’emissione di 13 ordinanze cautelari, di cui 7 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 1 divieto di dimora in Umbria. Nel complesso l’attività ha portato al sequestro di 2,3 chili di cocaina e di 75mila euro in contanti.



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